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Mutuo, dalla richiesta alla firma: documenti e variazioni dei tassi

19/02/2018
Mutuo, dalla richiesta alla firma: documenti e variazioni dei tassi

Acquistare casa richiede i suoi tempi. Spesso i mutuatari si perdono tra burocrazia e preventivi. Il modo migliore per tagliare i tempi di erogazione è avere le idee chiare: prima di tutto sul mutuo e sul budget, in secondo luogo sull'iter burocratico da seguire.

Mutui: quanto tempo impiegano le banche ad erogarli 

Solitamente, va considerato che le banche si prendono un po’ di tempo per completare le pratiche di istruttoria sul credit scoring del richiedente e sulla perizia dell’immobile. In media, le tempistiche si aggirano sui due mesi. 

E’ fondamentale presentare puntualmente tutta la documentazione richiesta dalla banca, per agevolare il processo di attivazione del finanziamento ed evitare quindi di allungare troppo i tempi di erogazione del mutuo. Ecco i documenti di solito richiesti:

  • una copia della tua carta d'identità
  • il codice fiscale
  • il certificato di residenza
  • il certificato di stato di famiglia
  • il Modello CUD (se lavoratore dipendente) o il Modello Unico (se lavoratore autonomo)
  • il certificato di servizio (se lavoratore dipendente)
  • la fotocopia della busta paga (se lavoratore dipendente) o la fotocopia degli estratti conti (se lavoratore autonomo)

Gli istituti di credito emettono una fattibilità dell'operazione (delibera reddituale) solitamente dopo 10/20 giorni, restando poi in attesa della perizia e della relazione notarile per dare una delibera finale. Tale periodo viene definito consolidamento dell’ipoteca e permette alla banca di tutelarsi da eventuali revocatorie fallimentali. In alcuni casi l’erogazione del mutuo non è contestuale alla stipula: è il caso ad esempio delle società costruttrici, mentre per compravendite fra privati l'erogazione viene fatta solitamente il giorno del'atto. 

Che cosa possiamo fare se nel frattempo si alzano i tassi?

Abbiamo visto che l’erogazione di un mutuo, anche in assenza di intoppi burocratici, richiede tempo.
Nel periodo in cui si attende il perfezionamento del contratto, potrebbe accadere che i tassi subiscano variazioni, comportando una rata più cara di quella ipotizzata nel preventivo iniziale. E’ capitato di recente con l’Eurirs a 25 anni, che da dicembre 2017 a gennaio 2018 è passato dall’1,29% all’1,46%, salendo in un mese di quasi 20 basis point. 

Anche se al momento non si paventano ulteriori rialzi, è bene comunque ponderare la scelta. C’è un’opzione che può aiutare i mutuatari e che alcune banche propongono: si tratta del “congelamento” fino alla data del rogito del tasso di preventivo (Eurirs compreso). Alcune banche lo fanno in automatico per 30 o 60 giorni a seconda degli accordi, per altri istituti il preventivo non impegna a bloccare il tasso. Questo discorso vale anche per l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile.

Meglio il fisso o il variabile?

In tempi recenti la volatilità degli Euribor è stata meno accentuata rispetto a quella dell’Eurirs, dato che questi ultimi si muovono indipendentemente dalle manovre della Bce e risentono di più delle aspettative del medio lungo periodo. Ad esempio, se si ipotizza una revisione al rialzo dell’inflazione, ecco che il tasso fisso ne risente in maniera direttamente proporzionale. Sui motivi per optare tra tasso fisso o variabile abbiamo scritto diversi contributi, tra cui "Come scegliere il migliore mutuo a tasso variabile" e la nostra guida "I prodotti e i tassi". 

Il nostro consiglio è di effettuare una comparazione, utilizzando i siti web dedicati come MutuiOnline.it. In pochi click è possibile avere una panoramica delle proposte al momento più interessanti, con un preventivo personalizzato e senza impegno.

Vediamo al 13 febbraio le offerte relative ai mutui a tasso variabile, ipotizzando di richiedere un importo di 100.000 per un immobile sito a Roma, del valore di 175.000 euro e di volerlo rimborsare in 25 anni. Tra le offerte più convenienti troviamo mutuo variabile di CheBanca! con rata mensile di 372,23 euro e Taeg 1,03%.

Passando al tasso fisso, la miglior proposta è Mutuo Giovani di Intesa SanPaolo, con rata mensile di 416,59 euro e Taeg 2,05%.

A cura di: Alessia De Falco

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