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Mercato Immobiliare: cosa cambierà nel settore dopo il Covid19
La crisi da coronavirus rischia di avere importanti conseguenze sul mercato immobiliare. Lo stimano in Scenari immobiliari, notando che non ci sono appuntamenti per vedere case e uffici in vendita, con negozi chiusi e richieste di riduzione degli affitti.
Aggiornato il 23/04/2020
L’impatto della pandemia da Covid-19 sul mercato immobiliare potrebbe rivelarsi più forte di quanto finora si possa prevedere. Un mercato dove chi ci lavora “ha paura e non solo del coronavirus” dice Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, ammettendo che lo scenario non sta volgendo al bello. Anzi, sottolinea, “non ci sono appuntamenti per vedere le case o gli uffici in vendita. Le locazioni brevi sono ferme e non si fanno prenotazioni per l’estate. Tutto questo mentre ci sono negozi chiusi con richieste di riduzione dei canoni di affitto”.
Il Governo non dà peso a un settore che vale un quinto del Pil
L’attenzione dell’esperto cade anche sull’operatività delle banche che, anche direttamente, inficia la normale attività immobiliare. Gli sportelli per contenere la diffusione del virus hanno ridotto gli orari di apertura per concentrare le mansioni svolte solo ai servizi essenziali e non rimandabili (o impossibili da effettuare tramite rete). “Le banche – affermata Breglia - non rispondono al telefono, così come gli investitori esteri. Il Governo, ma non è una novità, non considera degno di attenzione l’immobiliare e l’edilizia che pure valgono quasi un quinto del Pil nazionale”.
Il telelavoro, cambio culturale importante
Nei suoi 45 anni di attività nel settore il presidente di Scenari Immobiliari ammette di avere visto “tante crisi e tante riprese. E ogni volta ci sono stati cambiamenti importanti. Oggi non siamo in crisi: se siamo ottimisti consideriamolo uno stop non voluto. Ma se siamo realisti dobbiamo pensare che, quando torneremo a lavorare e a darci la mano, diverse cose cambieranno”. In primo luogo c’è l’avvento del telelavoro. “c’è stata un’accelerazione dello smartworking che porterà – stima - un cambiamento culturale e nel modo di lavorare nel terziario a più lungo termine”.
Crescerà la domanda del ‘mattone’ di qualità
Non di meno, con l’attuale crisi, si è avviato anche un processo di diversificazione e innovazione della catena logistica. “Aumenterà la competizione nella grande distribuzione. Crescerà la domanda d’immobili di alta qualità per offrire un ambiente di lavoro sicuro e salubre. Gli investimenti nella sanità e nelle cliniche diventeranno un asset class primario per gli investitori”. Per quanto riguarda il turismo, prevede Breglia, “sarà veloce a riprendersi e si cercheranno case e alberghi che rispondono ai nuovi requisiti di sicurezza e qualità”.
Meglio una stanza in più che il nuovo modello di suv
Ma in questa crisi il comparto residenziale sarà quello più coinvolto perché, dopo aver vissuto per settimane in case vecchie o senza balconi, le prospettive di investimento della famiglia saranno destinate a cambiare. Secondo Breglia, “Piuttosto che il nuovo modello di suv, meglio una casa con una stanza in più. La domanda residenziale, che è sempre di lunga durata, crescerà e avrà bisogno di prodotti (nuovi o di recupero) adatti ai tempi. Le residenze specializzate per anziani o studenti andranno ripensate rapidamente sulla base delle esperienze di queste settimane”.
Il settore si rinnovi dal punto di vista tecnologico
Proprio perché all’orizzonte si prevede questa dinamica, “l’intera filiera dei servizi immobiliari è chiamata – esorta il presidente di Scenari Immobiliari - a innovarsi sia dal punto di vista tecnologico sia dei prodotti da offrire. Si chiederà sempre più attenzione alla qualità e alla sostenibilità. Aumenteranno i clienti, dato che sta finendo il ‘fai da te’ nella gestione immobiliare. È probabile che, dal punto di vista quantitativo, tutti i mercati soffriranno nei prossimi mesi. Ma, dal punto di vista della qualità e dell’innovazione nel settore, ne avremo una forte spinta per la crescita”.
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