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Superbonus villette: ripartono i lavori, ma con alcune incognite

Alla fine tutto dipenderà dalle banche, se ritroveranno la fiducia per riattivare il sistema della cessione dei crediti. Intanto il Parlamento prova a rilanciare il Superbonus, a cominciare dal rinvio delle scadenze per i lavori relativi alle unità unifamiliari.

24/03/2023
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Superbonus villette: le ultime novità

L’obiettivo è non soffocare il Superbonus dopo la stretta delle scorse settimane e alla luce del ridimensionamento del beneficio, da inizio 2023 limitato al 90% rispetto al precedente 110%. Con il benestare del governo, in Parlamento si lavora per estendere il termine di completamento dei lavori per le unità unifamiliari, oggi fissato al 31 marzo.

La novità

L’orientamento è per un’estensione fino al 30 giugno, senza modificare un’altra condizione, che al 30 settembre scorso siano stati effettuati lavori per almeno il 30% del totale. Un’operazione che dovrebbe costare intorno al miliardo di euro. Un aggravio non indifferente per i conti pubblici, che troverebbe giustificazione nei rallentamenti che hanno subito molti cantieri, oltre che nelle difficoltà riscontrate nel reperimento dei materiali.

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La cessione del credito

Intanto si attendono novità sul fronte della cessione dei crediti, dopo che l’esecutivo ha deciso lo stop, con il divieto di acquisto per gli enti locali dei crediti già in circolazione. La decisione, assunta tramite decreto legge, è stata motivata in due modi: la volontà di risolvere il problema dei crediti incagliati (stimati in circa 110 miliardi ei euro), cioè quelli che molte Pmi hanno in pancia, senza riuscire a disfarsene per mancanza di acquirenti; la necessità di mettere in sicurezza i conti pubblici, dato che il Superbonus costituisce un costo enorme per lo Stato.

La proroga del termine relativo alle villette non rientra nello stop, trattandosi di opere in corso al 30 settembre scorso. Sul mercato, intanto, hanno preso piede due differenti orientamenti: il primo considera che al 31 marzo lo stato di avanzamento dei lavori e opere siano allineate, per cui entro fine mese dovrebbe essere completato tutto; il secondo ritiene che entro fine marzo vadano semplicemente rilasciate le fatture con sconto e, poi, successivamente si potrà procedere con l’esecuzione dei lavori.

Il tutto in attesa di capire se le banche effettivamente sbloccheranno le cessioni.

Restando sul tema, il 31 marzo scade il termine per comunicare le opzioni relative alle spese del 2022. Le opzioni di cessione e sconto devono, infatti, essere comunicate all’agenzia delle Entrate prima di trasformare la detrazione in credito di imposta. L’orientamento del Parlamento è di prorogare la scadenza di qualche mese, in cambio di una sanzione da 250 euro.

Il nodo delle truffe

Intanto continuano a emergere truffe sui bonus legati ai lavori in campo edilizio. Le ultime notizie arrivano dalla Campania e dal Lazio, con un doppio sequestro record da oltre 3 miliardi di euro. In particolare, la guardia di finanza di Avellino ha sequestrato crediti d’imposta fittizi per circa 1,7 miliardi di euro (si tratta dell’operazione più rilevante in questo campo), legati principalmente a Ecobonus e Bonus Facciate. Dai controlli sono emerse intestazioni a persone senza fissa dimora, decedute oppure con precedenti penali. Mentre la Gdf di Asti ha eseguito dieci misure di custodia cautelare nei confronti di sospettati di reati come associazione a delinquere, truffa nei confronti di enti pubblici, riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.

A cura di: Luigi dell'Olio

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