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Case, addio crisi: prezzi più alti dopo 10 anni

Sospiro di sollievo per il mercato immobiliare: dopo 10 anni di crisi il settore inizia a risollevarsi. I prezzi delle case risultano più alti per la prima volta dal 2009. A rivelarlo è il 3°Osservatorio Immobiliare 2019 di Nomisma che registra una lieve ripresa nel primo semestre dell’anno (+0,2%).
A trainare il settore immobiliare è il mercato creditizio. I tassi di interessi ai minimi storici spingono le famiglie a richiedere mutui e prestiti anche se spesso la fragilità reddituale di alcuni richiedenti porta le banche a imporre criteri più severi in merito alla concessione di un finanziamento.
Intanto rispetto al 2008 le compravendite di abitazioni nell’insieme dei maggiori mercati sono cresciute di 16.000 unità, mentre nel complesso il mercato italiano sconta ancora un differenziale negativo di 60.300 unità. Dall’Osservatorio viene anche fuori che a preconsuntivo del 2019 gli scambi sono poco più di 662 mila, con un'incidenza del segmento residenziale che raggiunge il 92%.
Risultati sorprendenti a Bologna e a Padova
Dopo 10 anni i prezzi delle abitazioni sono in aumento nelle principali città. E se il dato non stupisce quando si fa riferimento alla città di Milano, a sorprendere sono i risultati raggiunti nelle città di Bologna e Padova dove emerge un mercato residenziale in costante recupero. Per gli altri comparti la congiuntura risulta ancora piuttosto fiacca con variazioni semestrali dei prezzi che non risultano ancora giunte all’invarianza: -0,6% sul valore d’acquisto dei negozi e -0,7% degli uffici.
Intanto una maggiore richiesta di locazione di case, sia di breve che di lungo periodo, ha generato un aumento dei canoni per il secondo anno consecutivo. Nonostante gli sconti applicati in fase di trattativa, le percentuali risultano tuttora piuttosto elevate (13,4% in media).
Tempi di vendita più brevi
Il tempo medio per vendere un’abitazione è di 6,2 mesi. Numeri ancora lontani dal valore basso raggiunto nel periodo 2000-2019 che è stato di 3,4 mesi. Non mancano però delle eccezioni in cui i tempi di vendita risultano più brevi, come ad esempio accade a Milano e Bologna, dove rispettivamente si riscontrano 3,9 e 5 mesi.
Sul fronte degli affitti, invece, la domanda appare molto alta e prossima al 50%: un numero che ribadisce l’immagine di un Paese mobile a dispetto del passato e la domanda di un uso temporaneo degli immobili che è passata dall’11% al 18%. Un fenomeno crescente che rischia - secondo l’istituto bolognese - di avere riflessi sul segmento di domanda interessato alla stipula di contratti di lungo periodo, che si trova a dover fronteggiare un innalzamento dei costi. Il rischio è maggiormente frequente in alcune città come Venezia, Bologna e Firenze dove la quota di domanda di locazione per uso transitoria si aggira ad oltre il 20%.
Cresce il desiderio di avere una casa
Il mattone, si sa, continua ad essere il sogno per tanti. Un investimento sicuro e importante. A spingere molte famiglie ad intraprendere l’acquisto di un immobile sono le condizioni favorevoli createsi ultimamente: i tassi di interesse per i mutui, ormai sotto all’1% anche per il fisso, stanno spingendo molti a fare il grande passo.
I risultati confortanti registrati nel corso di quest’anno nel comparto corporate e residenziale scaturiscono da un’accentuazione del peso nella componente meno esposta alla debolezza del contesto economico, secondo quando emerge dal terzo Osservatorio Immobiliare 2019 di Nomisma. Solo un’accelerazione della crescita economica, con le inevitabili ricadute in termini di propensione all’acquisto immobiliare e alla concessione di credito, potrebbe modificare lo scenario solo timidamente espansivo che altrimenti sembra profilarsi.
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