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I mutui corrono grazie ai tassi al minimo
Nuovo sprint delle domande di mutuo negli ultimi tre mesi del 2020, di riflesso a tre fattori: tassi ai minimi, valutazioni basse e incertezza sui mercati finanziari. L’importo medio richiesto è salito del 2,9%, mentre le erogazioni effettive hanno toccato il picco degli ultimi 5 trimestri.
Nell’ultima frazione del 2020 è stata registrata un’accelerazione delle compravendite immobiliari, grazie al mix di quattro fattori che ha contribuito a far chiudere positivamente le trattative in essere:
- i tassi di interesse che continuano ad aggiornare i loro minimi storici;
- le valutazioni basse raggiunte dalle abitazioni a causa della crisi;
- l’incertezza di fondo che sta accompagnando i mercati finanziari in questa fase segnata dalla pandemia;
- il superbonus 110% - varato per stimolare un settore importante per l’economia come l’immobiliare, a favore delle ristrutturazioni in funzione ‘ambientale’.
Le domande di finanziamento salite al 48,1%
È questo il quadro che emerge dal recente Osservatorio Mutui di MutuiOnline.it, secondo cui nel quarto trimestre dello scorso anno le richieste di mutui con finalità l’acquisto della prima casa sono balzate ai massimi dal terzo trimestre del 2019, al 48,1% del totale (dal 45,1% dei tre mesi precedenti).
E il saldo dell’intero anno conferma il momento del mattone italiano: nonostante il 2020 il mercato sia sta più volte condizionato dall’emergenza sanitaria e dalla crisi che ne è scaturita, le richieste di finanziamento per comprare la prima casa risultano superiori a quelle dell’anno precedente: al 42,5% del totale contro il 41,7% del 2019.
Le erogazioni hanno toccato i massimi degli ultimi cinque trimestri
La controprova è rappresentata dalle effettive erogazioni delle banche, salite nel trimestre a dicembre al 40,3% del totale (38,4% nei tre mesi a settembre), ovvero ai massimi degli ultimi cinque trimestri. Sempre vivaci le domande di surroghe e sostituzioni, anche se fisiologicamente in assestamento dopo il boom che ha caratterizzato l’ultima parte del 2019 e la prima parte dell’anno scorso grazie alla vistosa correzione dei tassi d’interesse.
Nel quarto trimestre sono state infatti pari al 44,1% del totale (46,2% nei tre mesi precedenti), ma a livello di erogazioni effettive nel 2020 hanno raggiunto il 59,2%, il top dal 2015.
L’orizzonte dei tassi si conferma favorevole
Le assicurazioni arrivate dalla Bce su una politica monetaria super-accomodante per i prossimi anni, almeno fino a quando la ripresa nell’Eurozona non avrà preso piede, così come le posizioni più che generose della Fed, hanno convinto gli investitori su quale sarà l’orientamento dei tassi.
Nonostante questo, comunque, gli italiani hanno confermato ancora una volta la loro preferenza per i mutui a tasso fisso: nel quarto trimestre le richieste relative sono salite al 90,3%. L’allungamento osservato nella durata dei mutui richiesti nella fascia 26-30 anni (al 27,3%) potrebbe comunque essere collegato alla maggiore tranquillità con cui le famiglie italiane guardano ai tassi, preferendo per questo dirottare il capitale per gli eventuali imprevisti.
Il quadro dei tassi d’interesse
L’andamento dei tassi (crollati per i mutui a 20 e 30 anni allo 0,88% il fisso e allo 0,78% il variabile, rispettivamente dall’1,53% e dallo 0,86% del 2019) spiega per buona parte il vivace interesse degli italiani ad acquistare un’abitazione.
La correzione ulteriore – ai nuovi minimi storici - registrata dai saggi di riferimento in dicembre (Euribor a un mese a -0,56% e a tre mesi a -0,54%, Eurirs a dieci anni a -0,25%, a venti anni a +0,01% e a trenta anni a -0.01%) lascia presagire che il ‘clima’ sul fronte tassi sia destinato a rimanere favorevole ancora a lungo.
Importo medio richiesto in aumento
Nel quarto trimestre è stato registrato il secondo aumento consecutivo su base congiunturale dell’importo medio dei mutui richiesti (+2,9% a 135.860 euro), che si è portato così a un passo dal picco storico (138.510 euro) registrato nel terzo trimestre del 2019.
L’accesso al credito più agile è confermato anche dalle statistiche annuali dell’erogato che, con il 2020, ha infilato il quinto rialzo tendenziale consecutivo: +5% dopo il +6% del 2019. Rispetto al minimo segnato nel 2015 (116.228 euro) l’importo medio è cresciuto del 16,9%.
Da rilevare, infine, che nell’ultimo periodo è stato registrato un aumento dell’offerta, la cui origine potrebbe essere legata alle difficoltà economiche generate dalla pandemia, mentre gli incentivi messi in campo dal Governo fanno da propellente alla domanda di immobili che necessitano di essere ristrutturati, segmento che era stato finora messo in secondo piano da chi era alla ricerca di un’abitazione.