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Pagamento in ritardo della rata del mutuo: cosa succede?

13/10/2017
Pagamento in ritardo della rata del mutuo: cosa succede?

I mutui, ma più in generale, i finanziamenti, richiedono puntualità. Il pagamento delle rate entro le scadenze prefissate dal contratto rappresenta la conditio sine qua non per la buona riuscita dell’accordo e per il suo perdurare nel tempo.

Può tuttavia capitare, per cause di forza maggiore, di saltare o ritardare il pagamento di una rata. E’ bene sottolineare che, in questi casi, le conseguenze possono essere anche gravi, per cui occorre rimettersi in regola quanto prima.

E’ Banca di Italia a spiegare, nella guida “Comprare casa – Il mutuo in parole semplici”, cosa fare in questi casi. In caso di ritardato pagamento di una rata (totale o parziale) , l’intermediario informa il cliente sugli omessi pagamenti e gli indica le modalità di pagamento.

Nella nostra Faq dedicata, trovate una sintesi di cosa accade in circostanze di questo tipo.

Il ritardato pagamento si ha quando una rata viene pagata tra il 30° ed il 180° giorno dalla scadenza della rata. In questi casi il debitore può essere dichiarato moroso e tenuto a pagare gli interessi di mora. I tassi di mora sono più alti rispetto al tasso pattuito per il finanziamento, solitamente nella misura di 2/4 punti percentuali.

Il mancato pagamento delle rate del mutuo comporta alcune conseguenze piuttosto gravi. La banca può richiedere la risoluzione del contratto soltanto dopo che sia decorso il termine di 180 giorni dalla scadenza di una delle rate, senza che il debitore abbia pagato.

In questi casi, se la banca annulla il contratto, il cliente è tenuto a restituire immediatamente il debito residuo. In caso contrario, l’intermediario può richiedere il pignoramento dell’immobile. Di recente la normativa è stata rivista, con il decreto legislativo sui mutui e sui pignoramenti approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, in attuazione della Direttiva Comunitaria del 2014 (la 17/Ue). A questo proposito avevamo pubblicato un approfondimento specifico, intitolato "Pignoramento dopo 18 rate non pagate. La nuova legge a tutela dei mutuatari".

Un ulteriore rischio agli eventuali mancati pagamenti è la trascrizione nelle Centrali dei Rischi gestita dalla Banca d’Italia e negli altri sistemi informativi sul credito gestiti da operatori privati (ad es. CRIF). Se l’indempimento si protrae nel tempo, il cliente viene classificato in sofferenza, situazione che comporta l’impossibilità di ottenere un nuovo finanziamento in futuro.

Che fare dunque se ci si trova nell’impossibilità di pagare la rata? Un primo consiglio è di rivolgersi all’intermediario per trovare una soluzione per risolvere tempestivamente l’inconveniente. La banca può eventualmente rifinanziare il credito, in parte o in toto, oppure può modificare le condizioni del contratto di credito, con l’estensione o la durata del contratto, la modifica della tipologia del credito (magari convenendo, per un arco temporale definito, il solo pagamento degli interessi).

E’ anche possibile chiedere la sospensione temporanea delle rate del prestito o trasferirlo presso un altro intermediario, senza spese o penalità, secondo quanto previsto dal Decreto Bersani del 2007. Per quanto riguarda la sospensione delle rate, come già spiegato nella news "Rate del mutuo troppo alte? Ecco chi può chiedere la sospensione", va ricordato che le famiglie che si trovano in particolari condizioni di disagio economico possono richiedere alla stessa banca che ha erogato il finanziamento la sospensione della quota capitale delle rate, per un periodo massimo di 12 mesi.

In questo caso sono esclusi dal calcolo gli interessi, che invece dovranno essere corrisposti pena l’applicazione da parte della banca degli interessi di mora.

La legge prevede in oltre l’accesso a fondi pubblici di sostegno quali il fondo di prevenzione dell’usura, il fondo di solidarietà per le vittime dell’usura ed il fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui. Di quest’ultimo in particolare abbiamo parlato nella news "Sospensione dei mutui: i fondi a sostegno funzionano", dando maggiori informazioni a riguardo .

Per quanto concerne la surroga, è sempre possibile richiedere un preventivo gratuito sul sito MutuiOnline.it o visionare la pagina dedicata alle migliori offerte. Al 9 ottobre, simulando che un impiegato di 45 anni residente a Roma, richieda un finanziamento a tasso fisso dell’importo di 150.000 euro per un immobile del valore di 270.000 euro, la soluzione più conveniente è Trasformamutuo di BNL - Gruppo BNP Paribas, con rata mensile di 744,70 euro e Taeg 1,86%.

A cura di: Alessia De Falco

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