- Altri marchi del Gruppo:
- Trovaprezzi
- Prestitionline.it
- Segugio.it
Tutto quello che c’è da sapere sulla scadenza IMU 2025
Va effettuato entro il 17 giugno 2025 il pagamento della prima rata dell’IMU ed è bene conoscere tutte le particolarità di questa imposta, anche alla luce delle più recenti pronunce dei tribunali. Sono cinque le categorie di soggetti tenute a versare l'imposta.

Si avvicina la scadenza per il pagamento della prima rata dell’IMU ed è bene conoscere tutte le particolarità di questa imposta, anche alla luce delle più recenti pronunce dei tribunali.
IMU: l’imposta sugli immobili diversi dalla casa di proprietà
L’IMU, istituita nel 2011, è la principale imposta patrimoniale sugli immobili. Non si applica alla prima casa (purché non rientri nelle categorie catastali di lusso, ovvero A1, A8 e A9), ma grava su seconde case, negozi, uffici, capannoni, terreni agricoli e aree edificabili.
La prima scadenza è fissata al 17 giugno 2025, data entro la quale occorre versare l’acconto. La seconda rata, a saldo con eventuale conguaglio, è invece attesa entro il 16 dicembre 2025.
Confronta le offerte di mutuo online e risparmia:
MUTUO BBVA | |
---|---|
TAN: | 3,10% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 3,30% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 427,02 (mensile) |
MUTUO TASSO FISSO | |
---|---|
TAN: | 3,02% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.200,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 3,40% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 422,68 (mensile) |
- APP per essere aggiornato in tempo reale
- Erogazione all'atto
MUTUO FISSO IRS GREEN - ACQUISTO | |
---|---|
TAN: | 3,31% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 500,00 Perizia: € 0,00 |
TAEG: | 3,42% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 438,51 (mensile) |
- Uno specialista mutui dedicato
- Perizia gratuita
- Assicurazione casa gratuita
Chi deve pagare l'IMU e come si calcola?
Sono cinque le categorie tenute al pagamento dell’IMU. In primis i proprietari di seconde case o abitazioni principali di lusso. Quindi i detentori di diritti reali (usufrutto, uso, abitazione) e i titolari di concessioni su aree demaniali. Inoltre, i locatari in leasing (per immobili non residenziali) e i soggetti che possiedono immobili in multiproprietà.
L’imposta si calcola sulla base imponibile, che parte dalla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente variabile, in base alla categoria catastale. Su questa base, si applica l’aliquota decisa dal Comune, che può variare in un range fissato dalla legge.
Il sistema è un po’ complicato, ma niente paura: a casa arriva direttamente il bollettino con l’indicazione di quanto pagare. Il versamento va effettuato tramite Modello F24, oppure attraverso la piattaforma PagoPA (per i Comuni che la utilizzano).
Per maggiori informazioni, puoi consultare la nostra guida dedicata al calcolo dell'IMU sulla seconda casa.
Quanto incassa lo Stato dall’IMU?
Secondo i dati del ministero dell’Economia, l’IMU garantisce entrate superiori ai 20 miliardi di euro all’anno, ma non finisce direttamente nelle casse statali. È infatti un’imposta interamente destinata ai Comuni, che la utilizzano per finanziare servizi essenziali (illuminazione pubblica, raccolta rifiuti, manutenzione urbana e così via). Anche se negli ultimi anni è cresciuta la quota di morosità o di contenziosi legati a casi specifici.
IMU 2025: le novità che puntano a ridurre il contenzioso
Tra le principali novità del 2025, il governo ha introdotto modifiche mirate a ridurre il contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali. In particolare, come segnalato da Il Sole 24 Ore, l’esecutivo punta a evitare i ricorsi su vecchi casi di esenzione dell’imposta concessa a immobili ecclesiastici utilizzati anche per fini scolastici.
Il nodo nasce da una procedura d’infrazione europea, poi chiusa, ma che ha lasciato dietro di sé una lunga scia di ricorsi nei tribunali tributari. L’obiettivo del governo è ora limitare i danni fiscali e semplificare le regole.
In parallelo, è in corso un aggiornamento delle banche dati catastali per migliorare l’interoperabilità tra Comuni, Agenzia delle Entrate e contribuenti, con un maggiore impiego di strumenti digitali anche per l’invio di avvisi, consultazioni e ravvedimenti.
Abitazioni separate per coniugi: la Cassazione conferma l’esenzione doppia
Un tema tornato alla ribalta è quello legato ai coniugi residenti in immobili diversi, su cui la giurisprudenza è recentemente intervenuta con una serie di pronunce favorevoli ai contribuenti. La Corte di Cassazione ha sottolineato che è legittimo che marito e moglie non paghino l’IMU su due abitazioni distinte, purché vi siano residenza anagrafica e dimora abituale in immobili separati.
Si tratta di un aspetto importante, dato che in passato molti Comuni avevano contestato questa interpretazione, imponendo il pagamento dell’imposta su una delle due case. Ora invece si chiarisce che ogni coniuge può essere esentato dall’IMU sulla propria abitazione principale, se dimostra che vi risiede e vi vive stabilmente, anche se l’altro coniuge abita altrove.
Esenzioni ed enti religiosi: verso nuove regole?
Un altro fronte caldo è quello delle esenzioni riconosciute agli enti non commerciali, in particolare quelli di matrice religiosa. Il governo sta valutando modifiche legislative che consentano di evitare il pagamento dell’IMU per le scuole cattoliche o strutture parrocchiali, purché svolgano attività gratuite o non profit.
Una mossa pensata per prevenire nuovi contenziosi, ma che potrebbe sollevare polemiche sul fronte della concorrenza con scuole private laiche. L’orientamento sarà di distinguere l'uso esclusivamente istituzionale (esentabile) dall'uso commerciale (non esentabile).
Le migliori offerte di mutuo prima casa:
Banca | Tasso | Rata | Taeg |
---|---|---|---|
BBVA | 3,10% | € 427,02 | 3,30% |
Credem | 3,02% | € 422,68 | 3,40% |
Webank | 3,31% | € 438,51 | 3,42% |
Banco BPM | 3,21% | € 433,01 | 3,48% |
BNL - Gruppo BNP Paribas | 3,05% | € 424,31 | 3,49% |
Crédit Agricole Italia | 3,16% | € 430,28 | 3,50% |
Intesa Sanpaolo | 3,32% | € 439,06 | 3,52% |
Banca Monte dei Paschi di Siena | 3,31% | € 438,51 | 3,57% |
Banco di Desio e della Brianza | 3,43% | € 445,15 | 3,66% |
BPER Banca | 3,40% | € 443,48 | 3,66% |