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Superbonus: al via le misure antifrode
Rinvio della scadenza dal 30 giugno al 31 dicembre prossimo per le villette e possibilità di una quarta cessione del credito. Sono le principali novità in tema di Superbonus 110% varate dal Governo per favorire il decollo della misura incentivante, scoraggiando al contempo le truffe.
Nuove regole per vecchi obiettivi. È da quasi un anno che il Governo continua a innovare la normativa sui bonus edilizi con l’obiettivo da una parte di contrastare il ricorso alle frodi (finora sarebbero stati sottratti allo Stato non meno di un miliardo e mezzo di euro attraverso crediti riscossi su lavori mai effettuati o realizzati solo in parte), dall’altra di far sì che l’accesso a questi incentivi non sia resa troppo complicata dalle procedure burocratiche fin qui esistenti.
Nuove regole
La fine di aprile è coincisa con lo stop per i privati alle cessioni di crediti collegati a lavori svolti nel 2021. D’ora in avanti non sarà più possibile ricorrere a cessioni parziali. A ogni credito verrà abbinato un codice identificativo, evidenziato nelle comunicazioni di cessione e sconto, in modo del tutto analogo alla certificazione dei prodotti. In questo modo, è la convinzione del legislatore, dovrebbe diventare impossibile perdere le tracce in caso di vendite successive.
Inoltre, a partire dal 28 maggio, i lavori sopra i 70mila euro di spesa potranno continuare a essere agevolati a una sola condizione: che nelle fatture e nei contratti sia esplicitato che le opere sono eseguite da imprese che applicano il contratto collettivo nazionale (Ccnl) dell’edilizia. In caso contrario, niente visto di conformità, documento che può essere rilasciato solo da professionisti coinvolti negli interventi edilizi (ad esempio ingegneri, geometri e tecnici di impianti) e che attesta l’esistenza e il rispetto dei requisiti di legge previsti.
Ancora novità per le villette
Intanto si profila un nuovo intervento normativo in merito alle abitazioni unifamiliari. Infatti, dopo settimane di tensioni, Governo e maggioranza sembrano convergere verso una proroga del termine – oggi fissato al 30 giugno – per completare almeno il 30%, pena il mancato accesso al Superbonus 110%. La proroga allo studio dovrebbe arrivare fino al 30 settembre, a patto di completare i lavori entro fine 2022.
Le cessioni salgono a quattro
Intanto, il decreto Bollette ha allargato le maglie relative alla cessione del credito, portando il numero massimo consentito da tre a quattro. Finora, in ottica antitruffa, era fissato il limite di una cessione libera e di due vincolate, cioè in favore delle banche e degli intermediari finanziari.
La quarta cessione potrà essere effettuata solo dai destinatari della terza che hanno esaurito il numero delle possibili cessioni ed esclusivamente all’indirizzo dei propri correntisti. Infatti, trattandosi di soggetti certificati, la possibilità di coinvolgerli in truffe o raggiri è decisamente più limitata.
Serve chiarezza
Intanto 44 ordini provinciali degli architetti hanno sottoscritto la lettera scritta dai colleghi di Roma in cui si chiede al presidente Consiglio dei Ministri Mario Draghi di fare definitivamente chiarezza sugli incentivi.
“Bonus edilizi. Serve una via di uscita”, questo il titolo della missiva, che sottolinea come i continui interventi normativi in materia non abbiano fatto altro che complicare l’accesso da parte delle famiglie italiane. "Di fronte a una norma scritta male, ci si domanda se l’Esecutivo e gli uffici che intervengono nel processo legislativo conoscano i tempi di progettazione e realizzazione di un intervento edilizio. La realtà parla di professionisti che si ritrovano oggi con lavori fatti o quasi conclusi, senza alcuna possibilità di cessione del credito o sconto in fattura, con l’unica prospettiva di un aumento di contenziosi e azioni legali”, scrivono gli architetti.
I professionisti chiedono un confronto per tracciare “una strada nuova, lineare e senza insidie a ogni passo”. La lettera si chiude con un appello al Governo, per “cambiare strada e trovare una nuova formula per incentivare la fiscalità d’impresa e il rilancio dell’edilizia”.