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Prestito vitalizio ipotecario: quali oneri gravano sugli eredi?

Pubblicato il 13/03/2019

Aggiornato il 19/12/2019

Prestito vitalizio ipotecario: quali oneri gravano sugli eredi?

Si alza l’aspettativa di vita media della popolazione italiana, mentre gli over 60 hanno ormai superato i giovani under 30 (28,7 milioni contro 28,4 milioni), e il mondo della finanza si interroga sull’impatto che un cambiamento così importante può avere per l’intera economia.

A questo, si aggiungano anche le mutate condizioni in cui spesso ci si viene a trovare anche a 60 anni, con una fine anticipata della carriera lavorativa e poca disponibilità economica, pur avendo in molti casi realizzato negli anni un investimento importante come l’acquisto di una casa.

È proprio da questi presupposti che parte in sordina nel nostro Paese il prestito vitalizio ipotecario, un finanziamento bancario ottenuto offrendo in garanzia l’ipoteca della casa, che nel caso in cui il titolare non riuscisse a estinguere in vita, trasferisce sugli eredi l’onere di riscattare l’immobile o venderlo per rimborsare la banca.

Gli strumenti finanziari dedicati al pubblico maturo

Non sono tanti gli strumenti di accesso al credito per chi abbia superato i 60 anni: due sopra tutti, la cessione del quinto e la vendita in nuda proprietà, consentono di usare la pensione come garanzia oppure tramutare il valore della casa in liquidità, così da far fronte a spese sopraggiunte, o semplicemente mantenere un tenore di vita adeguato in un momento in cui ogni certezza sembra venire meno. Esiste poi una formula, anche questa forse ancora meno conosciuta, di cui parliamo nella news “Il contratto di mantenimento: la casa in cambio di sostegno“, che ha come finalità non trarre denaro dalla vendita o da alcuna ipoteca sulla casa, ma ottenere una prestazione infungibile, stabilendo un accordo tale per cui in cambio dell’immobile si avrà un accudimento fisico o un sostegno morale importante.

Quindi il prestito vitalizio ipotecario, altrettanto poco conosciuto. Si pensi solo che una ricerca effettuata da Euromedia Research su 633 individui iscritti ad alcune casse previdenziali rileva che l’80% ha dichiarato di non conoscerlo, mentre il 73% ha manifestato preoccupazione per non riuscire a mantenere un tenore di vita adeguato nei prossimi anni.

Prestito vitalizio ipotecario: cosa devono fare gli eredi

Alla morte del soggetto richiedente il prestito, le conseguenze del credito ricadono direttamente sugli eredi, che saranno chiamati a estinguere il finanziamento e rimborsarlo totalmente, come prevede la legge in un tempo entro 12 mesi dalla morte del soggetto finanziato. Gli eredi avranno allora due possibilità: la prima è pagare le rate concordate in fase contrattuale tra il richiedente e la banca. L’altra è versare la somma residua, restando così proprietari dell’immobile. L’alternativa è dare mandato alla banca affinché provveda alla vendita dell’immobile. Se poi il prezzo a cui viene ceduto supera il valore del debito, la parte eccedente verrà restituita agli eredi.

Sono questi gli aspetti più critici da prendere in considerazione quando si decidere di ricorre al prestito vitalizio ipotecario, e più precisamente chiarire agli eredi le conseguenze nel caso in cui il titolare del debito non riesca ad estinguerlo in vita.

Come trovare il prestito vitalizio alle migliori condizioni

La ricerca di un prestito con queste caratteristiche non è molto differente da quella che caratterizza le altre forme di finanziamento. Anche in questo caso occorrerà mettere a confronto le offerte degli istituti di credito sul mercato, e per farlo in maniera efficace e veloce basta servirsi del comparatore MutuiOnline.it, che mette a disposizione degli utenti un’intera sezione dedicata all’argomento, dove è possibile non solo ricevere preventivi, ma anche informarsi su ogni aspetto di questo strumento e ricevere una consulenza telefonica personalizzata da un esperto, a seguito della quale si ottiene un parere preliminare di fattibilità dalla banca.

A cura di: Paola Campanelli

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