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Casa, le voci da considerare prima di una proposta d’acquisto

La proposta d'acquisto è un passo fondamentale per chi vuole diventare proprietario di un immobile. Prevede il versamento di una caparra, che il venditore potrà trattenere qualora, ad offerta accettata, l’acquirente decida di sottrarsi all’impegno assunto.

03/05/2024
acquirente cede denaro in cambio di acquisto casa
Cosa valutare prima dell'acquisto di casa

Per molte persone si tratta dell’investimento più importante della vita, tanto da richiedere nella maggior parte dei casi l’accensione di un mutuo per sostenere la spesa. Ecco perché l’acquisto della casa è un passaggio che compiuto con cognizione di causa, calibrando una serie di aspetti prima di presentare la proposta.

Le voci da considerare nella scelta

Iniziamo con il circoscrivere il tema. Presentare una proposta d’acquisto per un immobile significa compiere un’azione giuridicamente vincolante. Non a caso, tra le altre cose prevede il versamento di una caparra, che il venditore potrà trattenere qualora, a offerta accettata, l’acquirente decida di sottrarsi all’impegno assunto.

Dunque è bene accertarsi che la casa in questione corrisponda alle le proprie esigenze, che i costi prospettati dal venditore o dall’agenzia con cui la trattativa è stata condotta siano reali, che non ci siano sorprese di alcun tipo. Così come è importante accertarsi di poter accedere eventualmente al mutuo per finanziare l’acquisto.

In particolare, merita un’attenzione particolare la planimetria catastale, per verificare che il disegno sia conforme alla realtà. Al contrario, ad esempio in caso di abbattimento di muri, finestre e simili, è meglio fermarsi e attendere che il venditore sani la situazione (sempre che possa farlo a termini di legge). Attenzione anche alla documentazione attestante la prestazione energetica e quella relativa a eventuali lavori compiuti sull’immobile.

Altrettando importante è dare una lettura ai verbali condominiali (se non si tratta di una casa singola) sia per capire se vi sono dei lavori in programma, sia per verificare che il venditore abbia sempre pagato il dovuto. A quest’ultimo proposito, si può richiedere il dato aggiornato all’amministratore condominiale prima del rogito, considerato che eventuali mancati pagamenti nei 24 mesi precedenti passano a carico del compratore.

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Come compilare la proposta d’acquisto

Di solito, quando si procede tramite agenzia immobiliare, quest’ultima sottopone al compratore un modello preimpostato da compilare e firmare. Mentre tocca fare da sé se a vendere è un privato. Tra le altre cose, è necessario avere a portata di mano un documento d’identità, il codice fiscale e l’assegno sul quale riportare la cifra che l’interessato offre a garanzia dell’impegno assunto.

Prima di apporre la firma, occorre indicare (o verificare che sia indicata, nel caso di modulo predisposto dall’agenzia) il limite temporale entro il quale l’offerta può essere considerata valida e precisare la sua irrevocabilità. Nel caso in cui sia presente un intermediario, la proposta deve riportare anche il compenso dovuto all’agente in caso di esito positivo dell’affare.

Detto dei vincoli per l’offerente, lo stesso non vale per chi vende, il quale ha la possibilità di valutare più d’una proposta d’acquisto, per poi scegliere la più vantaggiosa. Per evitare che lo squilibrio si protragga a lungo, l’offerta è accompagnata da un vincolo temporale – di solito un paio di settimane – entro il quale il venditore deve fornire una risposta, dopo di che l’offerente è sciolto da ogni vincolo.

L’ammontare della proposta

La normativa non fissa la soglia minima da inserire nella caparra, la prassi affermatasi sul mercato è di impegnarsi per il 10% del valore. Dunque ad esempio, se l’immobile viene valutato 200 mila euro, ci si impegna per 20 mila.

Va anche ricordato che la proposta è da considerarsi nulla se non è coperta dal versamento di un assegno che funga da caparra, o se la data di scadenza proposta dal compratore viene superata senza che da parte del venditore sia stata fornita alcuna risposta.

A proposito di ammontare, quanto offrire, dando per scontato che si cerca sempre uno sconto rispetto al prezzo di vendita? A questo proposito, le indicazioni migliori possono arrivare dall’intermediario (se c’è), il quale solitamente conosce la somma minima che il venditore è disposto ad accettare. Occorre poi fare i conti con il proprio budget totale considerando il costo diretto della casa, le spese extra come per esempio i lavori di ristrutturazione, le parcelle dei professionisti, gli arredi, il trasloco e il notaio. Il tutto dopo aver verificato la capacità di massima nell’accedere a un mutuo per la somma necessaria.

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A cura di: Luigi Dell'Olio

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