Altri marchi del Gruppo:
Trovaprezzi
Prestitionline.it
Segugio.it
logo mutuionline.it
Chiama gratis 800 99 99 95 Chiama gratis 800 99 99 95

Come tutelarsi se sale lo spread

05/06/2018
Come tutelarsi se sale lo spread

Il tema dell’innalzamento dello spread è all’ordine del giorno sui principali quotidiani, in relazione allo scenario politico nazionale e agli orientamenti a livello europeo. L’Italia attualmente sta vivendo una situazione molto delicata, complice anche la crisi di fiducia legata alla costituzione del nuovo Governo. 

In parallelo, l’Ue sembra decisa a salvaguardare l’euro, proseguendo la politica di tutela della Bce sui Bond pubblici, intrapresa a partire dal 2011 e portata avanti fino ad oggi. Cosa può succedere? Quali saranno le prospettive per i consumatori se, come paventato, i valori dello spread dovessero impennarsi?

Di seguito vi proponiamo una breve analisi sugli scenari e le soluzioni per tutelare il proprio mutuo.

Spread: cosa c’è da sapere

I picchi dello spread hanno ripercussioni non solo nel mondo della finanza, ma anche nella quotidianità dei consumatori. Ecco perché è di fondamentale importanza comprendere in primo luogo che cos’è effettivamente lo spread e, in seconda analisi, che cosa comporta una sua variazione, in aumento o in decremento.

La parola spread, che in inglese significa letteralmente “differenziale”, indica, a livello finanziario, la differenza tra il rendimento dei titoli di stato decennali italiani, cioè i Btp a 10 anni, e quello dei Bund, gli analoghi titoli tedeschi. Solitamente si usa il termine spread Btp-Bund per misurare il rapporto rischio/rendimento tra prestare soldi allo stato italiano (comprando Btp) rispetto al comprare il Bund (considerato un titolo a basso rischio, in relazione alla solidità dell'economia tedesca). 

Con questo parametro si va in pratica a misurare il rendimento di un titolo di Stato o, in altri termini, gli interessi che un Paese deve pagare per raccogliere prestiti sul mercato. Lo spread costituisce dunque una sorta di termometro economico, che va a stimare il rischio di fallimento di un Paese, proiettato sul medio-lungo termine.

Nel caso dell’Italia, gli interessi da pagare sono particolarmente onerosi, in relazione a un debito pubblico elevato. Quando aumentano i tassi dei titoli di Stato, cresce proporzionalmente il costo per finanziare il debito. 

Per entrare più nello specifico nel meccanismo, all’ultima asta dei Btp in Italia, la cedola ha registrato un rialzo dallo 0,40% allo 0,55%. Finora il Qe ha permesso ingenti iniezioni di liquidità, ma, come più volte sottolineato dagli analisti, questa situazione potrebbe non perdurare a lungo.

Se lo spread aumenta, le conseguenze sull’economia reale sono tangibili ed abbastanza immediate, con ripercussioni sulle casse dello Stato, sul mercato azionario e, cosa non banale, anche sui risparmi e sui finanziamenti alle imprese e agli utenti privati.

Lo spread dei mutui: qualche chiarimento

Per quanto concerne i finanziamenti per la casa, lo spread va ad indicare, come spiegato dal nostro glossario, quella percentuale che le banche sommano agli indici Euribor (per i mutui a tasso variabile) o Eurirs (per mutui a tasso fisso) per determinare il tasso d’interesse finale del mutuo.  

A seconda del tipo di prodotto scelto e della durata del mutuo, gli spread possono variare anche significativamente da banca a banca, oltre a risentire, a livello globale, degli andamenti economici e del mercato del credito.

Come accennato in precedenza, un’oscillazione dello spread comporta conseguenze tangibili anche nel mercato mutui. Negli ultimi anni, i tassi si sono mantenuti su minimi storici attorno all’1,85%, contro il 3,69% di cinque anni fa. Dell’evoluzione del mercato mutui abbiamo parlato più volte negli ultimi mesi, analizzando sia la situazione dei finanziamenti a tasso variabile, sia di quelli a tasso fisso. 

Per avere una panoramica generale, trovate un utile approfondimento nella news "Mutui: tasso variabile al minimo storico, ma vince ancora il fisso".

Nell’articolo avevamo evidenziato come, dopo il ridimensionamento straordinario dei valori durante la seconda metà del 2017, la richiesta di surroghe sia nuovamente aumentata, sia dal lato della domanda, sia dell’offerta.

A questo proposito, il Direttore Marketing di MutuiOnline.it Roberto Anedda si è recentemente espresso, confermando che il mercato dei mutui, negli ultimi anni, si è mosso tangibilmente per proteggere i sottoscrittori dei contratti, con i "tassi fissi che arrivano a coprire l'80% circa dei contratti siglati". 

I mutuatari, a fronte di mercati finanziari ballerini e scenari nazionali non propriamente limpidi, hanno dunque scelto di puntare sul tasso fisso, assicurandosi condizioni finanziarie estremamente favorevoli. 

Che succede invece a chi ha optato per il tasso variabile e teme possibili impennate future? In questo caso, la surroga, come già avvenuto in passato, rappresenta un’ottima opzione. A partire dal 2007, anno di entrata in vigore della Legge n. 40/2007, nota come Legge Bersani, è possibile trasferire il proprio mutuo gratuitamente dalla banca con cui il contratto di mutuo è in essere ad altro istituto. Inoltre la surroga consente di modificare i parametri del mutuo (durata, tasso), senza variare l'importo del debito residuo.

I migliori mutui surroga su MutuiOnline.it

Per chi fosse interessato, sul sito MutuiOnline.it è sempre possibile effettuare simulazioni, anche per mutui surroga, richiedendo preventivi gratuiti a condizioni vantaggiose.

Facciamo un esempio al 24 maggio, ipotizzando che un utente di Firenze, richieda la surroga per il suo mutuo, del valore di 240.000, per un immobile del valore di 360.000 euro, passando dal variabile al fisso, con durata 25 anni.

Al momento l’offerta più conveniente è TrasformaMutuoBnl di Bnl – Bnp Paribas, con rata mensile di 999,82 euro e Taeg pari all’1,91%. L’importo finanziabile è pari al massimo all’80% del valore dell'immobile e non oltre il residuo del mutuo. L’offerta è dedicata a richiedenti fino a 80 anni di età (alla fine del finanziamento). Non sono previste spese di perizia o istruttoria, mentre la copertura assicurativa obbligatoria incendio/scoppio è pari allo a 0,0155% della somma assicurata (data dal valore del finanziamento * 1.5), diviso per il numero di rate annuali.

A cura di: Alessia De Falco

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 3 su 5 (basata su 5 voti)

Articoli correlati