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Mutui: tasso fisso in ripresa, tasso variabile ai minimi storici

Nonostante le intenzioni della Bce di non aumentare i tassi, in futuro bisogna attendersi nuovi rialzi. Non tanto dell’Euribor, che è agganciato all’andamento del tasso sui depositi, quanto dell’Irs, che invece si muove liberamente sul mercato in base alle aspettative di inflazione.

07/04/2021
simbolo di percentuale in rosso e simboli del dollaro
Si assottiglia la forbice tra tasso fisso e tasso variabile

L’anno appena passato del mercato dei mutui rimarrà alla storia per averci regalato i tassi di interesse più bassi di sempre. Le iniezioni di liquidità decise dalla Bce per sostenere l’economia hanno ridotto ai minimi termini tassi e spread, segnando un periodo fortunato per chi avesse deciso di stipulare.

Una situazione a dir poco anomala, dove la forbice che normalmente intercorre tra fisso e variabile si è stretta talmente tanto da rendere la rata di un mutuo a tasso fisso pari a quella di un tasso variabile.

Questo spiega perché negli ultimi due anni circa il 90% delle erogazioni è stata per un mutuo a tasso fisso, con un Eurirs a tratti sotto lo zero che, sommato a uno spread comunque basso delle banche, ha prodotto condizioni dei mutui difficilmente replicabili in futuro.

I nuovi valori dell’Eurirs

Tutto questo fino alla fine del 2020, perché il nuovo anno si è portato dietro un aumento dei tassi sui mercati obbligazionari. A causare la risalita dell’Eurirs, tasso di riferimento dei nostri mutui fissi, l’attesa di una ripresa dell’inflazione: da inizio anno fino a oggi, l’indice Irs a 20 anni ha guadagnato 41 punti base, quello a 30 anni ben 48 punti base, che tradotto in punti percentuali vuol dire quasi lo 0,25% in più.

Un piccolo balzo in avanti che ha mantenuto la convenienza dei mutui a tasso fisso, ma ha riaperto quella forbice con il tasso variabile, e così anche l’opportunità di rivalutare un tasso che oggi continua a segnare un costo bassissimo.

Attualmente la differenza tra fisso e variabile si attesta sui 30 punti base e l’Euribor a 3 mesi staziona dallo scorso ottobre su -0,5%: questo vuol dire che se un mutuo a tasso fisso si riesce ad ottenere in media all’1,05%, per un Tasso variabile si viaggia intorno allo 0,72%.

Uno scarto destinato a crescere nei prossimi mesi, che con molta probabilità riporteranno in auge il Tasso variabile, ultimamente quasi dimenticato e tagliato fuori da ogni trattativa.

Le previsioni degli esperti

Nonostante le intenzioni dichiarate da parte della Bce di non aumentare i tassi e mantenere una politica monetaria accomodante, in futuro bisogna attendersi nuovi rialzi. Non tanto dell’Euribor, che è agganciato all’andamento del tasso sui depositi, quanto dell’Irs che invece si muove liberamente sul mercato in base alle aspettative di inflazione.

La scelta tra un tasso fisso e uno variabile sarà tuttavia delegata a variabili differenti, che vanno dalla durata dell’ammortamento alle prospettive di disponibilità del mutuatario che decide di investire in un mutuo. Quello che è certo è che i tassi variabili rimarranno ai minimi ancora per un po’ e quando dovessero risalire, ci vorrà del tempo per raggiungere valori positivi.

Questo concede un margine ampio di manovra e lascia intendere che un mutuo di durata breve gioverà con molta probabilità di un tasso variabile, con gli interessi corrisposti nel primo periodo dell’ammortamento e la quota capitale in un secondo momento, quando i tassi aumenteranno.

Su MutuiOnline.it scegli il tasso più conveniente

Stabilito che la convenienza di un tasso non può determinarsi in assoluto, il modo per scoprire qual è la soluzione di mutuo migliore è fare una simulazione sul portale di comparazione MutuiOnline.it. Qui è possibile trovare mutui a condizioni spesso migliori rispetto a quelle praticate in filiale, con Tassi fissi sotto la curva dell’1% e Tassi variabili sotto lo 0,50%.

Facciamo un esempio.

Se supponiamo la richiesta di un mutuo a tasso fisso di un impiegato di 35 anni residente a Milano, importo 100.000 euro, valore dell’immobile 200.000 euro e durata mutuo 30 anni, l’occasione migliore del mercato a tasso fisso il 7 aprile è di UniCredit.

La rata mensile è di 310,29 euro, Tan 0,75% e Taeg 0,87%. L’istruttoria ha un costo ridotto di 500 euro, la perizia di 250 euro e le spese periodiche sono gratuite.

Il mutuo si gestisce in filiale ed è riservato alle sole persone fisiche senza scopi commerciali. Inclusi nel prezzo i seguenti servizi, attivabili su richiesta del cliente a partire dal ventiquattresimo mese successivo all’erogazione:

  • Taglia Rata per sospendere il pagamento della quota capitale fino a un massimo di 12 mesi;
  • Riduci Rata per allungare il piano dei pagamenti fino a un massimo di 48 mesi;
  • Sposta Rata per slittare in avanti il piano dei pagamenti fino a un massimo di tre mesi.

Se valutiamo per la stessa richiesta un tasso variabile per un periodo molto più breve, ad esempio 15 anni, la soluzione migliore sarà ancora una volta di UniCredit ma i Tassi praticati in promozione saranno decisamente più bassi. Il Tasso Variabile è 0,25% (Euribor 3M + 0,80%), il Taeg è 0,43%. La rata mensile è 566,22 euro, composta per la prima metà dell’ammortamento principalmente da interessi, quindi nella seconda metà dalla quota capitale. Una soluzione ideale ad esempio per un giovane che ha da poco cominciato a lavorare, con la prospettiva di disponibilità di budget crescenti per il futuro.

A cura di: Paola Campanelli

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