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Mutui per comprare casa: tassi più alti al Sud
Più alti i tassi di interesse (4,65%) sui mutui per acquistare la casa nelle regioni del Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia. I più bassi al Nord Est: 4,08%. Il caro tassi frena il mercato immobiliare. Lo rivelano Agenzia delle Entrate e ABI. Scopri le offerte mutuo convenienti a giugno 2024

I mutui per comprare casa sono più cari al Sud, con un tasso medio al 4,65% nel 2023, più alto rispetto alla media nazionale del 4,29%. Anche al Centro gli interessi su un prestito per acquistare un’abitazione rimangono elevati 4,39%. I più bassi si registrano al Nord Est: 4,08%. Tassi medi al 4,35% nelle Isole e al 4,21% nel Nord Ovest. Una fotografia in cifre sull’andamento del mercato dei mutui nelle cinque macro-aree dell’Italia che emerge dal rapporto sul settore residenziale dell’Osservatorio Immobiliare 2024 dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’ABI (Associazione bancaria italiana).
Mutui: durata più lunga (25,5 anni) e rata media di 702 euro
Scorrendo grafici e tabelle del report, risulta che l’aumento più consistente dei mutui per comprare casa si è avuto al Sud, con 1,90 punti in più nell’ultimo anno. Da questa analisi ufficiale dell’Agenzia tributaria insieme all’Associazione bancaria si evidenzia che la durata media del mutuo è in aumento a 25,5 anni e si riscontra che sia analoga tra le cinque aree del Paese con uno scarto a favore del Centro, dove è più alta salendo a 26,3 anni.
Per quanto riguarda la rata media, c’è da segnalare che è in crescita del 12,6% e si attesta in media a livello italiano attorno ai 702 euro mensili, con un picco registrato nelle regioni del Centro con 750 euro al mese in media, mentre è più bassa nelle Isole (628 euro al mese). Il rialzo maggiore è sempre nelle Isole (+18%) a differenza del Nord Ovest dove si osserva un incremento più contenuto (+11%).
Tassi in discesa dopo il taglio della BCE
Andamento dei tassi di interesse e degli importi delle relative rate mensili che nel 2023 hanno vissuto un anno difficile e in salita a causa dell’elevato costo del denaro imposto nell’Eurozona dalla Banca centrale europea (BCE) allo scopo di frenare l’inflazione e riportarla vicino all’obiettivo del 2%.
È vero che da inizio 2024, con l’inflazione sotto controllo, i mercati hanno cominciato ad andare in controtendenza abbassando gradualmente e continuamente i tassi, sia per i contratti del fisso che per quelli del variabile; ma è altrettanto vero che adesso con la BCE che, finalmente, ha tagliato i tassi di un quarto di punto, la discesa verso il basso dei mutui dovrebbe accelerare già da quest’estate per diventare più significativa in autunno.
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Frenata del mercato immobiliare: -9,7% nel 2023
Tornando al rapporto dell’Agenzia delle Entrate e dell’ABI, dalle sue 100 pagine viene alla luce che, lo scorso anno, i tassi di interesse alti sui mutui casa hanno inevitabilmente frenato le compravendite di immobili lungo tutta la Penisola. La diminuzione degli scambi di abitazioni registrata a livello nazionale, che è stata del -9,7% nel 2023 rispetto al 2022, è confermata in tutte le regioni. Ma quelle con la maggiore quota di scambi sul totale nazionale sono la Lombardia e il Lazio e, stando all’Osservatorio immobiliare, presentano entrambe un calo delle compravendite, rispettivamente dell’8,9% e del 12,5%. Anche in altre regioni con quote consistenti di mercato la perdita è stata netta: Emilia Romagna (12%), Veneto (10,7%) e Piemonte (8,9%).
Crollano le compravendite a Bologna e Roma
Passando dalle regioni alle grandi città, l’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate rileva che le otto principali città italiane per popolazione confermano la contrazione riscontrata a livello nazionale e con 107.476 NTN (numero di transazioni normalizzate) di abitazioni il calo è dell’11,6% nel 2023 rispetto al 2022.
Tra le città, la riduzione è più accentuata in particolare per il mercato residenziale di Bologna (-16,1% rispetto al 2022) e di Roma (-14,4%), con la Capitale che da sola rappresenta il 32% del NTN del mercato nelle grandi città. Non a caso, in termini assoluti Roma rimane la città italiana con il maggior volume di compravendite di abitazioni, con un NTN superiore alle 34 mila unità.