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Nuova Imu, cosa cambia nel 2020

Pubblicato il 28/11/2019

Aggiornato il 29/11/2019

Nuova Imu, cosa cambia nel 2020

Anno nuovo, Imu nuova. Con la legge di Bilancio 2020 si dice addio alla Tasi e si dà il benvenuto ad una nuova Imposta Municipale Unica che accorperà i due tributi. La tassa unica sulla casa, presente nel testo della legge di Bilancio, attende il via libera definitivo.

L’aliquota base della nuova Imu sarà alzata di un punto: si passa dall’attuale 7,6 per mille all’8,6 per mille. I sindaci potranno decidere se alzare ancora di più l’aliquota base sino ad un massimo di due punti, giungendo al limite del 10,6 per mille. Soltanto per il 2020 i Comuni che lo avevano già deliberato potranno aggiungere uno 0,8 (fino ad un massimo dell’11,4 per mille). Con delibera comunale le fasce tricolori hanno anche il potere di ridurre l’Imu o addirittura di azzerarla

Via invece la Tasi: il gettito convergerà nella nuova Imu. Il tributo sarà a carico del proprietario. Non dovranno far fronte al pagamento dell’imposta gli inquilini affittuari e i comodatari.

Abitazioni principali e ville signorili

Resta confermata l’esclusione dal tributo delle abitazioni principali. Invariato pure il divieto di usufruire dell’esclusione dall’Imu per due immobili nel caso i due coniugi vi risiedano ma l’ubicazione dei cespiti risulti nello stesso Comune. 

Per prima casa si intende l’immobile, registrato o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, in cui il possessore e i membri della sua famiglia dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. 

Le ville, le abitazioni signorili e le case storiche risultano sempre assoggettate all’Imu (categorie catastali A/1, A/8, A/9) come già in passato. L’aliquota standard passa dal 4 al 5 per mille. I Comuni sono però tenuti ad aumentarla o ridurla fino ad un punto percentuale. Può arrivare a 4 o salire al 6 per mille. Inoltre i contribuenti potranno sempre beneficiare della detrazione di 200 euro.

Imprese e attività autonome

Per quanto riguarda gli immobili strumentali (imprese e attività autonome), l’Imu potrà andare in deduzione per il 50% per il 2019. Il Decreto Legislativo numero 34 del 2019 annuncia un aumento graduale della percentuale di deducibilità nel tempo: la misura della deducibilità è al 60% per il 2020 e 2021. Con la bozza della legge di Bilancio 2020, inoltre, viene revocata la deducibilità del 70% prevista per il 2022.

Come pagare

I versamenti potranno essere effettuati mediante modello F24, bollettino postale o la piattaforma PagoPa. In vista delle ultime decisioni, la scadenza di giugno prevede il versamento di un anticipo del 50% rispetto a quanto versato nel 2019.

L’idea del bollettino precompilato che arriva direttamente a casa nasce nell’ottica di una semplificazione fiscale, ma anche per contrastare l’evasione. I numeri mostrano ancora un trend negativo al Sud.

Dai dati del Ministero dell’Economia risulta che quest'anno sono stati in molti a non pagare l’Imu-Tasi:

  • in Calabria manca il 43,2% degli incassi potenziali;
  • in Campania la differenza è del 38,6%;
  • in Sicilia è al 36,7%;
  • in Basilicata l’evasione è pari al 35,6%;
  • in Lombardia è al 20,7%;
  • in Emilia Romagna è al 17,9%;
  • in Liguria è al 18,4%.

Calcolo e scadenze

Le scadenze per i versamenti restano invariate. Scadenza 16 giugno per l’acconto per la nuova Imu 2020 e scadenza 16 dicembre per il saldo nuova Imu 2020.

Per calcolare l’imposta occorrono i seguenti elementi: rendita catastale, categoria catastale e tipo di immobile e coefficiente attributo all’immobile. Il valore della rendita catastale, che va rivalutato al 5%, è presente sul contratto di acquisto dell’appartamento (rogito notarile). Per calcolare la base imponibile la formula è: rendita catastale rivalutata al 5%, moltiplicata per il relativo coefficiente che varia in base al tipo di immobile. Per abitazioni e pertinenze il coefficiente corrisponde a 160, per i negozi a 55 mentre per gli uffici è pari a 80. L’imposta da versare si ottiene poi moltiplicando la base imponibile per l’aliquota di riferimento.

Per sapere qualcosa in più sull’Imu, imposta che va pagata sugli immobili di cui si è proprietari o su cui si ha un diritto reale (uso, usufrutto, superficie o enfiteusi), ti consigliamo la lettura della guida sull’Imu.

A cura di: Tiziana Casciaro

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