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Prezzi delle case ancora in discesa: dal nuovo la molla per la ripresa

08/06/2019
Prezzi delle case ancora in discesa: dal nuovo la molla per la ripresa

Con i tassi di interesse così bassi e un indice di affordability (percentuale di famiglie che possono accedere a un mutuo) che ha segnato alla fine del 2018 il 14,6%, il valore più alto di sempre, la buona salute del mercato immobiliare è minacciata da una variabile che continua a registrare valori negativi: i prezzi.

A contrastare i dati di fine anno di un comparto in crescita c’è infatti l’ennesima contrazione dei valori delle case: -0,2% secondo il Rapporto Immobiliare 2019 dell’Agenzia delle Entrate e dell’ABI.

Proprio i prezzi bassi costituiscono una delle cause della ripresa delle transazioni, che continuano a performare bene ormai dal 2014, quando invece i prezzi hanno iniziato la loro lenta ma costante discesa. Erano -5,7% nel 2013, -4,4% nel 2014, -2,6% nel 2015, -0,8% nel 2016 e -0,4% nel 2017. Il dato dello 0,2% dello scorso anno segna probabilmente la strada verso la stabilità, quella che ci si aspetta per questo 2019, ma che non è certo la via per il decollo dell’immobiliare.

Immobili con un valore di mercato che si riduce o comunque rimane stabile, significa anche un impoverimento del valore patrimoniale di cui le banche dispongono a garanzia dei mutui erogati. Oltretutto, l’Italia continua a essere fanalino di coda nella lista dei Paesi europei che hanno invece visto aumentare i prezzi delle abitazioni a partire dal 2014.

I numeri del comparto non residenziale

Ne avevamo parlato lo scorso anno nella news “Il mercato immobiliare italiano e l’inspiegabile discesa dei prezzi”, riportando le parole di Giorgio Spaziani Testa, Presidente di Confedilizia: “ciò che opprime il settore è l'enorme carico di tassazione slegato da qualsiasi capacità reddituale, vale a dire l’Imu e da qualche anno il suo doppione Tasi. Dal 2012, primo anno della manovra Monti, le imposte versate dagli italiani per case, negozi, uffici e capannoni ammontano a circa 140 miliardi di euro. È un macigno che va rimosso, altrimenti alla ripresa dell’Italia continuerà a mancare l'immobiliare e il suo immenso indotto”.

Di fatto, la situazione più critica è quella del comparto non residenziale, che ha fatto rilevare negli ultimi dati deprezzamenti ancora più marcati: -4,7% per gli uffici, -4,2% per gli esercizi commerciali, -5,4% per i capannoni (dati Rapporto Immobiliare Federazione italiana agenti immobiliari professionali in collaborazione con Enea e I-com).

Un fenomeno in controtendenza: il nuovo

In contrasto rispetto all’andamento del mercato immobiliare, ci sono le case di nuova costruzione. Come riportiamo in “Case: quelle nuove continuano ad apprezzarsi”, secondo le rilevazioni dell’OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate) relative al terzo trimestre del 2018, gli scambi di nuove residenze hanno riguardato 130.609 compravendite, il 6,7% in più rispetto allo stesso periodo scorso anno. Mentre l’usato ha registrato un calo dei prezzi dell’1,3% rispetto ai tre mesi precedenti, le costruzioni recenti hanno fatto segnare +1,4%.

Dal nuovo la vera ripresa del settore immobiliare

Ed è proprio nel nuovo o nel “rinnovato” che sta la vera molla per attivare la ripresa del nostro mercato. Perché le transazioni degli immobili esistenti creano uno scambio di valore, ma non ne creano di nuovo. Le nuove costruzioni sono invece produzione di valore e nuova ricchezza, intendendo per nuovo anche il miglioramento del patrimonio esistente, e qui si inserisce l’importanza delle agevolazioni confermate dal Governo per gli interventi di ristrutturazione delle case, che ne aumentano efficienza energetica e valore sul mercato.

Ristrutturare con un mutuo: come far crescere il valore di una casa

Oltre alla detrazione fiscale del 50% sulla spesa sostenuta per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, chi ristruttura ricorrendo a un mutuo gode - esattamente come per un finanziamento la cui finalità è l’acquisto di un’abitazione – delle detrazioni fiscali sugli interessi passivi. I limiti di cui tener conto sono ad esempio che lo sconto spetta sugli interessi relativi alla parte di mutuo effettivamente utilizzato, e che il mutuo deve essere stipulato nei sei mesi antecedenti o massimo nei diciotto mesi successivi alla data di inizio dei lavori.

Riguardo invece al miglior mutuo ristrutturazione, quello che consente di risparmiare ulteriormente sulla spesa totale destinata ai lavori in casa, è bene sceglierlo dopo aver confrontato le offerte delle banche sul mercato. Su MutuiOnline.it è possibile ottenere un preventivo personalizzato, con le condizioni migliori a seconda delle differenti esigenze.

Ad esempio al 28 maggio se la richiesta arrivasse da un quarantenne di Bari che necessita di 80.000 a 15 anni per ristrutturare un immobile del valore di 250.000 euro, la soluzione migliore offerta dal portale è Mutuo Fisso di Che Banca!. La rata mensile da corrispondere è di 492,28 euro con Tasso Fisso 1,38% (IRS+0,50%), Taeg 1,67%, spese iniziali di istruttoria per 500,00 euro e perizia per 300,00 euro. Queste condizioni sono valide per richieste pervenute fino al 31 maggio 2019 e stipulate entro il 31 luglio 2019.

A cura di: Paola Campanelli

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