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EBA: nel 2020 cresce il peso dei mutui nelle finanze personali
La pandemia ha fortemente modificato il comportamento dei consumatori: ha accentuato l’uso delle carte di credito e l’utilizzo della moneta elettronica. La crisi li ha spinti anche verso il mercato immobiliare, come mostra l’aumento del peso dei mutui nelle loro finanze personali.

Nel 2020 il ‘mattone’ ha aumentato il suo peso specifico all’interno delle finanze personali dei consumatori, nonostante l’anno sia stato fortemente condizionato dalla pandemia sotto il profilo sanitario e sotto il profilo economico.
I mutui, secondo quanto emerge dall’ultimo rapporto sulle tendenze dei consumatori per il 2020/2021 pubblicato dall'Autorità bancaria europea (EBA), hanno infatti continuato ad avere un impatto significativo sulla ripartizione del capitale, rappresentando il 79% dei prestiti concessi alle famiglie negli Stati dell'Unione europea, in deciso aumento dal 77,5% registrato nel 2015.
In alcuni Paesi Ue la pandemia ha lasciato il segno
Tuttavia, in alcuni Paesi Ue, il Covid-19 ha abbassato, almeno temporaneamente, la domanda dei mutui determinando un calo delle erogazioni. Le problematiche emerse in questa categoria, secondo l’EBA, sono legate all'elevato livello di indebitamento di alcuni consumatori, alle rinegoziazioni del credito tra creditori e mutuatari avviate per beneficiare del contesto di bassi tassi di interesse, e ad alcune pratiche di vendita errata.
Il ricorso alle surroghe è rilevato anche dall’Osservatorio Mutui di MutuiOnline.it, secondo cui nel 2020 questo tipo di richieste hanno toccato il massimo degli ultimi cinque anni (al 50% dal 49,3% del 2019).
+14% il volume del credito al consumo
Il volume del credito al consumo è aumentato (tra il 2015 e il 2019) del 14% e quello dei depositi del 14,6%. Il problema principale segnalato dalle Autorità è la scarsa valutazione del merito creditizio, con sovra-indebitamento, gestione del credito, esecuzione del debito, tassi di interesse e commissioni (comprese spese di rimborso totale), mentre carenze nella conformità normativa, mancanza di trasparenza e vendita impropria emergono in un numero minore di Stati.
Nei mutui e nel credito al consumo, il Covid ha comportato un maggiore impegno tra le banche e mutuatari con un focus sull'uso di moratorie e garanzie governative.
La paura del contagio accentua l’uso delle carte di credito
Per quanto riguarda i servizi di pagamento, questi hanno visto le carte di pagamento continuare ad essere lo strumento di pagamento più utilizzato nell'Unione europea, nonostante il crescente utilizzo da parte dei consumatori di altri servizi di pagamento digitali o online.
Il numero di transazioni con carta è salito nel 2019 a poco meno di 87 miliardi, con un aumento del 10% rispetto all'anno precedente. Il report segnala, in questo ambito, anche un aumento dei pagamenti contactless durante la pandemia, che l'Authority ha incentivato invitando i fornitori dei servizi ad abbassare il limite sotto la soglia dei 50 euro.
I servizi di moneta elettronica quasi raddoppiati
La relazione rileva le preoccupazioni emerse per quello che concerne i pagamenti fraudolenti o non autorizzati e le frodi via internet. Nonostante questo, i servizi di moneta elettronica hanno registrato, almeno all'interno dell’Eurozona, un quasi raddoppio del numero e del valore delle transazioni.
A questo riguardo però, secondo l’Eba, non sono emersi molti problemi di protezione dei consumatori per la moneta elettronica, il che riflette quello che continua a essere un volume e un valore relativamente insignificanti per questo tipo di servizio di pagamento, nonostante il suo costante aumento negli ultimi anni.
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