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#iorestoacasa: le regole da rispettare per lasciare il virus fuori di casa

"Lascia il virus fuori dalla porta. Resta a casa". È appello che il Governo sta rivolgendo a tutti gli italiani in questo periodo tanto difficile e al contempo così surreale per far fronte all’emergenza Coronavirus. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato un decreto che fa di tutta l’Italia un’unica "zona protetta", estendendo in sostanza all’intero Paese le norme fino a pochi giorni fa valide solo per la Lombardia e altre 14 province. Il provvedimento è stato sintetizzato con l’espressione "Io resto a casa" e ovunque impazza #iorestoacasa.
Bisogna evitare su tutto il territorio nazionale, così come si legge nel provvedimento, gli spostamenti a meno che non siano motivati da tre circostanze: comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute. Obbligatoria l’autodichiarazione per qualsiasi tipo di spostamento. Il modulo va scaricato dal sito del ministero dell’Interno e portato sempre con sé, anche se ci si muove a piedi. Se non si è in possesso del modulo, saranno le forze dell’ordine a fornirlo in caso di controllo. In tali casi bisognerà compilarlo in loro presenza. A partire dal 17 marzo nel nuovo modello di autodichiarazione è stata, inoltre, aggiunta un'integrazione sul divieto assoluto di mobilità per i soggetti in quarantena o affetti da "COVID-19".
Le limitazioni che erano previste nel precedente dpcm del 1° marzo (con l’istituzione di specifiche zone rosse) hanno avuto una battuta d'arresto. Con il dpcm del 9 marzo, infatti, non c'è più differenza tra una zona e l'altra. Bisogna restare a casa. E tutti devono attenersi alle nuove regole. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali o, infine, per rientrare alla propria abitazione, residenza, domicilio. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato.
Sono già salite a 665.480 le persone controllate dall'11 al 15 marzo dalle forze di polizia per verificare il rispetto delle prescrizioni adottate dal governo per il contenimento del contagio epidemiologico da Covid-19, noto come Coronavirus. Denunciate complessivamente 27.616 persone nello stesso periodo, a seguito dei controlli. Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, i controlli dall'11 al 15 marzo sono stati 317.951. Denunciati ben 1.102 esercenti commerciali.
Le regole per gli spostamenti
Il Governo italiano ribadisce che non si può uscire di casa se non per validi motivi. Le regole per gli spostamenti sono chiare e non ammettono errori. Ci sono controlli delle forze di polizia su tutto il territorio. È previsto il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.
Sì alla spesa, no agli assalti ai supermercati
È possibile uscire per acquistare generi alimentari ma non c’è alcun bisogno di fare scorte. Negli ultimi giorni, invece, è stato registrato un vero e proprio assalto ai supermercati per accaparrarsi i generi di prima necessità. I negozi - fanno sapere da palazzo Chigi - vengono riforniti. Tutte le merci possono infatti circolare sul territorio nazionale. Oltre che per fare la spesa si può uscire per comprare beni di stretta necessità e non rimandabili. Tra le necessità, è compreso pure l’acquisto di lampadine che si sono fulminate in casa.
L'acquisto dei quotidiani e dei periodici è ritenuto una "necessità", quindi anche gli spostamenti da e per le edicole, che li vendono.
Chiunque, inoltre, ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, fermo restando - si legge nel decreto - che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
I mezzi di trasporto
Non è previsto alcun blocco dei mezzi di trasporto. Sia quelli pubblici che privati funzionano regolarmente. È possibile spostarsi in un altro comune se lo spostamento è, ad esempio, giustificato per esigenze lavorative.
Non sono previste limitazioni per il transito delle merci; il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno dimostrare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo.
Visite ai parenti
Spostarsi per andare a casa di un parente, a pranzo o a cena, non è consentito in quanto non rientra tra gli spostamenti ammessi. È possibile andare ad assistere un parente anziano non autosufficiente ma è bene ricordare che proprio gli anziani sono le persone più vulnerabili ed è importante cercare di proteggerli il più possibile dai contatti.
Attività motoria e passeggiate con il cane
Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti. È possibile inoltre uscire con il proprio cane per le esigenze fisiologiche quotidiane e per i controlli veterinari.
Turismo
Sull’intero territorio nazionale - così come si legge nel nuovo decreto - gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio. Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l'aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.
Cosa rischiano i trasgressori
La violazione delle prescrizioni è punita con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall'articolo 650 del codice penale sull'inosservanza di un provvedimento di un'autorità. Ma pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato.
Uffici e scuole
Gli uffici pubblici restano aperti: l’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili online. E’ prevista, invece, la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche. Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca.
Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati). Fino al 3 aprile sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica.
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