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BCE: nuovo taglio in arrivo? Più vicino il riequilibrio tra fisso e variabile

La BCE prepara un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione del 6 marzo. Così si avvicina il riequilibrio tra fisso e variabile, con l’Euribor in continua discesa. Grazie a una simulazione, ecco quanto si risparmierà su rata mensile del mutuo. Nessun ribasso in vista per Fed e Bank of England.

05/03/2025
logo euro fuori dalla sede della bce
L'impatto di un nuovo taglio dei tassi della Bce

La BCE si prepara al quinto taglio consecutivo dei tassi di interesse, il sesto ribasso dalla metà del 2024. Nella riunione del 6 marzo, con ogni probabilità, la Banca centrale europea approverà una riduzione del costo del denaro di un quarto di punto, rendendo mutui casasurroghe più convenienti.

Stando alle previsioni degli analisti, questo dovrebbe essere il primo dei due tagli attesi entro giugno. Dopo questi due ritocchi verso il basso, l’Eurotower valuterà come agire nel secondo semestre dell’anno in base alla crescita economica e all’andamento dell’inflazione.

Uno sguardo anche alle mosse di Washington e Londra

Oltre a questi due fattori, occorrerà poi capire come si muoveranno la Federal Reserve negli Stati Uniti e la Bank of England nel Regno Unito, che nelle riunioni rispettivamente del 19 e 20 marzo sono entrambe avviate verso la decisione di lasciare inalterati i tassi d’interesse, almeno per il momento. 

Se da un lato l’indipendenza della BCE rispetto alle altre banche centrali può giovare l’economia dell’Eurozona, divergenze in tema di politica monetaria potrebbero portare a un indebolimento dell’euro rispetto a dollaro e sterlina, aumentando il costo delle esportazioni e minando l’economia dei mercati europei.

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L’Euribor continua la discesa, vicino il riequilibrio con l’IRS 

Il probabile nuovo taglio dei tassi della BCE permetterà agli indici Euribor, ovvero i tassi di riferimento sui quali viene calcolato il TAN dei mutui a tasso variabile, di abbassarsi ulteriormente nelle prossime settimane, dopo che il cambio di rotta di Francoforte in tema di politica monetaria dello scorso anno ha portato a un calo di oltre 100 punti base negli ultimi 12 mesi. 

Attualmente, gli indici Euribor a 1 e 3 mesi si attestano entrambi al 2,46% (erano attorno al 3,87% a inizio febbraio 2024), valori che sono molto vicini a quelli dell’IRS a 20 anni - uno dei tassi di riferimento per i mutui a tasso fisso - che nelle rilevazioni del 28 febbraio è al 2,39%, mentre l’Euris a 30 anni si mantiene ancora più basso al 2,22%

Dando uno sguardo al prossimo futuro, secondo i forward l’Euribor potrebbe scendere a quota 2% nella seconda metà del 2025: il riequilibrio con l’IRS sembra essere dunque molto vicino.

Il tasso variabile si prepara a tornare in partita

Con il quinto taglio consecutivo del costo del denaro, il TAN medio dei mutui a tasso variabile a 20 e 30 anni passerebbe dal valore attuale del 3,69% al 3,44%, con le migliori offerte che dal 3,18% scenderebbero al 2,93%

Considerando un mutuo a 20 anni dell’importo di 150.000 euro, in entrambi i casi per coloro che hanno scelto o sceglieranno questo tipo di finanziamento il risparmio sulla rata mensile potrà arrivare fino a 19 euro rispetto a oggi (da 884 euro a 865 euro per la rata media, da 845 euro a 826 euro per le migliori offerte), mentre sull’intera durata del mutuo la spesa totale sarà di oltre 4.500 euro in meno

Nonostante il taglio atteso, il tasso fisso rimarrà per il momento la soluzione più conveniente, con il TAN medio che a febbraio si attesta al 2,87%, mentre le migliori offerte scendono al 2,40%

Per lo stesso tipo di finanziamento considerato in precedenza ciò si traduce in una rata media di 822 euro, ovvero più leggera di 43 euro rispetto al variabile, e un risparmio su tutta la durata del mutuo di 10.350 euro, mentre per le migliori offerte il risparmio è di 39 euro al mese, con la rata che in questo caso si attesta sui 787 euro, e un risparmio totale di 9.380 euro.

La convenienza del tasso fisso potrebbe durare ancora per pochi mesi nel caso di ulteriori tagli al costo del denaro. Se, come da previsioni, entro giugno la BCE deciderà per un’altra sforbiciata dello 0,25%, il TAN medio del variabile potrebbe scendere al 2,94%, molto vicino all’attuale tasso medio del fisso, mentre le migliori offerte potrebbero scendere a quota 2,68%. 

A cura di: Paolo Marelli

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