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Garanzie richieste nei contratti di affitto

Le garanzie per il contratto di affitto, non essendo obbligatorie per legge e non essendovi alcuna norma che le disciplina, possono essere richieste in fase di trattative tra le parti, le quali regolano il tutto prima della conclusione del contratto. Vediamo che tipo di garanzie esistono.

08/06/2021
Una mano disegna con un gessetto una casa sulla lavagna e la scritta for rent
Le garanzie richieste nei contratti di affitto

Garanzie richieste nei contratti di affitto

La prima cosa che pensa di dover fare il locatore nell’ambito di un contratto di affitto, per assicurarsi il pagamento del canone di locazione, è richiedere al conduttore una referenza o una garanzia. Le garanzie per la stipula del contratto di affitto, non essendo obbligatorie per legge e non essendovi alcuna norma che disciplina la richiesta di referenze, possono essere richieste in fase di trattative tra le parti, le quali regolano il tutto prima della conclusione del contratto.

In tal modo il proprietario dell’appartamento sarà rassicurato sul pagamento regolare e puntuale, e che l’inquilino tratterà l’appartamento come se fosse suo. Ovviamente non basterà che l’inquilino dia la sua parola, egli dovrà anche dimostrarlo con documentazione scritta.

Cosa si intende per referenza

La referenza non è una garanzia patrimoniale, ma è più banalmente una richiesta di documenti che rappresentino le qualità economiche del futuro inquilino.

Tali referenze servono per accertare e “dimostrare” che l’inquilino abbia cura e rispetto degli impegni presi e che possa effettivamente provvedere al pagamento del canone e delle spese di condominio.

Nei rapporti di locazione il proprietario di casa è interessato a che l’inquilino cui affitterà l’appartamento, nel momento in cui firma il contratto, sia in grado di provvedere al pagamento dei canoni.

Pertanto, la prima e più probabile referenza richiesta dal locatore, sarà – nel caso del lavoratore subordinato – l’ultima busta paga, la Certificazione Unica o il contratto di lavoro da cui possa desumersi l’esistenza di uno stipendio fisso e la dichiarazione del datore di lavoro che attesti l’esistenza di un contratto di lavoro dipendente, la durata, le mansioni e la qualifica ricoperta. Nel caso invece di lavoratore autonomo basta la dichiarazione dei redditi.

Cosa si intende per “garanzia personale”

Nel caso in cui il locatore richiedesse una garanzia personale, l’inquilino dovrà trovare invece una persona che gli faccia da garante: entrambi quindi, sia l’inquilino che il suo garante saranno obbligati in solido al medesimo debito e ad entrambi potrebbe essere richiesto l’integrale pagamento.

La differenza, pertanto, tra concedere un appartamento in affitto a una persona referenziata e richiedere invece una fideiussione è che, nel primo caso, l’obbligato resta solo l’inquilino, mentre nel secondo nel caso, ovvero nel caso di una garanzia personale, accanto a questi si aggiunge un secondo soggetto.

La fideiussione bancaria

In casi estremi il locatore può richiedere al conduttore una fideiussione bancaria. Vi è una  fideiussione bancaria quando una persona, il fideiussore, stipula con la banca una polizza in cui fa da garante con il proprio patrimonio dell'obbligazione assunta da un'altra persona (il futuro inquilino) che consegnerà tale garanzia nelle mani del proprietario dell’immobile.

Nel caso in cui l’inquilino dovesse venire meno all’obbligazione assunta con il locatore e, pertanto, non dovesse essere in grado di pagare il canone di affitto pattuito, sarà direttamente ed obbligatoriamente il suo istituto di credito a farlo per lui per un periodo determinato di mesi (solitamente per 12 mesi da quando l’inquilino inizia a non pagare il canone). Pertanto, lo scopo della fideiussione è fornire una garanzia a fronte di un prestito di denaro, quindi, la fideiussione è una vera e propria garanzia di pagamento.

Esiste l’ipotesi in cui il locatore non riesca ad ottenere la garanzia della fideiussione (anche per i costi che ne derivano) dal futuro inquilino: in tal caso, il proprietario dell’immobile può richiedere che l’inquilino depositi un anticipo di mensilità (dalle sei alle 12) che il proprietario dell’immobile depositerà ed utilizzerà unicamente in caso di mancato pagamento del canone di affitto.

A cura di: Federica Izzo

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