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Casa: quanti anni di stipendio per comprarla?
Oggi, nonostante il mattone si confermi come il migliore scudo contro l’inflazione, per acquistare una casa occorrono meno anni di stipendio rispetto a dieci anni fa: 6,7 annualità contro 8,4 del 2011. Le città più care sono, nell’ordine, Milano, Roma e Firenze. Le più economiche Genova e Palermo.

Oggi, rispetto a dieci anni fa, occorrono in generale meno stipendi per comprare una casa. Nel frattempo, infatti, il potere di acquisto delle famiglie è aumentato e le quotazioni degli immobili sono diventate più abbordabili.
Ma l’inflazione che sta montando a livello mondiale potrebbe cambiare presto questo scenario, soprattutto perché molti risparmiatori stanno guardando con sempre più interesse al mercato immobiliare come protezione davanti alla minaccia di una svalutazione dei loro investimenti. In questo mercato, secondo un’analisi di Schroders, il segmento residenziale ha margini per registrare nel 2022 una delle migliori performance.
L’offerta destinata a diminuire
Secondo gli esperti della banca d’affari, infatti, quest’anno la domanda supererà l’offerta e l’aumento dei tassi d’interesse è destinato a rendere ancora più costoso acquistare e costruire abitazioni. Un mix che soffocherà ulteriormente la nuova offerta, rendendo gli alloggi accessibili a coloro che hanno il costo del capitale più basso (per esempio le istituzioni). Anche il settore degli affitti, in tutti i segmenti di mercato, dovrebbe godere di una crescita solida. L’offerta di case familiari negli Stati Uniti, per esempio, è già al livello più basso dagli anni ‘70 e, di conseguenza, i prezzi sono aumentati drasticamente.
Occorrono 6,7 annualità contro le 8,4 del 2011
Al momento, come accennato, il mercato italiano non manifesta questo tipo di stress: nelle grandi città, secondo una ricerca di Tecnocasa, per acquistare una casa occorrono in media 6,7 anni di stipendio mentre nel 2011 ne occorrevano ben 8,4, dato non molto distante ai 6,6 anni del 2020. In tutti i capoluoghi si registra una diminuzione dell’impegno legato alla busta paga, con l’unica eccezione di Milano che si conferma la città con le maggiori annualità. Dietro questa unicità del capoluogo lombardo c’è il fatto che è anche la città che ha registrato un più deciso recupero dei prezzi: trend che comporta maggiore impegno economico per l’acquisto della casa, 12,3 annualità (erano 12,4 del 2011).
Dietro Milano, la più cara, ci sono Roma e Firenze
Dietro Milano si colloca il mercato della capitale, dove per acquistare una casa servono in media 9,2 annualità, in calo dalle 13,3 che occorrevano dieci anni fa. Al terzo posto in questa classifica si piazza ancora una volta Firenze, con 8,6 annualità (erano 10 nel 2011). Le città dove oggi, secondo la ricerca in esame, servono meno annualità di stipendio e dove la correzione rispetto a dieci anni fa è più marcata sono Genova (3,5 contro 6,2 del 2011), Palermo (3,5 e 5,1 rispettivamente) e Torino (4,8 e 6,8). Da rilevare che nel capoluogo ligure, grazie a un lieve recupero rispetto a un anno fa registrato nella prima parte del 2021, le quotazioni degli immobili sono leggermente aumentate.
I termini dello studio
L’analisi di Tecnocasa si basa sui dati relativi al prezzo al metro quadro di un immobile medio usato e sulle retribuzioni contrattuali annue per dipendente (al netto dei dirigenti) a tempo pieno per attività economica e contratto, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali, ricavate dalla banca dati ISTAT. La ricerca, inoltre, ipotizza che il reddito sia destinato interamente a finanziare l’acquisto di una casa di 85 metri quadrati.
Il mattone, la migliore copertura contro l’inflazione
Il mattone, secondo lo studio di Schroders, quest’anno offrirà una delle migliori coperture contro l’inflazione anche se i suoi rendimenti difficilmente eguaglieranno la performance del 2021, nonostante le compravendite siano previste ancora in crescita. Gli investitori intenzionati ad acquistare un’abitazione potrebbero comunque sfruttare il momento propizio, offerto dai bassi tassi d’interesse (che tuttavia iniziano a puntare al rialzo), dalle quotazioni ancora convenienti e dalle agevolazioni (interessanti quelle dedicate ai giovani) messe sul tappeto dal Governo.
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