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Servitù
La servitù è una limitazione al diritto di godimento di un bene, che determina un vincolo sul bene, detto servente, in favore di un altro bene, detto dominante, appartenente a un proprietario diverso.

La servitù è una situazione giuridica legata alla proprietà di un bene che può avere una limitazione nel suo utilizzo. Si parla infatti di un vincolo che origina una limitazione al diritto reale di godimento, che non investe invece la proprietà del bene stesso, esattamente al contrario della garanzia ipotecaria che, essendo un diritto reale di garanzia, non interviene sul possesso e sull’utilizzo materiale del bene, ma sul diritto alla proprietà, limitandolo in caso di insolvenza del mutuatario fino all’esproprio.
Il proprietario di una casa acquistata con mutuo ipotecario, pertanto, non avrà limiti nel godimento del bene, mentre il proprietario di un appezzamento di terreno gravato da servitù di passaggio non potrà utilizzarne una sua porzione, perché magari destinata all’accesso di un fondo appartenente a un altro proprietario vicino.
Il Codice Civile all’art. 1027 definisce la servitù prediale come il peso imposto a un fondo per l’utilità di un altro fondo, appartenente a un diverso proprietario, pertanto i requisiti necessari affinché sia possibile costituire una servitù sono:
- la presenza di due fondi vicini;
- l’utilità oggettiva che il fondo dominante ottiene dal vincolo imposta al fondo servente;
- l’appartenenza dei fondi a proprietari diversi.
La logica della disposizione nasce per favorire la cooperazione fondiaria, che soddisfa il più generale interesse generale all’aumento della produzione; l’utilità pubblica, derivante dal garantire al fondo servente la possibilità di essere produttivo, è prevalente sull’interesse particolare di un singolo proprietario, giustificando il peso che viene imposto al fondo servente.
Ultimo aggiornamento settembre 2023
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