- Altri marchi del Gruppo:
- Trovaprezzi
- Prestitionline.it
- Segugio.it
DDL affitti brevi: le novità per gli affitti turistici
La bozza del disegno di legge volto a disciplinare a livello nazionale la gestione degli affitti turistici sta facendo discutere gli adetti ai lavori. Sono diverse le novità sul tavolo, ma non tutte convincono le associazioni di categoria e gli studenti che protestano contro il caro affitti.

Il caro affitti, la difficoltà di lavoratori e studenti di trovare immobili nei centri storici delle città e il rischio di un afflusso di turisti che supera la capacità ricettiva delle città a maggiore vocazione turistica sono temi su cui si sta dibattendo molto nelle ultime settimane, tanto da spingere il Ministero del turismo a elaborare un disegno di legge per regolamentare la questione degli affitti brevi.
I punti fondamentali dell’intervento normativo sono tre:
- l’introduzione di un codice identificativo nazionale (CIN);
- la regolamentazione della figura professionale del property manager;
- l’introduzione di una durata minima del soggiorno nei comuni ad alta densità turistica.
Le principali novità introdotte dal DDL
Il disegno di legge elaborato dalla ministra Santanchè interviene sulla regolamentazione degli affitti brevi cercando innanzitutto di dare uniformità a livello nazionale alla gestione delle locazioni turistiche. La prima novità riguarda infatti l’introduzione di un codice identificativo nazionale (CIN) che dovrebbe andare a sostituire i codici identificativi regionali (CIR) utilizzati attualmente.
Grazie alla presenza di un unico codice uniformato a livello nazionale sarà più semplice combattere l’abusivismo. Il codice che testimonia di avere un’autorizzazione a operare nel settore turistico dovrà essere esposto all’esterno della struttura e dovrà essere indicato negli annunci online. La presenza di una banca dati nazionale semplificherà la verifica dell’esistenza e della correttezza del codice, riducendo di molto il rischio di affidarsi ad una struttura non autorizzata.
In caso di irregolarità è prevista una sanzione di importo compreso tra 300 e 3.000 euro per host, gestori e piattaforme online e tra 500 e 5.000 euro per i proprietari.
Una seconda novità introdotta dal DDL riguarda la regolamentazione della figura del property manager, la persona che gestisce l’affitto degli immobili per conto della proprietà dell’abitazione. Il disegno di legge propone l’istituzione di un codice ATECO dedicato e la regolamentazione di questa figura professionale, che avrà il compito di agire come sostituto d’imposta.
Il terzo punto propone l’introduzione di una durata minima del soggiorno (minimum stay) nei comuni ad alta densità turistica (si tratta di meno di 1.000 comuni italiani, comprese le città metropolitane). Questo è il punto su cui si sta concentrando maggiormente il dibattito in queste ore e che sta sollevando critiche e perplessità. Secondo il testo del disegno di legge sarà possibile soggiornare in uno dei comuni di maggior interesse turistico solo per un minimo di due notti, fatta eccezione per le famiglie numerose composte da almeno un genitore e tre figli, che potranno prenotare un soggiorno anche solo di una notte.
La posizione delle associazioni di categoria e degli studenti
Le associazioni di categoria hanno giudicato positivamente la scelta di uniformare la gestione dei codici identificativi a livello nazionale, in modo da riuscire a controllare in modo più semplice ed efficace la regolarità delle licenze e combattere l’abusivismo.
Le sigle che rappresentano i proprietari degli immobili utilizzati per gli affitti brevi, gli albergatori e le altre parti interessate hanno invece criticato l’idea di introdurre una soglia minima della durata del soggiorno in alcuni comuni italiani. Obbligare le persone che hanno bisogno di soggiornare per una sola notte in una località a dormire in hotel è stato definito una scelta “liberticida” e c’è chi ritiene che si possano rilevare addirittura dei profili di incostituzionalità.
Una delle misure più contestate del DDL sugli affitti brevi in discussione riguarda la scelta di lasciare alle famiglie numerose la possibilità di soggiornare per una notte in tutti i comuni italiani. Le associazioni di categoria ritengono la norma discriminatoria e difficile da applicare.
Anche gli studenti sono critici nei confronti del DDL, che ritengono inefficace nel contrastare il caro affitti e nel risolvere il problema dello spopolamento dei centri storici a favore della locazione turistica. Per far fronte a una situazione di rincari indiscriminati in alcune città italiane i rappresentanti degli studenti propongono la reintroduzione dell’equo canone, la realizzazione di studentati e una profonda revisione della normativa di legge che disciplina gli affitti.
Come valuti questa pagina?
Grazie del tuo voto!