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Tecnocasa: il Covid19 ha cambiato logiche di progettazione
La paura del contagio del coronavirus ancora serpeggia tra gli italiani e, nonostante non siano passati nemmeno due mesi dall’inizio della fase 2, già si sta delineando - in modo sorprendentemente chiaro - un cambiamento nelle logiche di progettazione delle abitazioni. Il lockdown, infatti, ha fatto emergere nuove esigenze di come vivere la casa, perché ci ha costretto a condividere spazi ristretti per molto tempo e questo, secondo gli esperti, ci ha reso più consapevoli dei pregi e dei difetti delle nostre case.
Spazi esterni, luminosità, connessione
“Ed è, probabilmente, quest’ultimo aspetto che sta portando alla definizione di una domanda abitativa di tipo migliorativo, orientata verso immobili di qualità”. Lo ha affermato Fabiana Megliola, responsabile dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, spiegando che “tra le richieste maggiormente registrate dalle agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete, c’è soprattutto la necessità di uno spazio esterno: un balcone meglio ancora se abitabile, stesso discorso per il terrazzo, un giardino quando possibile”. Allo stesso modo, ha aggiunto, sono molto ricercate “le case luminose e anche più spaziose, in modo da ricavare ‘un angolo’ per lo smart working. Altro aspetto considerato è la possibilità di avere una buona connettività”.
Lo smart working potrebbe diventare permanente
Non è da escludere che il ricorso da parte delle aziende allo smart working, esploso durante l’emergenza sanitaria, potrebbe diventare permanente (visti il miglioramento della redditività e del risparmio gestionale che ne ricavano). Stanno prendendo piede, a questo proposito, teorie secondo cui ci sarà un crescente utilizzo e/o acquisto di seconde case, grazie alle potenzialità del telelavoro. Questo strumento, supportato dalla tecnologia, dà infatti la possibilità di trascorrere in luoghi di villeggiatura più tempo, senza per questo abbandonare il lavoro. Questi nuovi scenari legati ad esigenze abitative modificate o amplificate dalla pandemia, sono già stati messi a sistema e analizzati dai costruttori.
La priorità sarà il benessere di chi ci abita
Tra questi anche La Ducale SpA, società di sviluppo immobiliare del Gruppo Tecnocasa, è impegnata a studiare progetti di nuove costruzioni che mettono da sempre al centro il cliente e i suoi bisogni abitativi. “Le nostre prossime realizzazioni – ha affermato Daniele Veneri, Ing. La Ducale SpA – subiranno dei cambiamenti alla luce dell’effetto che il Covid-19 ha avuto sul nostro modo di vivere la casa. Di conseguenza stiamo già iniziando a progettare gli immobili con una nuova ottica, tenendo conto ancora di più della qualità e del benessere di chi ci abita, ci lavora e ci trascorre buona parte del tempo”. In particolare, ha spiegato, “lo smart working, oggi largamente diffuso, ha dimostrato che le nostre abitazioni nella maggior parte dei casi non hanno spazi idonei per lavorare e neanche adeguate coperture in termini di connessione. Di conseguenza rivisiteremo l’organizzazione degli spazi interni affinché possano essere funzionali anche per la professione, indipendentemente dalle dimensioni e già a partire dal bilocale”.
La tecnologia e i servizi comuni
Va da sé che i futuri appartamenti avranno anche il cablaggio Wi-Fi per migliorare il più possibile il segnale all’interno delle mura di casa. Altro elemento considerato da La Ducale SpA è l’introduzione di un piccolo vano all’ingresso, oggi ormai scomparso, in cui poter riporre scarpe, indumenti e oggetti che portati all’interno potrebbero essere veicolo di potenziale contagio. Non di meno, altri costruttori immaginano nuovi condomini con spazi comuni rivisitati, in grado di offrire sale polifunzionali, palestre, luoghi relax, solarium: tutto per limitare i contatti e all’insegna della preservazione della salute.
Gli spazi esterni diventano un obbligo
Per quanto riguarda invece gli spazi esterni, aggiunge Veneri, “siamo sempre più convinti che ogni unità abitativa debba avere uno o più balconi vivibili, anche di 2 metri di profondità, che permettano la convivialità e il relax di tutta la famiglia, bambini compresi”. Dal punto di vista condominiale, conclude, “risulta sempre più importante avere uno spazio in cui poter svolgere il cosiddetto ‘co-working’, con idonee protezioni e distanziamenti e con una connessione Wi-Fi e fisica dedicata. Tutto ciò andrà a plasmare la fase di progettazione immobiliare e ci aspettiamo un riscontro positivo da parte della clientela residenziale”.
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