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Ecco le mete emergenti per le case vacanze. Con il taglio dei tassi che aiuta
Nuove mete si fanno spazio per gli investimenti immobiliari con finalità turistiche. Si tratta prevalentemente di contesti vicini al mare e ai laghi, ma senza affaccio immediato. La ragione? Principalmente legata a quotazioni ancora accessibili rispetto alle località più note.
Aggiornato il 11/06/2024

Non solo costiera amalfitana, Venezia, Roma e Cortina d’Ampezzo. Negli ultimi tempi hanno preso spazio tra le destinazioni delle vacanze numerose mete emergenti e questo consente di spuntare prezzi più accessibili se si è interessati all’acquisto di una casa vacanza.
Opzione per altro oggi più agevole che in passato, grazie al calo dei tassi sui mutui, destinato ad accelerare dopo l’avvio dell’allentamento monetario in Europa.
Le località emergenti nell’analisi di Tecnocasa
Secondo uno studio realizzato da Tecnocasa, la crescita dei tassi tra il 2022 e il 2023 ha spostato la domanda verso destinazioni con quotazioni contenute e facili da raggiungere in auto, treno o aereo.
Le località di lago presentano prezzi di acquisto in leggero calo (-0,3%) rispetto allo scorso anno, ma con alcune località come Bracciano (-4,2%) e Bolsena (-5,7%) in forte calo e altre, come quelle dell’Iseo (+0,6%) in controtendenza.
Quanto al Garda, la domanda si sta orientando soprattutto verso l’entroterra di Desenzano del Garda e Peschiera del Garda, verso le colline moreniche. In leggera crescita (+0,5%), ma il valore reale è comunque in calo dato che l’inflazione solo negli ultimi mesi ha ripiegato, le località di mare, ma grazie soprattutto a destinazioni poco conosciute.
Un esempio lampante si ha in Campania, dove Montecorice attrae parte degli investimenti a lungo destinati a Marina di Castellabate, che ormai ha raggiunto quotazioni non sostenibili dalla maggior parte delle famiglie italiane.
Emerge anche Marina di Camerota, più accessibile rispetto a Palinuro. Nel Lazio, Marina Velca (spiaggia di Tarquinia) attrae chi non riesce ad accedere al confinante mercato della Toscana, mentre in Liguria vive una primavera Imperia.
In Sicilia emerge Alcamo Marina per chi non può permettersi Castellammare del Golfo. In Puglia, le marine di Sant’Isidoro e Torre Inserraglio accolgono gli investitori che non riescono ad accedere al mercato più costoso di Nardò.
Evolve anche la geografia degli investitori internazionali. Da una parte sono in calo gli acquisti ad opera dei tedeschi, dall’altra guardano sempre più al nostro Paese polacchi e altri residenti nell’Est Europa, spaventati dalla guerra nella vicina Ucraina.
La dinamica dei tassi favorisce gli investimenti
Detto del passato, è verosimile che la domanda di immobili da investimento nelle località turistiche resterà sostenuta a lungo.
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A fine settembre 2023, secondo l’ultima rilevazione della Fabi (il principale sindacato dei bancari), la liquidità ferma su conti correnti e depositi si attestava a 1.572 miliardi di euro, quasi un terzo del totale della ricchezza finanziaria degli italiani.
Una somma di denaro che non solo non si rivaluta nel tempo, ma anzi tende a perdere valore a causa dell’inflazione. È probabile, dunque, che una parte di questo stock, insieme alla produzione di nuova ricchezza, finirà investita negli immobili.
Una spinta in tal senso è attesa anche dalle mosse di politica monetaria, con la Banca centrale europea che ha appena tagliato il tasso ufficiale di sconto dal 4,50% al 4,25%, lasciando uno spiraglio per nuovi tagli se non vi saranno nuove fiammate inflazionistiche.
Resta da capire come reagiranno i tassi di mercato, dopo che già a maggio vi è stato un miglioramento delle condizioni d’accesso ai finanziamenti.
In particolare, secondo l’ultimo Osservatorio di MutuiOnline.it, sia l’Euribor a 1 mese, sia la scadenza a 3 mesi si sono attestati al 3,82%, limando rispettivamente di tre e di sette punti basi il livello del mese precedente.
Una tendenza importante se si considera che fino a questo momento il parametro per la costruzione dei mutui a tasso variabile era stato quello più resistente. Anche se in termini generali l’Irs (benchamark per i mutui a tasso fisso) resta più conveniente in tutte le tipologie, da 10 a 30 anni.