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Prezzi case: l’Italia ancora fanalino di coda in Europa

21/11/2019
Prezzi case: l’Italia ancora fanalino di coda in Europa

Non riesce ancora a recuperare il nostro mercato immobiliare rispetto a quello europeo sul versante delle quotazioni. Per l’ennesimo trimestre, l’Italia rimane il fanalino di coda dell’Unione europea e dei Paesi dell’Eurozona, l’unico mercato che registra un calo dei prezzi del residenziale.

Se infatti nel secondo trimestre la media degli aumenti dei prezzi in Europa è del 4,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’Italia registra ancora una lieve riduzione dello 0,2%.

A condurre la classifica dei mercati più vivaci c’è l’Ungheria, che fa registrare +14%, seguita dal Lussemburgo (+11,4%), dalla Croazia (+10,4%) e dal Portogallo (+10,1%).

La definizione del valore degli immobili sul mercato europeo ci è data dall’House Price Index, letteralmente l'indice dei prezzi delle abitazioni (HPI), che misura le variazioni di prezzo di tutte le proprietà residenziali acquistate dalle famiglie (appartamenti, case indipendenti, villette a schiera, ecc.), sia di nuova costruzione che esistenti, indipendentemente dal loro uso finale e dal loro precedente proprietario.

Senza mezzi termini la reazione del presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, secondo il quale “il nostro Parlamento e il nostro Governo non sembrano aver colto la gravità della situazione. Nella nota di aggiornamento del Def, infatti, non abbiamo letto nulla in merito a propositi di rilancio del settore immobiliare. La patrimoniale Imu-Tasi da 22 miliardi l'anno va ridotta, anche per stimolare i consumi”.

A costituire un forte incentivo al comparto, le agevolazioni concesse per le ristrutturazioni immobiliari di cui si attende ogni anno la conferma, quando invece dovrebbero entrare a far parte di un programma sistematico di interventi a favore del settore immobiliare.

Gli aumenti secondo l’Istat

I dati rilevati dall’Istituto di Statistica confermano il calo dei prezzi degli immobili su base annua, ma registrano invece un piccolo aumento dell’1,3% nel trimestre marzo-giugno rispetto a quello precedente. E la buona notizia è che lo stesso aumento è per la prima volta imputabile ai prezzi delle abitazioni usate, che crescono dell’1,5% (l'incremento più rilevante dal secondo trimestre 2011), quando invece i prezzi delle abitazioni nuove sono rimasti quasi invariati (-0,1%).

I nostri mercati più vivaci continuano ad essere quello milanese, che cresce su base annua del 6,9%, seguito dal mercato immobiliare di Torino (+1,7%), mentre Roma subisce un calo del 2,8%.

Le compravendite in controtendenza

Diversamente da quanto accade per l’andamento dei prezzi, il mercato delle compravendite si rivela sano e in lenta ma costante crescita. Il dato registrato dall’Agenzia delle Entrate è di +3,9% su base annua, con ancora in testa Milano che fa segnare +6,1% e Roma che segna invece +2,7%.

Come scriviamo anche in “Prezzi delle case ancora in discesa: dal nuovo la molla per la ripresa”, proprio i prezzi bassi costituiscono una delle cause della ripresa delle transazioni, che performano bene ormai dal 2014, quando invece gli stessi prezzi hanno iniziato la loro lenta ma costante discesa. Erano a -5,7% nel 2013, -2,6% nel 2015, -0,2% nel 2017. Il dato dello 0,2% del secondo trimestre di quest’anno segna probabilmente la strada verso la stabilità, ma che non è certo la via per il decollo dell’immobiliare.

Immobili con un valore di mercato che si riduce o comunque rimane stabile, significa anche un impoverimento del valore patrimoniale di cui le banche dispongono a garanzia dei mutui erogati.

I prezzi bassi e i tassi ai minimi storici incentivano l’acquisto

Chi ha la meglio in questo protrarsi di prezzi stagnanti sono le famiglie che devono acquistare casa, in special modo chi lo fa ricorrendo a un mutuo ha dalla sua parte il favore di condizioni che non hanno precedenti nella storia.

Optando per un tasso fisso, la scelta migliore se la durata del mutuo supera i 20 anni e ha un Loan to value inferiore o uguale al 50%, è un mutuo a rata costante con un tasso intorno all’1%.

Confrontare per trovare la soluzione di mutuo migliore

Prima di avventurarsi nel lungo iter che accompagna la stipula di un mutuo, è bene farsi un’idea dei prezzi del mercato. Per ridurre i tempi e i rischi ai minimi termini, serve consultare la sezione de i migliori mutui prima casa di oggi di MutuiOnline.it, il comparatore leader in Italia.

Scegliendo il 3 novembre una soluzione online, Hello Bank!Di BNL Gruppo BNP PARIBAS propone Hello! Home Fisso, con rata mensile di 326,25 euro, Tan 1,10% e Taeg 1,23%. Le spese iniziali sono l’istruttoria di 600 euro e la perizia di 300 euro (simulazione di tasso fisso, impiegato 35 anni, residente a Milano, importo mutuo 100.000 euro, valore immobile 200.000 euro, durata mutuo 30 anni).

Se invece si preferisce un finanziamento da gestire in filiale, la soluzione al prezzo più conveniente è Mutuo Domus Fisso di Intesa Sanpaolo. La rata è 323,94 euro, Tan 1,05%, Taeg 1,23%. Spese di istruttoria e perizia sono rispettivamente di 550 e 320 euro. Con l’opzione Mutuo in Tasca, è possibile conoscere in anticipo e gratuitamente l’importo che la banca si impegna a offrire per l’acquisto della casa.

A cura di: Paola Campanelli

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