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Tasso BCE al 2,75%: risparmio di 83mila euro su un mutuo
Mutui meno cari, dopo che il tasso sul costo del denaro è sceso al 2,75% con l’ultimo taglio approvato dalla BCE. Stando a una simulazione della Fabi, questo ribasso degli interessi su un mutuo casa si traduce in un risparmio totale di 83mila euro per un prestito ipotecario di 200mila euro a 25 anni.

Quanti sono i mutui erogati dalle banche alle famiglie italiane? Le famiglie indebitate sono 6,9 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, oltre 3 milioni e mezzo stanno pagando un mutuo per l’acquisto di una casa. Lo ha reso noto la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), dopo il ribasso del costo del denaro al 2,75% deciso dalla BCE.
Un numero che, nei prossimi mesi, potrebbe salire ulteriormente, considerato che, con i tassi di interesse in calo, la corsa alla stipula di un mutuo casa sta riprendendo forza.
Tagli BCE strada verso il ribasso del costo del denaro
Dopo i rialzi dei tassi nel 2022 e 2023, le banche non solo hanno anticipato la riduzione del costo del denaro da parte della BCE, ma adeguandosi alla discesa decisa dalla Banca centrale europea, gli istituti di credito potrebbero proseguire in una diminuzione dei tassi anche per tutto il 2025 a beneficio dei mutui casa e della surroga mutuo.
Confronta le offerte di mutuo a tasso fisso oggi:
MUTUO BBVA | |
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TAN: | 3,05% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 3,24% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 424,31 (mensile) |
MUTUO SPENSIERATO PLUS EDITION | |
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TAN: | 2,90% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.000,00 Perizia: € 350,00 |
TAEG: | 3,35% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 416,23 (mensile) |
MUTUO TASSO FISSO | |
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TAN: | 3,01% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.200,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 3,39% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 422,14 (mensile) |
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Mutuo casa: tassi in discesa, risparmio di 83mila euro
Secondo la Fabi, i tassi sui mutui potrebbero calare sotto quota 3%. Questa riduzione comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro a tasso fisso, un risparmio totale di quasi 83mila euro (-22,8%).
In dettaglio, ecco la simulazione eseguita dalla Fabi:
- un tasso fisso medio al 5,25%, vuol dire una rata mensile di 1.212 euro;
- un tasso fisso medio al 2,8% corrisponde a una rata mensile di 936 euro;
- la differenza è di -276 euro al mese, cioè -3.317 euro l’anno. Mentre il totale sul mutuo ammonta a -82.925 euro.
Per il sindacato bancario, per “i mutui erogati lo scorso anno, le rate di quelli a tasso fisso sono di fatto raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile è salito del 60-70%”.
Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subìto aumenti fino al 78%: vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 890 euro, cioè 390 euro in più.
“È molto probabile che, alla luce della decisione del 30 gennaio - spiegano dalla Fabi - le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano scendere, anche se è difficile, al momento, indicare tempi precisi”.
425 miliardi di euro di mutui per l’acquisto della casa
“Il 2023 è stato un anno molto difficile e costoso per i mutui, il peggiore dal 2009, mentre il 2024 è andato in progressivo miglioramento”, fa notare ancora la Federazione dei bancari. Ma cosa attendersi adesso?
Il sindacato dei bancari osserva che il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava, a fine novembre 2024, a 425,1 miliardi di euro, in crescita di circa 35 miliardi rispetto a fine 2020 (+10%), ma in calo di circa 2 miliardi rispetto a fine 2022 (-1,4%). Sul totale di 425,1 miliardi erogati, circa un terzo, cioè 140,2 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 284,8 miliardi sono a tasso fisso.
Tasso fisso e variabile riequilibrio entro fine 2025?
A partire da luglio 2022, i nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa l’1,8% fino a oltre il 6% nel 2023 con le rate mensili che, pertanto, sulla base delle offerte delle banche, erano anche più che raddoppiate.
La Fabi sottolinea che, a partire da gennaio 2024, invece, le banche hanno iniziato una progressiva riduzione dei tassi praticati alle famiglie con il tasso medio fisso che si è attestato al 3,27% a ottobre scorso, che adesso potrebbe proseguire sotto il 3% attorno al 2,7-2,8%. Mentre per i mutui a tasso variabile la riduzione è stata meno accentuata, con la media stabile attorno al 3,4%.
Tuttavia, puntualizza il sindacato dei bancari, la forbice tra i tassi si sta progressivamente riducendo. Tanto che, stando alle proiezioni degli analisti, se la BCE continuerà nella sua politica monetaria meno restrittiva con altri due tagli di 25 punti base, allora ci sarà un riequilibrio fra tasso fisso e variabile entro fine anno.