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Tassi BCE e mercato mutui - Commento MutuiOnline

Pubblicato il 11/04/2011

Aggiornato il 11/07/2011

Tassi BCE e mercato mutui - Commento MutuiOnline

L’aumento del tasso della BCE all’1,25% era largamente atteso, e gli euribor nell’ultimo mese erano gradualmente risaliti anche se non tutti allo stesso modo: mentre l’euribor a tre mesi già stamane, prima dell’aumento, era ad 1,28%, l’euribor ad un mese segnava oggi un valore dell’1,04%.
Fugati anche gli ultimi dubbi, da oggi per tutti gli euribor l’1,25% diventa la nuova base di riferimento per la misurazione degli andamenti futuri.
Il mercato, peraltro, prevede ulteriori e graduali aumenti, con un incremento di circa 0,25%  ogni trimestre per un aumento complessivo dello 0,75% - 1,00% nell’arco dei prossimi dodici mesi.
Anche i tassi di lungo termine si sono mossi al rialzo, e gli indici IRS sono ormai a ridosso o sopra il 4%.
Trichet, del resto, ha affermato che la Banca Centrale Europea vede ulteriori rischi di aumento dell’inflazione, e che la BCE vigilerà da vicino l’evolversi della situazione. Questi termini, anche nel passato, hanno anticipato ulteriori aumenti dei tassi nei mesi seguenti, anche se oggi Trichet ha sottolineato che nessuna decisione su futuri interventi è stata presa e che quello di oggi non è il primo di una serie di aumenti predeterminati.
Non vi è quindi una prospettiva di rialzi continui nè drastici, ma è chiaro che per gli anni a venire ci si deve aspettare tassi più elevati rispetto ai minimi storici sui quali si era rimasti per quasi due anni.
Cosa succede per chi ha un mutuo o vuole sottoscriverlo? Chi ha un tasso variabile non deve preoccuparsi di aumenti improvvisi ed esorbitanti della propria rata: l’aumento di oggi farebbe salire di 10 – 15 euro la rata di un mutuo da 100.000 euro. E’ bene però fare i conti ora con i possibili aumenti futuri della rata, dato che nell’arco di due – tre anni i tassi potrebbero essere più alti di almeno due punti percentuali rispetto ad oggi (quindi con un aumento complessivo della rata tra gli 80 ed i 120 euro almeno). Meglio quindi arrivare preparati all’eventuale rialzo.
Va comunque rimarcato che fin dal 2006 il tasso variabile non è la soluzione prevalente nelle scelte degli italiani per il mutuo, dato che tassi fissi e variabili con cap costituiscono la buona maggioranza dei mutui più recenti.
Le famiglie hanno quindi saputo scegliere in modo previdente e razionale, tutelandosi dalle incertezze future dei tassi ed evitando quindi per il futuro difficoltà come quelle verificatesi sui mutui a tasso variabile a seguito dei forti rialzi del 2008.
Anche nel primo trimestre 2011 l’osservatorio mutui di MutuiOnline rileva la prevalenza di richieste di nuovi mutui per fissi e cap (60 % del totale), anche grazie alle offerte di alcune banche che tuttora consentono di avere mutui con tassi fissi tra il 4,40% ed il 4,70%, quindi a livelli molto contenuti e convenienti. Si tratta senz’altro “dell’ultimo treno” per i tassi fissi, che in futuro vedremo certamente ben oltre il 5%.
Tali tassi restano interessanti anche per la surroga, per chi voglia sostituire senza costi un mutuo a tasso variabile con una rata certa e comunque conveniente.
Alcuni segnali del mercato sembrano del resto disegnare un certo qual maggiore ottimismo. Oltre al dato di Banca d’Italia sulle sofferenze bancarie, che tendono a rallentare, MutuiOnline segnala una tendenza importante: le richieste di mutui per acquisto casa sono tornate nel 2011 sopra il 70% del totale, livello che non vedevano fin dal 2006. E se si considera che la surroga a costo zero è stata introdotta nel 2007 il dato rilevato da MutuiOnline è ancora più significativo.

A cura della Redazione

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