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Osservatorio mutui: i giovani movimentano il mercato

Nei primi tre mesi di quest’anno le richieste di mutui per l’acquisto della prima casa sono salite oltre la soglia del 50 pct. Domanda più vivace da parte dei giovani. In crescita anche i finanziamenti per la seconda casa e per le ristrutturazioni. L’importo medio è salito ulteriormente.

22/04/2021
casetta circondata da monete
Osservatorio mutui: domanda vivace da parte dei giovani

Il vivace attivismo delle nuove generazioni

In questo inizio 2021 aumenta il peso delle richieste di mutui per acquisto, complice il calo delle surroghe rispetto ai volumi record del 2020, (tornati sui livelli pre-crisi) e sale l’importo medio, in costante progressione dai minimi toccati l’anno scorso (durante l’apice dell’emergenza sanitaria).

Da notare un lieve incremento delle quote di richieste da parte della fascia più giovane.

Sono questi i punti più salienti della fotografia scattata dal più recente Osservatorio mutui di MutuiOnline.it.

La domanda per la prima casa scatta oltre il 50%

Il quadro generale del mercato immobiliare in questo primo trimestre 2021 mostra una forte crescita delle richieste di mutui per la prima casa, salite al 52,2% del totale dal 48,4% del trimestre precedente, ovvero al top dalla seconda metà del 2019.

Salgono anche le richieste di finanziamento sia per l’acquisto della seconda casa, al 5,9% dal 5,5% precedente, sia per la ristrutturazione dell’immobile, al 2,4% dal 2,1%. In assestamento le domande di sostituzione e surroga, al 53,9%, per un fattore tecnico dopo la recente grande corsa e perché buona parte dello stock dei mutui in oggetto è già stata ‘riesaminata’.

Le erogazioni a favore di millennial e generazione Z

Tornando ai giovani, la voglia di casa dei millennial e della generazione Z trova conferma nelle erogazioni di mutui a loro favore a inizio 2021: salite all’1,5% (1,3%) quelle a favore dei minori di 25 anni e al 27,4% (dal 27,1%) alla fascia compresa tra 26 e 35 anni, ai massimi rispettivamente dal 2014 e dal 2019.

Per contro, per quanto riguarda le richieste della classe 36-45 anni - che da sempre rappresenta la quota maggioritaria - si nota una relativa stazionarietà (al 37,9% dal 37,8%) e le richieste di mutui da parte delle classi più mature sono in calo (al 22,2% dal 23,3% per i 46-55enni e al 7,2% dal 7,4% per gli over 56).

Tassi ai minimi e quotazioni basse

Il mercato del credito resta favorevole, con i tassi d’interesse che continuano a girare sui minimi storici e la prospettiva che la politica monetaria della Bce rimarrà ancora a lungo accomodante.

Una situazione che spiega l’assoluto dominio della preferenza dei mutuatari per il tasso fisso che nel trimestre, secondo l’Osservatorio mutui, si è collocato al 90% (percentuale che sale al 95,2% per l’erogato).

L’importo medio sale ancora

La situazione favorevole ha fatto da propellente all’importo medio richiesto, che è salito a 138.166 euro, +1,6% dal quarto trimestre 2020, facendo un ulteriore passo verso il massimo (138.502 euro) toccato a metà 2019.

Per quanto riguarda l’importo effettivamente erogato, questo ancora una volta risulta superiore (141.331 euro, +3,7% sul precedente trimestre) a quello richiesto, probabilmente grazie anche al fatto che le condizioni favorevoli portano non di rado ad approfittarne per ottenere importi leggermente più elevati rispetto a quanto inizialmente ipotizzato. Da rilevare che l’erogato, nelle rilevazioni annuali, è in crescita costante dal 2015.

Ma l’Eurirs torna a puntare all’insù

Per quanto riguarda i tassi, nella media sui mutui a 20 e a 30 anni, a marzo è stato rilevato un ulteriore lieve rialzo per il fisso, all’1,08% dall’1,05% di febbraio (0,9% a gennaio), mentre il variabile si è confermato stabile allo 0,72% per il secondo mese consecutivo.

Intanto l’Euribor è rimasto stabile, sia per la media a un mese sia per quella a tre mesi, rispettivamente a -0,55% e a -0,54%. Per contro l’Eurirs, che fa da base per i mutui a tasso fisso, nella rilevazione mensile di marzo mostra una marcata crescita: a 0,44% da 0,30% per il 30 anni, a 0,41% da 0,29% per il 20 anni e a 0,04% da -0,06% per il 10 anni.

A cura della Redazione

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