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Osservatorio Mutui: richieste mutui prima casa top da sei anni

17/05/2019
Osservatorio Mutui: richieste mutui prima casa top da sei anni

Rimaniamo un Paese appassionato del mattone: oggi perché i tassi sono storicamente bassi e perché è considerato, da sempre, uno strumento che offre le maggiori garanzie quando i mercati finanziari minacciano instabilità, come nell’ultimo periodo.

Non solo! A far riscoprire ultimamente questo ‘vecchio’ e tanto amato bene rifugio contribuiscono anche le incertezze legate all’attuale panorama politico nostrano, le incognite sul dopo Brexit e l’aspro confronto commerciale Cina-Stati Uniti. È in sintesi il quadro che emerge dal più aggiornato Osservatorio mutui di MutuiOnline.it. Sulla base delle rilevazioni annuali (a tutto aprile per quanto riguarda il 2019) – le più significative se vogliamo seguire il trend di fondo di un mercato come quello immobiliare - spicca la forte accelerazione delle richieste di mutuo per l’acquisto della prima casa, passate al 54,8% del totale dal 43,2% dell’anno precedente, tornate così sui massimi degli ultimi sei anni.

Crollo delle surroghe

Altro movimento degno di nota è la contestuale caduta accusata dalle richieste di surroghe, che sono scese ai minimi dal 2013: al 34,3% del totale dal 46,8% del 2018. Con tutta probabilità dietro questa discesa c’è il maggiore impegno messo dalle banche nel trattenere i propri clienti.

Infatti i mutuatari, che sono sempre alla ricerca di condizioni migliori, possono beneficiare di offerte che diventano sempre più allettanti giorno per giorno.

Al riguardo, ricordiamo il servizio specifico (e sempre aggiornato) di comparazione messo a disposizione dalla piattaforma di MutuiOnline.it. I tassi di interesse bassi ha alimentato anche le richieste di finanziamento sia per l’acquisto della seconda casa (al 6,3% dal 5,3% dello scorso anno) sia, in minore misura, per la ristrutturazione e la costruzione di immobili (al 3,2% dal 2,9%). 

Il panorama diventa più contrastato se guardiamo le rilevazioni trimestrali, con le richieste di surroghe salite (a tutto aprile) al 36% dal 33,7% dei primi tre mesi del 2019, ma calate dal 40,7% del quarto trimestre 2018. Le richieste per l’acquisto della prima casa sono calate al 53,3% dal 55,4% di gennaio-marzo, mentre sono aumentate dal 49,2% degli ultimi 3 mesi del 2018.

Questo scenario trova conferma nei mutui erogati, che sulla base delle rilevazioni annuali mostrano un calo delle surroghe al 39,9% dal 46,1% del 2018, che rappresenta il quarto ribasso tendenziale consecutivo. Il picco della serie storica (dal 2006), 64,6%, è stato toccato nel 2015.

Sempre nel 2015 è stato toccato anche il minimo (29,3%) dei mutui erogati per l’acquisto della prima casa, saliti invece quest’anno al 51,9% dal 46,1% del 2018: si tratta del nuovo top dal 2014. Su base trimestrale il trend risulta più evidente: le erogazioni per la prima casa sono cresciute al 59,3% dal 51% di gennaio-marzo e dal 44,4% dell’ultimo trimestre del 2018. Le surroghe sono calate al 31,1% da 40,9% (48,2% a ottobre-dicembre). 

Vince il tasso fisso, mutui con durata più lunga

La domanda di mutui a tasso fisso continua a dominare lo scenario, con l’82,9% registrato nel trimestre a tutto aprile (80,7% nel periodo gennaio-marzo): si tratta del nuovo top dal primo trimestre 2015.

La quota del variabile nel frattempo è scesa al 15,3% dal 17,1%. Stesso movimento per le erogazioni a tasso fisso, aumentate all’89,4% dall’86,3%, e per quelle a tasso variabile (al 9,6% dall’11,9%).

L’orizzonte più accomodante delle politiche monetarie ha favorito le richieste di mutui con durate lunghe: quelle di 30-40 anni al 26,1% (dal 22% del 2018) e quelle di 25 anni al 17,9% (dal 17,5%). Segno negativo invece per tutte le durate più brevi. Simile trend si può riscontrare anche nelle rilevazioni trimestrali. In entrambe le statistiche la scena è comunque dominata dai mutui ventennali. 

Aumenta l’importo, vivace domanda dai giovani e 46-55enni

Ancora in salita – per il quarto anno consecutivo - l’importo medio, a 130.484 euro nel 2019 dai 128.845 dell’anno scorso, che ormai si colloca stabilmente sopra i massimi degli ultimi sette anni.

Nel grafico dei mutui erogati per classi d’importo emerge l’interessante crescita dei finanziamenti compresi nella fascia tra 150.001 e 200mila euro (al 15,6% dal 14,8% nel 2018) e quelli superiori ai 200mila (al 10,2% dal 9,7%).

La prima classe ha trovato conferma anche nella rilevazione trimestrale che, con il 19,1% del totale, ha raggiunto il massimo degli ultimi quattro anni. La maggioranza (41,7%), anche se in discesa dal 2018 (dal 43,7%), di quelli che hanno chiesto un mutuo hanno un’età compresa tra i 36 e i 45 anni.

Dalla ricerca per classi di età emerge tuttavia due movimenti che, se trovassero conferma nel prossimo futuro, potrebbero rivelarsi interessanti per il mercato: la costante crescita delle richieste della fascia 46-55 anni (al 22,3% quest’anno dal 21,9% del 2018), salite al nuovo massimo dal 2006, e il timido risveglio delle richieste arrivate dalla fascia 26-35 anni (al 27,8% dal 26,1%), nuovo massimo degli ultimi cinque anni. In sintonia le registrazioni dei mutui erogati. 

Si riduce lo spread tasso fisso-variabile

Per quanto riguarda i tassi, che ormai da diverso tempo viaggiano sui minimi storici, l’Osservatorio Mutui mette in evidenza la riduzione dello spread tra il tasso fisso e quello variabile.

Prendendo in considerazione le rilevazioni annuali della media per i mutui a 20 e 30 anni, risulta che quest’anno il tasso fisso – in costante ribasso dal top del 6,02% registrato nel 2012 – viene indicato all’1,85%, in calo dall’1,92% del 2018.

Il variabile, per contro, è salito allo 0,88% dallo 0,83% dell’anno scorso. E il trend nel frattempo si è rafforzato: in aprile vengono rispettivamente indicati all’1,80% e allo 0,9%. 

Su MutuiOnline.it è possibile trovare i migliori mutui aggiornati quotidianamente grazie all'apposita sezione presente sul sito. Più scelta, più risparmio.

A cura di: Fernando Mancini

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