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Sesto rialzo dei tassi da parte della Bce: come correre ai ripari
L'aumento dei tassi da parte della Bce porta i tassi variabili quasi allo stesso livello di quelli fissi: a febbraio il tasso medio registrato è stato del 3,52% per il variabile e del 3,58% per il fisso. Abbiamo stimato l’impatto dei nuovi rialzi sui mutui e sul reddito mensile di una famiglia.

L’IRS è stabile e l’Euribor continua a crescere, portando i tassi variabili quasi allo stesso livello dei fissi: Christine Lagarde per giustificare il sesto aumento di 50 punti base sul costo dei depositi fa riferimento al voler ripristinare la stabilità dei prezzi.
Nello specifico, rispetto al primo rialzo della BCE a luglio 2022, si registra una crescita di +267 bps sull’Euribor a 1 mese e di +259 bps sull’Euribor a 3 mesi. Molto più contenuti, invece, gli incrementi del tasso di riferimento dei mutui fissi: rispetto a luglio 2022, l’IRS a 10 anni è salito di 100 bps, a 20 anni di 70 bps e a 30 anni di 62 bps.
In questo momento, il fisso si configura come una scelta più sicura, soprattutto considerando che la forbice tra fisso e variabile è sempre più sottile: la differenza a febbraio è di 11 bps a favore del variabile sulla migliore offerta (2,88% vs 2,99%) e di soli 6 bps sull’offerta media (3,58% vs 3,52%).
Come cambia la rata di un mutuo a tasso variabile?
MutuiOnline.it ha analizzato gli impatti sulle rate di un mutuo a tasso variabile in seguito a questo nuovo rialzo: rispetto a febbraio dello scorso anno la rata di un mutuo variabile, da 140.000 € a 20 anni è aumentata del 25,3% (da 625 € a 783 €), e per un mutuo da 250.000 € a 30 anni è cresciuta del 43,7% (da 793 € a 1.139 €); ma con l’ulteriore aumento la rata a 20 anni toccherà quota 819 € e a 30 anni 1.212 €, con un incremento della rata rispettivamente del 4,6% e del 6,4% rispetto ad oggi.
Interessante anche valutare l’impatto dell’aumento delle rate sul reddito medio di una famiglia italiana, pari a 33.000 € netti all’anno: se a febbraio 2022 la rata del mutuo a 20 anni pesava il 22% del reddito mensile, con l’aumento raggiungerà il 30% del reddito mensile. Ancora più alto l’aumento della rata del mutuo a 30 anni, che passa dal 20% al 40% del reddito mensile.
Surrogare il mutuo: un’opzione da considerare
In MutuiOnline, nel contesto attuale, con i tassi fissi allo stesso livello dei variabili, continuiamo a vedere un forte interesse verso le richieste di surroga, che sono aumentate a partire dall’ultimo trimestre 2022 e che per l’85% vanno da tasso variabile a tasso fisso. Oggi il fisso è una scelta sia per i nuovi mutuatari, sia per chi vuole mettersi al riparo dal continuo aumento delle rate.
La Legge di Bilancio ha reintrodotto anche la possibilità di trasformare i mutui a tasso variabile in mutui a tasso fisso con la propria banca, a delle condizioni prestabilite. Questa norma però non sembra decollare: gli istituiti di credito ci dicono che stanno ricevendo molte richieste di informazioni ma poche richieste effettive, forse perché i clienti non rispettano i requisiti previsti (mutuo iniziale sotto i 200 mila euro, ISEE sotto i 35 mila euro e nessuna insolvenza o ritardo nei pagamenti) o forse perché l’offerta disegnata con i criteri del decreto non è competitiva, in quanto i mutuatari devono trasferire le condizioni di spread di mutui a tasso variabile contratti quando gli Euribor erano negativi a mutui a tasso fisso, condizioni spesso meno competitive rispetto a quanto si trova oggi sul mercato con una normale surroga. Per tutti questi clienti le surroghe sono sicuramente un’opzione da considerare.
L’Osservatorio di MutuiOnline.it: cosa ci dice il mercato?
I primi due mesi del 2023 sono stati caratterizzati da un ritorno delle richieste a tasso fisso, grazie allo spread ridotto con il variabile, che ora rappresentano l’80,3% del mix (+34,3% rispetto al quarto trimestre 2022).
Calano gli importi medi richiesti, che si attestano sui 130.691 €, oltre 10.000 € in meno rispetto al pari periodo dello scorso anno. Rimane molto alto per il terzo trimestre di fila il reddito medio dei richiedenti, pari a 2.760 €, ben 540 € in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Infine, si nota un leggero incremento del 9,5% delle richieste di under 36, grazie all’estensione della normativa sui mutui giovani, che però non sta avendo lo stesso impatto che ebbe a maggio 2021.
Le migliori offerte di mutuo prima casa a tasso fisso:
Banca | Tasso | Rata | Taeg |
---|---|---|---|
BPER Banca | 3,25% | € 435,21 | 3,44% |
Banco di Sardegna | 3,25% | € 435,21 | 3,47% |
Crédit Agricole Italia | 3,36% | € 441,27 | 3,63% |
Credem | 3,32% | € 439,06 | 3,66% |
BNL - Gruppo BNP Paribas | 3,50% | € 449,04 | 3,70% |
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