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Mutui partite Iva, tra garanzie, costi e offerte di mercato
Ottenere un mutuo non è facile per un lavoratore autonomo. Le banche hanno procedure più rigide. Ma con determinate garazie tutto diventa più semplice. Le alternative sono diverse: dalla fideiussione di un "dipendente" alla garanzia Confidi, alla sottoscrizione di una polizza assicurativa.

Con i tassi in risalita in tanti stanno accelerando l’acquisto della casa per chiedere un mutuo a condizioni ancora vantaggiose. Nel caso in cui, però, l’acquirente non sia un dipendente, ma abbia la partita Iva, il percorso che porta all'erogazione del mutuo è tutto particolare e non semplice.
Avere una partita Iva significa non poter produrre una busta paga e, dunque, una garanzia certa della possibilità di onorare il finanziamento richiesto. Per poter quindi accendere un mutuo sono necessarie garanzie "alternative".
Le garanzie
Per poter accendere un mutuo con partita Iva è necessario che la banca verifichi lo stato di buona salute dell’attività e il fatto che non si abbiano debiti pendenti. Sarà anche richiesto di dimostrare l’andamento delle entrate, almeno nell’ultimo anno. Inoltre, ci sono alcune condizioni da rispettare per poter garantire il mutuo, come la nomina di un garante che abbia i requisiti necessari, ovvero una busta paga in regola. Con una eccezione: nel caso in cui ad accendere il mutuo sia un giovane under 36, grazie al Dl Sostegni bis la garanzia a tutela del mutuatario la può fornire lo Stato.
Un’altra garanzia potrebbe essere rappresentata dal possesso di uno o più immobili. O ancora ci si potrebbe affidare al Consorzio di Garanzia Collettiva Fidi (Confidi) che, a fronte del versamento di una quota di adesione, interverrà nei rapporti con l'istituto di credito prestando una garanzia aggiuntiva sul 50% circa dell'importo del finanziamento richiesto.
Ma c'è ancora una strada alternativa che potrebbe essere percorsa per ottenere il mutuo: richiedere una polizza a protezione del finanziamento richiesto. Un contratto assicurativo che non dovrà essere stipulato obbligatoriamente presso l'istituto bancario che dovrebbe erogare il mutuo; la polizza può essere selezionata in modo autonomo a seconda delle esigenze del momento.
I costi
Un lavoratore dipendente può richiedere un finanziamento per un controvalore che può arrivare fino all'80% della valutazione dell'immobile. Per le partite Iva, invece, il funzionamento è un po' diverso e di solito la valutazione dell'istituto di credito è "tarata" sulle rate (a 1, 3 o 6 mesi), che non potranno superare un terzo delle entrate mensili.
È sempre possibile fare delle proiezioni delle possibili offerte consultando i comparatori online così da poter individuare i migliori mutui che le banche hanno a catalogo per i lavoratori autonomi.
Le offerte
A oggi, per esempio, sono tre le migliori offerte di novembre per un professionista milanese 45enne titolare di partita Iva che acquista una casa da 200mila euro e vuole fare un muto della metà del valore (100mila euro) con un orizzonte temporale di 30 anni.
L'offerta migliore è di Unicredit, seguita da quella di Banco Bpm e dal mutuo di Banca Carige. Le rate rispettivamente ammontano a 319 euro, 316 euro e 323 euro. Il tasso finito, e fisso, va dallo 0,95% all’1,05% con una media di spese iniziali e di istruttoria di 1.000 euro.
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