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Il mercato immobiliare del futuro: le conseguenze del Covid-19

02/07/2020
Il mercato immobiliare del futuro: le conseguenze del Covid-19

Qual è il futuro del mercato immobiliare e quanto la pandemia peserà sulle scelte future degli operatori del settore?

Ne hanno parlato all’anteprima di RE ITALY Convention Day 2020 i maggiori esperti del comparto, delineando uno scenario interessante e spunti di riflessione cruciali per chi si trovasse adesso a prendere decisioni importanti.

L’andamento di maggio e giugno

Dopo i mesi di fermo coincisi con il clou del lockdown, maggio e giugno sono stati dinamici per il mercato degli immobili, e hanno fatto registrare numeri interessanti nonostante la preoccupazione dilagante, così da lasciar pensare ad una ripartenza più veloce di quanto si potesse prevedere. La causa è in parte da imputarsi ad una ripresa delle attività interrotte, ma anche a nuove esigenze definitesi dopo la pandemia.

Come riportiamo anche in “Affitti, i nuovi trend del dopo Covid”, cambiano per prima cosa i parametri importanti che definiscono l’abitazione: lo spazio a disposizione, l’ubicazione, il comfort e la privacy diventano prioritari e finiscono per dettare le nuove scelte, ed essere in molti casi il motivo del cambiamento. Basta dunque centro città, case come alberghi e spazi sacrificati in nome della vicinanza al luogo di lavoro o dei servizi, quello che si cerca adesso è una casa distante dall’affollamento della città.

La situazione dei tassi di interesse

A favorire la ripartenza le condizioni dei tassi, che secondo le previsioni continueranno a rimanere a livelli minimi ancora a lungo, tanto che la quasi totalità delle scelte è per i mutui a tasso fisso: un vantaggio per le famiglie che sono invogliate a comprare servendosi del mutuo con una spesa che non riserverà sorprese nel tempo e un bene anche per le banche che si garantiscono in questo modo una stabilità finanziaria.

Si veda a questo proposito il costo dei migliori mutui prima casa in questo momento, per rendersi conto dell’affare che costituisce la scelta di un finanziamento a tasso fisso.

Uno sguardo al futuro dell’immobiliare

Per quanto la pandemia sia stata decisiva perché si realizzasse una vera e propria svolta nel mercato, sarebbe fuorviante fare adesso scelte definitive dettate dalla paura e dall’emergenza.

Quello che vale in questo periodo e di cui crediamo di aver bisogno, rischia fra qualche anno di non valere più: basti pensare alla grave crisi del mercato immobiliare dopo l’attentato dell’11 settembre, quando subito dopo si era previsto uno scenario né più né meno come quello attuale. E invece i grattacieli sono tornati ad essere l’ambizione più grande dei mercati immobiliari e la gente ha ripreso a desiderare di abitare in città e lavorare negli uffici e nei grandi building.

Se allora l’immobiliare vuole pensare davvero al suo futuro, bisogna che tragga spunto da quanto accaduto e riesca a distinguere le opportunità che il Covid, nonostante tutto, gli ha posto davanti: quelle di un futuro più vivibile, consapevole e soprattutto sostenibile.

Ciò che ha messo in risalto senz’altro l’emergenza sanitaria è la presa di coscienza di quanto fossimo in ritardo sul digitale, e di quanto le banche e gli uffici si siano rivelati poco pronti a portare avanti operazioni complesse senza la presenza fisica, contribuendo inevitabilmente alla frenata del settore. Tuttavia uno spazio di apertura e miglioramento dei servizi a distanza c’è sicuramente, e siamo tutti abbastanza pronti ad accoglierlo senza remore né pregiudizi.

Prezzi e canoni giù fino al 2024

Altra certezza che si porta dietro l’emergenza sanitaria, rilevata dagli esperti, è un inevitabile adeguamento dei valori alla difficile crisi che tutte le economie stanno attraversando. Saranno lunghi i tempi di risalita dei prezzi e la ripresa del trend crescente intrapreso con l’inizio di questo anno, mentre assisteremo ancora per qualche anno al calo dei prezzi o a una tendenziale stabilità.

Quanto grave sarà questo calo, lo vedremo a settembre insieme a tutto il resto dei fattori coinvolti in questa crisi, dipenderà anche dalle logiche che seguiranno lo smartworking e il turismo.

All fine, un passo da gigante all’indietro per il mercato immobilare, che stava misurando la sua ripartenza anche con la ripresa dei valori, ma innegabilmente ancora un’altra opportunità per chi deve comprare.

A cura di: Paola Campanelli

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