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Osservatorio mutui: si conferma vivace interesse per la prima casa

Tassi di interesse ai minimi storici, mercato immobiliare con prezzi allettanti e incertezza sui mercati finanziari e sull’evoluzione dell’economia del Paese: un mix che sta favorendo la costante crescita, tra i risparmiatori italiani, nell’investire nel ‘mattone’.
Nel primo semestre di quest’anno, secondo l’Osservatorio mutui di MutuiOnline.it, sono infatti sensibilmente cresciute le richieste di mutuo ipotecario fatte dagli italiani per l’acquisto della prima casa: salite al 53,6% del totale dal 43,2% registrato nell’intero 2018. Un livello che colloca questa voce sempre ai massimi dal 2013, anche se nelle rilevazioni trimestrali è stato avvertito un leggero assestamento del trend: al 51,6% nel trimestre a tutto giugno dal massimo storico del 55,4% segnato nei primi tre mesi dell’anno.
Contestualmente nel periodo gennaio-giugno le richieste si surroga e di sostituzione sono complessivamente scivolate al 35,8% dal 46,8% registrato nell’intero 2018, anche se la ripresa registrata nel trimestre aprile-giugno (al 38,2% dal 33,7% di gennaio-marzo) ha contribuito a contenerne comunque la caduta.
Tasso fisso o tasso variabile? La banca aiuta a decidere
Movimenti poco significativi per quanto riguarda invece le richieste di finanziamento per l’acquisto della seconda casa, al 6,1% nel primo semestre 2019 dal 5,3% dell’intero 2018 (al 5,7% nel secondo trimestre di quest’anno dal 6,4% segnato nei primi tre mesi). Da segnalare un particolare interessante nella tipologia dei tassi di interesse che sono stati applicati.
Mentre le richieste di mutui a tasso fisso nel secondo trimestre dell’anno sono salite all’83% del totale dall’80,8% dei primi tre mesi, il trend delle erogazioni effettive fatte con questo tipo di tasso è risultato in calo, all’87,9% dall’89,3%.
Contestualmente le richieste a tasso variabile sono scese al 15% (dal 17% di gennaio-marzo), mentre le relative erogazioni sono aumentate all’11% dal 9,6% del primo trimestre. Tale comportamento divergente è spiegabile con il fatto che l’opera di ‘chiarimento’ che un investitore trova presso un istituto sulla possibile dinamica dei tassi di interesse nel prossimo futuro, di breve e medio termine, ha avuto il suo effetto.
A questo riguardo chi è interessato ad accendere un mutuo e a calcolare la convenienza di un tipo di tasso di interesse rispetto a un altro, può agilmente consultare il sito MutuiOnline.it dove può comparare le varie offerte delle banche, disegnare un finanziamento in alle proprie necessità e anche sottoscriverlo.
L’importo medio torna a salire
Tornando all’Osservatorio Mutui di MutuiOnline.it, emerge che la durata più diffusa richiesta è sempre quella di 20 anni, anche se nel secondo trimestre si è assestata al 30,7% del totale dal 31,6% dei primi tre mesi. Diminuita anche la quota dei mutui nella fascia 30-40 anni (al 25,6% dal 26%), mentre è cresciuta – ai massimi dal quarto trimestre 2017 - (al 18,6% dal 17,7%) quella dei 25 anni.
Al contempo è tornato a salire nel secondo trimestre l’importo medio, sia quello richiesto (a 131.280 euro dai 130.426 del primo trimestre) sia quello erogato, che proprio nel periodo aprile-giugno ha aggiornato il suo massimo storico (a 129.165 euro da 127.356).
A livello di rilevazione annuale, le erogazioni si collocano ai massimi degli ultimi otto anni. Il movimento descritto è in sintonia con quanto riportato dalla notizia dal titolo “Mutui: è un giugno da record assoluto”.
Il rapporto Ltv viaggia sui massimi storici
Nel trimestre a tutto giugno la maggior concentrazione delle richieste di mutuo si è registrata ancora una volta nella fascia compresa tra 50mila e 100mila euro (35,1% dal 35,6% dei primi tre mesi).
Stabili le altre fasce. È invece ancora in ascesa il rapporto tra importo richiesto del mutuo e il valore dell’immobile (Loan To Value), con la fascia dell’81-90% salita nel secondo trimestre di quest’anno al 39% dal 38,6% dei primi tre mesi, ovvero ai massimi storici.
È una dinamica che trova conferma anche nel grafico dei mutui erogati per Ltv: al 32,4% dal 28,3%. Per quanto riguarda l’età di chi richiede il mutuo ipotecario, la quota prevalente nel trimestre a tutto giugno si è concentrata ancora nella classe tra i 36 ed i 45 anni (41,4% nel periodo tra gennaio e marzo), mentre ha accusato un lieve arretramento l’interesse arrivato dai 26-35enni.
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