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Immobiliare: il motore degli investitori è sempre attivo

02/06/2020
Immobiliare: il motore degli investitori è sempre attivo

In Italia il mercato immobiliare è stato vivacizzato negli ultimi anni, in modo significativo, dagli investitori. Un motore, già rilevato in molte analisi di settore, mosso da un concorso di fattori composto principalmente dai bassi tassi di interesse, da un rendimento dei mercati finanziari sempre più esiguo e dai livelli convenienti raggiunti dalle quotazioni delle abitazioni. In particolare, secondo quanto emerge da un’analisi di Tecnocasa, negli ultimi cinque anni, le compravendite per investimento sono cresciute nelle grandi città passando dal 18,5% al 25%.

Boom a Napoli, grazie all’accelerazione del turismo

In alcune di queste città, complice anche la crescita del turismo che ha fatto esplodere il fenomeno degli affitti brevi, il balzo è stato decisamente più elevato. Spicca tra tutte Napoli che è salita da 28,9% a 42,9% (2014-2019). Sulla sua scia anche Milano, che ha avuto un buon incremento, confermando la sua notevole attrattiva per i turisti stranieri e, di riflesso, per gli investitori. Il rapporto di Tecnocasa cerca di individuare le potenzialità che offre una città, ripercorrendo quando è successo e cercando di capire quali scelte hanno fatto gli investitori.

Centro, Vomero e quartiere Sanità i più cercati

Due i motori che hanno alimentato la crescita del mercato di Napoli, tra le città che hanno avuto il maggior rialzo della percentuale di acquisti uso investimento: la forte attrattiva turistica e il ribasso dei prezzi in alcuni quartieri. È la zona centrale quella dove si concentrano maggiormente questo tipo di acquisti (39,2%), spesso destinati alla creazione di B&B o agli affitti brevi. A seguire la macroarea del Vomero, dove la quota di chi compra casa per investire è al 25,9% con una concentrazione nel quartiere Sanità, dove, negli ultimi anni, i prezzi bassi hanno orientato gli investitori a destinare l’abitazione a casa vacanza o b&b. Il 18,1% si orienta nella macroarea della Collina.

Milano, ambiti Bovisa-Sempione, Navigili e zona Farini

Milano evidenzia un mercato vivace. Dal 2014 al 2019 le operazioni di abitazioni da mettere a reddito sono passate dal 15,3% al 26,1%. Analizzandone le macroaree, emerge che le percentuali più elevate di acquisti ad uso investimento si registrano nella macroarea di Bovisa-Sempione (41,4%) e soprattutto in zona Bovisa, che attira per la presenza del Politecnico e per la vicinanza all’area di riqualificazione di Farini. In zona Navigli (16,4%) gli acquisti di questo tipo si sono concentrati soprattutto nell’area a ridosso dell’università Bocconi. Sempre interessante per investimento il centro, dove i prezzi sono ormai portati quasi a livello antecedente alla crisi del 2008.

Roma, centro, San Giovanni ed Eur

Roma grazie al turismo, alla presenza di aziende e di università importanti, ha sempre avuto una spiccata domanda ad uso investimento, anche se durante l’arco temporale considerato ha registrato un incremento di appena il 4,5%. Dalle analisi risulta che la macroarea dove si realizzano maggiori acquisti con questa finalità è quella centrale (22,5%) che registra una buona percentuale di compravendite finalizzate a casa vacanza e B&B. A seguire la macroarea di San Giovanni – Roma est con il 19,2% e quella di Roma Sud con il 14,0% che grazie agli uffici dell’Eur registra sempre una buona domanda per investimento.

Verona, Palermo, Torino: tra turismo e università

Altra città dove gli acquisti ad uso investimento hanno registrato un bel balzo è Verona che è passata dal 23% al 30,8 % in seguito alla vocazione turistica che la città ha sempre avuto e che sta crescendo col tempo. Anche a Palermo gli acquisti ad uso investimento sono cresciuti passando da 23,4% a 26,8% dal 2014 al 2019. È la macroarea Università – Brancaccio che concentra la maggioranza delle compravendite per investimento con il 40,4. A Torino, negli ultimi quattro anni, la componente ad uso investimento è cresciuta da 17,3% a 25,0%. La macroarea Francia – San Paolo è quella che raccoglie la percentuale più elevata di investitori (29,6%).

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A cura di: Fernando Mancini

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