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Covid19: la casa sempre più bene rifugio degli italiani
La crisi innescata dal coronavirus ha rafforzato la considerazione che gli italiani hanno della casa: da bene rifugio si è di fatto trasformato nel rifugio sicuro. C'è, inoltre, una maggiore ricerca di spazi esterni e servizi per far fronte alle nuove necessità.

La crisi economica innescata dalla pandemia da coronavirus ha rafforzato negli investitori italiani la considerazione – già alta - che hanno del mattone: la casa da ‘bene rifugio’, e non solo a causa dell’estrema volatilità dei mercati finanziari, si è di fatto trasformata nel ‘rifugio sicuro’. Il fenomeno dello smart working, la condivisione forzata di spazi ristretti e l’obbligo di residenza hanno contribuito a far cambiare la visione che i cittadini avevano di un’abitazione o, meglio, della casa in cui vorrebbero vivere: con più servizi, spazi esterni, tranquillità.
Cambiano le priorità
“Dopo il periodo di smarrimento iniziale, causato dal lockdown totale, gli italiani si sono resi conto dei pregi e difetti delle abitazioni in cui vivono” ha affermato Alessandro Caglieris, consigliere delegato Tecnomedia Srl, ricordando che “questa informazione è confermata dalle agenzie Tecnocasa e Tecnorete, operative in remoto grazie a strumenti studiati ad hoc dal gruppo, che riportano segnali importanti”. L’attività di vendita prosegue, infatti, anche in questa fase.
Luminosità, spazio verde, angolo lavoro
Tuttavia, negli italiani, gli effetti dell’emergenza hanno sovvertito l’ordine delle priorità che deve avere un immobile. Oggi, ha spiegato Caglieris, “molti fattori determinano il giudizio sul proprio immobile ad esempio la luminosità, la presenza di spazi esterni vivibili, la possibilità di avere un angolo in casa per lavorare in tranquillità o la connessione veloce”. Tutte caratteristiche che, stando alle scelte che hanno influenzato anche i navigatori online, diventeranno con tutta probabilità i nuovi driver del mercato immobiliare del futuro.
Numeri importanti rivelano il crescente interesse
Dal 9 marzo, secondo una ricerca effettuata da Tecnocasa, sono diminuite le visualizzazioni sui monolocali in città. Per esempio su Milano, città universitaria, forse anche a causa del blocco delle lezioni, chi si doveva trasferire per studi ha fermato la propria ricerca. E comunque, anche nei primi hinterland del capoluogo non si riscontrano numeri alti per ricerche riferite ai monolocali. Nello stesso tempo sono diminuite le visualizzazioni anche per i bilocali.
Al contrario, è stato rilevato un forte aumento delle visualizzazioni di trilocali di ampie metrature e quadrilocali. Nelle periferie delle grandi città sono aumentate le ricerche e le visualizzazioni d’immobili con giardino: un comportamento che lascia pensare ad una preferenza per le zone anche meno centrali ma con più spazi esterni, tipo grandi terrazzi, e più verde.
Boom di richieste di informazioni sostituisce smarrimento iniziale
Sulla base dei dati del portale del gruppo Tecnocasa è possibile avere uno spaccato sul comportamento dei potenziali clienti. L’ansia causata dall’emergenza sanitaria ha determinato una discesa repentina delle ‘richieste/notizie’: nella settimana dal 9 al 14 marzo c’è stato un appiattimento e poi una ripartenza già a partire dal 25 marzo, sia per le richieste immobiliari sia per quelle finanziarie. Le notizie sono triplicate.
Altri dati interessanti sono legati al numero di utenti, il gruppo ha registrato sui portali numeri considerevoli: sono ben 4.324 utenti nuovi e 13.636 utenti non registrati che hanno manifestato almeno un interesse compilando una specifica come ‘salva ricerca’ o ‘vendi casa’ dai portali. Nel periodo sono stati ben 1,7 milioni di utenti che hanno generato 3,8 milioni di sessioni e oltre 12,4 milioni di visualizzazioni di pagina (pari a una media di circa 3,25 pagine per sessione, sette pagine per utente).
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