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Il Coronavirus blocca il mercato immobiliare e i mutui: a rischio i risparmi delle famiglie
Il contagio del Covid-19 colpisce pesantemente tutti i settori della vita e dell’economia mondiale. Ne fanno le spese, infatti, anche due mercati da sempre importanti per l’Italia e le famiglie italiane: la casa e i mutui. Scopriamo di più in questo articolo.

Il contagio del Covid-19 colpisce pesantemente tutti i settori della vita e dell’economia. Ne fanno le spese, infatti, anche due mercati da sempre importanti per l’Italia e le famiglie italiane: la casa e i mutui.
Il mercato immobiliare ha registrato oltre 600.000 compravendite di abitazioni nel 2019, per un valore di quasi 100 miliardi. Oltre la metà di tali operazioni è stata finanziata facendo ricorso ai mutui, il cui erogato totale ha superato i 50 miliardi. Di questi, 12 miliardi hanno riguardato le surroghe, che consentono ingenti risparmi alle famiglie.
Nei primi due mesi del 2020 il costo del denaro a nuovi minimi storici aveva favorito un forte incremento di mutui sia per acquisti che per surroghe, ma l’esplosione dell’emergenza Coronavirus ha rapidamente bloccato il Paese, e almeno la metà delle operazioni immobiliari e di mutuo risultano ora ferme o rinviate.
A complicare le cose anche il difficile passaggio dal notaio, necessario per concludere una vendita o erogare un mutuo.
L’osservatorio di Nomisma aveva già recentemente valutato un rischio di perdite tra i 7 ed i 20 miliardi di fatturato nel settore immobiliare residenziale per il 2020. Le valutazioni di MutuiOnline.it confermano la grande entità del possibile danno economico: “Secondo le nostre analisi “ rileva Roberto Anedda, Direttore Marketing di MutuiOnline.it “dall’inizio della crisi ad oggi sono almeno 25.000 le compravendite rimandate, ed oltre 35.000 i mutui rimasti in sospeso. In valori di mercato, si tratta di uno stop per almeno 4 miliardi di euro di compravendite e più di 5 miliardi di euro di erogazioni di mutuo”.
Il danno si amplifica per le famiglie con le mancate surroghe, che con tassi sotto l’1% permetterebbero di ridurre subito il peso della rata del mutuo, in un momento in cui le incertezze sul fronte del lavoro e delle spese domestiche sono tante.
Secondo i calcoli di MutuiOnline.it, il risparmio medio ottenibile con una surroga è di almeno 20.000 euro, ma può raggiungere la soglia dei 70-80.000 euro per i mutui a tassi più sfavorevoli. “Stimiamo che siano almeno 15.000 le operazioni di surroga sospese,” spiega Anedda “ovvero 300 milioni di euro di risparmi potenziali per le famiglie interessate. E ogni mese potrebbero fermarsi 25.000 nuove pratiche di mutuo.
Facendo due conti, ulteriori 10.000 famiglie ogni mese in attesa di una surroga e 200 milioni di possibili risparmi futuri, per un totale di oltre 12 milioni di interessi di mancati risparmi per ogni mese di ritardo.
Le cifre rendono evidente come necessitino interventi urgenti per velocizzare e semplificare le operatività, restituendo certezza ad un settore economico fondamentale e alle famiglie. Oltre che quello delle banche, sarebbe fondamentale facilitare e modernizzare anche il ruolo del notaio, che deve spesso operare con procedure formali di certo non in linea né con il mondo digitale moderno né con l’emergenza Covid-19.
Gradualmente diversi notai hanno cominciato ad organizzarsi ricorrendo ad operazioni a distanza come l’atto unilaterale o la scrittura privata autenticata, ma non tutti sono d’accordo, manca una cabina di regia, occorre coinvolgere anche le banche e stabilire regole nuove e certe per tutti.
La Francia, un paese dell’Unione Europea con un’economia comparabile a quella italiana, il 3 Aprile con un Decreto ha autorizzato i notai a perfezionare gli atti in via telematica fino alla fine dell’emergenza sanitaria in corso, in modo da dare continuità e supporto al mercato immobiliare e dei mutui. Questa e altre iniziative prese da altri Paesi dell’Unione Europea incrementano il gap di informatizzazione e di competitività dell’Italia e rendono ancora più salato il conto della crisi per le imprese e le famiglie italiane.