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Chi chiede un mutuo nel 2025: i dati città per città
Contro ogni aspettativa, l’età media di chi richiede un mutuo si sta abbassando in molte città. Milano in particolare sorprende: pur essendo una delle piazze immobiliari più care del Paese, è proprio qui che si registra l’età media più bassa tra i capoluoghi analizzati.

Nel primo trimestre del 2025, il mercato dei mutui in Italia offre uno spaccato interessante sull’evoluzione delle dinamiche demografiche, economiche e territoriali legate all’accesso alla casa. L’ultima analisi dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, realizzata per Milano Finanza, evidenzia trend rilevanti: cresce l’importo medio richiesto, si allungano le durate dei finanziamenti e, sorprendentemente, si abbassa l’età media dei richiedenti in molte aree del Paese.
L’indagine, che ha coinvolto le principali città italiane, mostra che strumenti come il Fondo Consap per gli under 36 stanno ridefinendo l’identikit del mutuatario tipo, mentre persistono differenze profonde tra Nord e Sud, sia in termini di reddito che di propensione al debito.
La fotografia scattata da MutuiOnline.it mostra un’identità del mutuatario italiano sempre più variegata. Crescono gli importi, si allungano le durate e si abbassa – in alcune aree – l’età media dei richiedenti. I giovani vogliono casa e si muovono per acquistarla, anche ricorrendo a strumenti agevolativi e finanziamenti più corposi.
Al contempo, permangono diseguaglianze territoriali e socio-economiche che incidono sulla composizione delle richieste: chi può, chiede meno; mentre chi parte con un gruzzolo più basso, si espone di più.
Aumentano gli importi dei mutui e si abbassa l’età media
Un altro dato che emerge con forza riguarda l’aumento degli importi richiesti: ovunque si registra una crescita, segno che non solo i prezzi degli immobili continuano a salire, ma anche che la propensione all’acquisto è ancora solida. L’Italia non rinuncia al mattone, anzi: sembra scommetterci con sempre più convinzione, anche grazie a tassi più favorevoli rispetto agli anni passati.
Contro ogni aspettativa, l’età media di chi richiede un mutuo si sta abbassando in molte città. Milano in particolare sorprende: pur essendo una delle piazze immobiliari più care del Paese, è proprio qui che si registra l’età media più bassa tra i capoluoghi analizzati. Al Sud, al contrario, si rileva un incremento dell’età media dei richiedenti, a conferma di dinamiche economiche e sociali differenti sul territorio nazionale.
Mutui under 36: dove si richiedono di più?
L’analisi di MutuiOnline.it si concentra anche sui mutui giovani con garanzia Consap. A guidare questa speciale classifica ci sono Catania (53,1%) e Palermo (52,1%), dove oltre la metà delle richieste da parte degli under 36 sfrutta questa misura agevolata. Anche Torino si distingue con una quota superiore al 50%.
All’opposto, Milano mostra un'incidenza molto più bassa (33,6%), seguita da Salerno (33,9%) e Firenze (36,3%). A Roma, la quota si ferma al 39%. Questi numeri raccontano due Italie: una dove i giovani si affidano con decisione agli strumenti di sostegno, e un’altra dove, forse, i redditi più alti o la minore accessibilità al credito rendono il fondo meno utilizzato.
La correlazione tra età del richiedente e loan-to-value (LTV) – ovvero il rapporto tra l’importo del mutuo e il valore dell’immobile – è chiara: più giovani sono i mutuatari, più alto è il LTV. È un’equazione semplice: chi ha meno risparmi da parte ha bisogno di un finanziamento più consistente, spesso superiore all’80% del valore dell’immobile.
Nelle città dove la popolazione mutuataria è mediamente più giovane, come Verona, Brescia e Bergamo, si registrano livelli di LTV più alti. A Verona, ad esempio, l’LTV sfiora il 68%. Un segnale che testimonia la voglia dei giovani di accedere alla casa, anche a costo di esporsi di più con le banche.
Al contrario, in città come Roma e Salerno, dove l’età media dei richiedenti supera i 40 anni, l’incidenza del finanziamento è più contenuta. Chi ha più disponibilità di capitale può versare anticipi più consistenti e ridurre così l’ammontare del prestito richiesto. Il risultato è un LTV più basso e un minor rischio per le banche.
In generale, si osserva una tendenza: le città dove il valore medio degli immobili è più alto registrano livelli di LTV più bassi. Un dato che fa riflettere sulla relazione tra potere d’acquisto e accessibilità al credito. A prezzi più alti corrispondono spesso clienti con una maggiore capacità economica, e di conseguenza, minori esigenze di finanziamento.
Mercato dei mutui a Milano: l’eccezione che conferma la regola
Milano fa storia a sé. Nonostante sia tra le città con i prezzi più alti d’Italia, qui l’età media dei richiedenti è la più bassa, ma i livelli di LTV non risultano particolarmente elevati. Come si spiega questa anomalia?
La risposta sta nel reddito: a Milano si concentrano professionisti e nuclei familiari con disponibilità economiche superiori alla media nazionale. Inoltre, l’attrattività del mercato immobiliare milanese, spinto da rigenerazione urbana e investimento straniero, continua ad attrarre giovani con elevato potenziale di spesa.
Sud vs Nord: due velocità immobiliari
Se da un lato si registra un forte protagonismo dei giovani, soprattutto al Nord, dall’altro si evidenzia un’Italia ancora divisa per possibilità economiche e accesso al credito.
Il Sud Italia, ad esempio, si confronta con sfide diverse. Qui l’età media dei richiedenti mutuo tende a essere più alta, i redditi più bassi e l’accesso al credito più difficile. Eppure, è proprio nelle città meridionali che i mutui Consap under 36 trovano maggiore diffusione. Questo strumento si conferma così una leva fondamentale per garantire accesso alla casa anche in contesti meno solidi economicamente.
Al Nord, la minore incidenza di mutui con garanzia Consap potrebbe indicare una maggiore autonomia finanziaria, ma anche una minore accessibilità al fondo stesso, legata forse al superamento dei limiti reddituali previsti per accedervi.