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Locazioni universitarie: giù la domanda e i canoni

Il calo della domanda delle locazioni agli studenti fa diminuire anche i canoni. Le richieste sono distanti dai livelli degli scorsi anni, a causa della pandemia e degli effetti del conseguente lockdown. Registrato un lieve incremento a partire da giugno.

21/09/2020
locazioni universitarie
Locazioni universitarie

Non è solo il mercato delle compravendite residenziali ad aver subito una contrazione a causa della pandemia da coronavirus. Anche il mercato delle locazioni agli studenti ha registrato, infatti, un calo rispetto agli anni precedenti.

Con la chiusura degli atenei, durante il periodo del lockdown, molti studenti fuori sede hanno deciso di rescindere i contratti di affitto, fare le valigie e tornare a casa. Soltanto a partire dal mese di giugno la situazione sembra essere migliorata: le agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete hanno registrato, infatti, un incremento delle richieste. Si tratta, però, di una domanda ancora lontana dai livelli degli anni scorsi.

“Sono infatti numerose – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – le facoltà universitarie che hanno optato per la didattica a distanza. La richiesta per immobili in affitto arriva soprattutto dagli studenti per i quali il corso di studio prevede lo svolgimento di attività di laboratorio, necessariamente da fare in presenza”.

Gli immobili preferiti dagli universitari

Gli studenti universitari vanno alla ricerca soprattutto di immobili che siano vicini alla facoltà universitaria e che siano serviti dai mezzi pubblici. Rappresentano poi una valore aggiunto la presenza in casa di mobili e buon arredamento, nonché il collegamento ad internet.

Negli ultimi tempi, secondo quanto risulta dall’indagine effettuata dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, è stata registrata una crescita, sebbene molto lieve, delle richieste di monolocali. Si prova, dunque, ad evitare la condivisione con altri ragazzi.

Inoltre gli studenti universitari optano quasi sempre per un posto letto singolo quando la disponibilità economica lo permette, in modo tale da non dover dividere la camera. Le agenzie Tecnocasa e Tecnorete hanno anche rilevato una quantità inferiore di acquisti da parte dei genitori per i figli e in generale una minore domanda per investimento.

La presenza di meno studenti e lavoratori fuori sede ha comportato un aumento dell’offerta degli immobili in locazione e al contempo una variazione dei canoni. Il costo dell'affitto è diminuito dopo il calo della domanda.

Cambiano i gusti di chi acquista casa

Restare tanto tempo chiusi in casa senza poter incrociare lo sguardo di un amico, di un collega o parente ha sortito effetti sul mercato delle locazioni, ma cambiato anche i gusti di chi intende comprare casa. Gli italiani, ultimamente, danno molta importanza alla presenza di un terrazzo o balcone. Gettonate soprattutto le soluzioni indipendenti e semindipendenti.

Chi cerca casa, oggi, vuole un immobile più grande e magari con una stanza in più. Il trilocale resta al momento la tipologia di immobile più ricercato e acquistato nel nostro Paese. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha considerato un appartamento di tipologia medio-usato, ha simulato l’acquisto di un trilocale e di un quadrilocale. Ha poi ipotizzato un mutuo a 25 anni, al tasso di 1,35%, con copertura all’80% del valore dell’immobile.

A Milano, nella zona centrale, un trilocale di circa 90 metri quadrati costa sui 500mila euro e si potrebbe acquistare con una rata mensile di 1642 euro. La presenza di una camera aggiuntiva andrebbe a far lievitare la rata di 258 euro.

A Roma, in un quartiere centrale come quello del Ghetto Ebraico, il passaggio da un trilocale ad un quattro locali – secondo quanto emerge dallo studio di Tecnocasa - con vendita del primo comporterebbe l’esborso di 111mila euro extra. La rata del mutuo invece passerebbe da 2.210 a 2.559 euro al mese.

A Napoli comprare un trilocale in una zona centrale della città prevede un esborso di 285 mila euro con una rata media mensile di 896 euro. Una stanza in più nel capoluogo campano comporta un’uscita mensile di 1037 euro, dal momento che un quattro locali costerebbe intorno a 330mila euro.

A Torino il passaggio da un trilocale ad un quattro locali provocherebbe un investimento aggiuntivo di 45.000 euro in caso di vendita del primo per acquistare il secondo.

A cura di: Tiziana Casciaro

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