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Mutui casa: si assottiglia la distanza tra rata fissa e variabile

Le proposte di mutuo casa, offerte dalle varie banche, continuano ad essere convenienti. E la distanza tra rata variabile e rata fissa si fa sempre più sottile. La Bce ha già annunciato che al momento i tassi resteranno agli attuali livelli per far fronte agli effetti della pandemia sull'economia.

23/02/2021
Mutui casa: si assottiglia la distanza tra rata fissa e variabile

Rate vantaggiose e indici sempre ai minimi. Non c’è momento migliore per sottoscrivere un mutuo casa. La situazione socio-economica attuale tiene conto dell’emergenza sanitaria che è ancora in corso e che sta avendo dure conseguenze sul Pil europeo.

La Banca Centrale Europea, infatti, ha già annunciato che verrà messa in campo ogni azione possibile per mantenere i tassi agli attuali livelli e, se necessario, continuerà ad immettere liquidità nel sistema bancario. Ciò farà sì che gli istituti di credito possano concedere mutui e prestiti a tassi molto bassi.

L’accordo raggiunto dai leader europei in merito al pacchetto di misure economiche per contrastare gli effetti della pandemia fa pensare che lo scenario per tutto il 2021 sul fronte tassi sia piuttosto favorevole. Lo rivela anche un’indagine dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, secondo cui le proposte di mutuo delle banche sono molto interessanti, soprattutto per quanto riguarda i tassi fissi. Dall’analisi emerge anche che la distanza tra rata fissa e variabile si sta assottigliando.

Cos’è cambiato per il tasso fisso e variabile

Lo studio di Tecnocasa riferisce che dai massimi di luglio 2011 (1,60%), il tasso Euribor (3 mesi) ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato a quota 0,19% (dicembre 2012), per attestarsi poco sopra lo 0,20% per tutto il 2013 e il 2014. Ha virato sottozero col mese di maggio 2015 e dopo una progressiva discesa ha raggiunto il suo minimo storico a -0.55% nel mese di gennaio 2021.

Cos’è cambiato, invece, per l’indicizzazione dei mutui a tasso fisso? L’indagine rivela che l’Eurirs – dopo aver manutenuto una media intorno al 3,4% nel 2011 – è sceso a giugno 2012 a quota 2,13% per poi tornare a crescere fino a 2,75% a settembre 2013. Da allora ha iniziato una fase discendente di lungo periodo che si è accentuata a luglio 2019. L’Eurirs ha toccato il minimo storico a dicembre 2020 segnando 0,02%. L’ultima rilevazione del mese di gennaio 2021 ha fatto registrare 0,08%. È questo livello che consente di trovare sul mercato mutui a tasso fisso raramente così vantaggiosi.

La simulazione

In base alle dinamiche dei tassi di gennaio 2021, è stato calcolato l’importo della rata mensile di un mutuo ipotecario del valore di 110.000 euro per una durata di 25 anni, ipotizzando che l’immobile valga 160.000 euro e che lo spread medio di mercato si attesti all’1% sia per il tasso fisso che per il tasso variabile.

Con un mutuo a tasso fisso si sosterrebbe una rata di 419 euro, circa 31 euro in più rispetto a quanto risulterebbe se si optasse per un mutuo a tasso variabile. In questo caso, infatti, la rata sarebbe pari a 388 euro. Tale esempio risulta valido se i tassi rimangono sempre agli attuali livelli. Attualmente è difficilmente prevedibile in un orizzonte temporale così lungo. Nel caso in cui si decidesse di optare per la situazione di maggior risparmio (mutuo variabile), sarebbe importante capire quanto il reddito del nucleo familiare sia in grado di sopportare eventuali aumenti di rata, sia in termini di capacità di rimborso sia in termini di sostenibilità del tenore di vita.

Con un mutuo a tasso variabile, infatti, le rate possono aumentare o diminuire a seconda delle oscillazioni dei mercati finanziari. Chi opta per un mutuo a tasso fisso, invece, non riceverà alcun tipo di sorpresa: l’ammontare delle rate viene stabilito sin dall’inizio e non cambia per tutta la durata del finanziamento.

Nel caso l’importo del mutuo fosse, invece, di 200.000 euro per una durata di 20 anni, con un mutuo a tasso fisso bisognerebbe sostenere una rata mensile di 925 euro, mentre con un mutuo a tasso variabile la rata sarebbe di 877 euro. Nel secondo caso la differenza con il mutuo a tasso fisso è di 48 euro.

Il mercato del credito, secondo l'analisi condotta da Tecnocasa, risulta dunque sempre più condizionato dall'emergenza coronavirus e dai suoi effetti. Ciò permette, però, alle famiglie di poter beneficiare di tassi bancari più convenienti per l'acquisto di una casa.

A cura di: Tiziana Casciaro

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