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Lockdown e smart working incidono sulle scelte di chi cerca casa

Le scelte abitative degli italiani sono cambiate con l'emergenza sanitaria e dopo il primo lockdown. La domanda si è spostata negli ultimi mesi verso le zone periferiche e semicentrali. Chi vuole acquistare casa, punta ad immobili con spazi esterni o dalle metrature molto ampie.

18/03/2021
Lockdown e smart working incidono sulle scelte di chi cerca casa

L’emergenza sanitaria e le misure adottate per contrastare l’aumento dei contagi hanno influito non poco sulle scelte abitative degli italiani. La domanda si è spostata negli ultimi mesi verso le zone periferiche e semicentrali. Sotto la lente dei potenziali acquirenti sono finite maggiormente le soluzioni con spazi esterni o dalle metrature molto ampie. Gli italiani vanno sempre più alla ricerca di case grandi con terrazzi, balconi e giardini.

È questa la fotografia scattata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, secondo cui sono stati il lockdown e il ricorso allo smart working ad incidere tanto sul mercato immobiliare. Dall’analisi emerge che nel primo semestre del 2020 le aree centrali hanno perso l’1,2%, quelle semicentrali lo 0,3% e quelle periferiche l’1,6%.

Lo studio prende come riferimento alcune grandi città. È il caso di Milano, Napoli, Bari e Verona, dove le zone periferiche hanno ottenuto risultati più soddisfacenti rispetto alle aree centrali e semicentrali. Gli acquirenti sono stati attratti soprattutto da prezzi più competitivi e accessibili. Nelle città di Milano e Napoli le aree centrali hanno risentito dell’assenza di acquisti di immobili ad uso investimento: negli anni scorsi, infatti, in queste zone della città molte compravendite erano finalizzate soprattutto a trasformare gli appartamenti in strutture ricettive per accogliere turisti.

Negli ultimi dieci anni, gli immobili ubicati nelle zone centrali hanno perso il 13,8% del loro valore. Le soluzioni presenti nelle aree semicentrali hanno perso il 29,8% del valore e quelli presenti in zona periferiche hanno subito una perdita del 34,2%. A mettere a segno la migliore performance è il centro di Firenze, che nel corso di dieci anni ha visto un aumento del 17,9%. A piazzarsi in seconda posizione c’è il centro di Milano con una crescita del 12,9% e quello di Verona con una crescita dell’1,9%. Ad avere la peggio sono le zone periferiche di alcune città, come Genova (-56,5%) e Bari (-45,8%). In queste città si è assistito ad una crescita di soluzioni di tipo popolare.

Performance migliori nei comuni non capoluogo

Secondo lo studio di Tecnocasa il 2020 si chiude con il segno meno sul fronte delle compravendite immobiliari. Negli ultimi due trimestri è stato registrato un trend positivo grazie alla ripartenza del mercato dopo il primo lockdown.

A livello nazionale le compravendite nel 2020 sono calate del 7,7% rispetto all’anno precedente, portandosi a 557.926 secondo i dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate. Le performance migliori sono state messe a segno dai comuni non capoluogo rispetto ai capoluoghi: lo scorso anno si è chiuso con una contrazione degli scambi rispettivamente del 5,7% e dell’11,4%. Questo dato conferma che gli acquirenti di immobili apprezzano molto di più le realtà più piccole e periferiche.

Tra le grandi città è stata Milano a perdere di più in termini di volumi. Parliamo di un calo pari a -17,6%: nel 2019 si contavano 26.232 compravendite mentre nel 2020 se ne registrano 21.625. A seguire Firenze (-15,2%) e Bologna (-15,1%). Nel capoluogo toscano si contavano 4.967 compravendite nel 2019, che sono passate ad essere 4.214 nel 2020. A Bologna le compravendite nel 2019 erano pari a 6.299, mentre nel 2020 a 5.348.

Le città che invece hanno perso meno sono state Bari (-8,8%), Genova (-9,4%) e Roma (-10,0%). Nel capoluogo pugliese si è passati da 3.447 compravendite nel 2019 a 3.145 nel 2020. A Genova nel 2019 si contavano 7.404 scambi, mentre nel 2020 6.706. Nella città eterna si è passati da 32.787 compravendite nel 2019 a 29.505 nel 2020.

La contrazione di compravendite è stata pari a -14,8% nella città di Napoli: si è passati da 7.438 compravendite immobiliari residenziali nel 2019 a 6.335 nel 2020.

A cura di: Tiziana Casciaro

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