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La casa, una priorità solo per i Paesi meno ricchi

21/05/2019
La casa, una priorità solo per i Paesi meno ricchi

Un tempo possedere la casa dove si abitava era un privilegio destinato a chi poteva permettersi di sostenere la spesa. Per questo, la casa è diventata nel tempo uno status symbol, espressione della condizione economica di un individuo.

Ma le nuove dinamiche sociali hanno lentamente ribaltato vecchi paradigmi costruendone di nuovi, spesso inattesi. Risulta chiaramente da una ricerca di InfoData, che servendosi dei dati Eurostat ha incrociato la percentuale di persone proprietarie di casa in Europa con il Pil pro capite dei diversi Paesi. Il risultato è abbastanza sorprendente, perché quello che si rileva chiaramente è che nei Paesi più ricchi la percentuale di proprietari di casa si abbassa in maniera sensibile. Per contro, sono i Paesi con un’economia meno fiorente ad accogliere la maggior parte dei proprietari di casa.

Svizzera e Romania, due mercati agli antipodi

In testa alla classifica dei Paesi europei con meno proprietari di casa troviamo la Svizzera, dove solo il 43,40% della popolazione ha acquistato l’abitazione che occupa, ma dove il Pil è pari a 161 (espresso in Purchasing power standars, un indice che misura il potere d’acquisto fatto 100 il valore medio europeo). A detenere il primato di case di proprietà troviamo invece la Romania, che nonostante il Pil di 57 punti, conta il 96,40% di proprietari.

L’acquisto della casa con il mutuo

L’analisi condotta a livello europeo introduce un’ulteriore variabile, la percentuale di case acquistate servendosi di un mutuo. In Europa sul 69,4% di case di proprietà, la quota di quelle acquistate con il mutuo è del 29,6%. E se ritorniamo ai due valori estremi di Svizzera e Romania, allora vediamo che mentre nel primo caso il 38,90% ha acquistato ricorrendo a un finanziamento per la casa, in Romania solo lo 0,9% degli immobili residenziali è stato acquistato con un mutuo.

Non è troppo lontana dalla Romania l’Italia, dove per un Pil pari a 96 punti, le case di proprietà sono il 72,90%, mentre quelle acquistate con un mutuo sono il 16,80%.

Qual è la dinamica che spiega il fenomeno delle case di proprietà

Sono probabilmente tanti i fattori che contribuiscono a definire il rapporto tra il mercato immobiliare e la ricchezza di un Paese. In linea di massima, possiamo dire che esiste una relazione inversamente proporzionale tra economia evoluta e acquisto della casa, primo perché nei Paesi con un Pil più alto il costo delle case è molto più elevato e questo costringe a vivere in affitto, poi perché nelle economie meno evolute il mercato immobiliare è più stagnante. Ma c’è anche un altro motivo importante, ed è da ritrovarsi nel nuovo ruolo che il bene “casa” occupa nella scala dei valori dei più giovani.

I Millennials e il valore della casa

Come abbiamo avuto modo di trattare nella news “Perché il mercato immobiliare non è più quello di una volta”, una profonda trasformazione della società rivela la debolezza delle fasce più giovani, che impiegano molto più tempo per iniziare a lavorare in maniera stabile, affrancandosi sempre più tardi dalla famiglia. Così, i giovani che oggi dispongono di almeno il 20% del prezzo di un immobile sono veramente pochi, visti gli stipendi inferiori di quasi il 20% rispetto ai loro coetanei degli anni Ottanta. In più, nell’epoca della condivisione fare uso di una casa, oggi in una città, domani probabilmente da un’altra parte del mondo vista la precarietà dei posti di lavoro, conviene di più che acquistarla.

Un’indagine condotta dal Gruppo Tecnocasa nel 2017 rileva che tra le nuove generazioni dei Millennials il 43,1% è in affitto, mentre il restante 56,9% ha deciso di comprare. L’Italia non può tuttavia essere troppo rappresentativa, perché come abbiamo visto esiste una condotta di comportamento molto differente tra i differenti Paesi a seconda del Pil pro capite. Oltretutto a contrastare la crescita degli acquisti di case nei Paesi meno vivaci economicamente c’è il fenomeno dell’emigrazione, che induce a non comprare casa, ma a prenderla in affitto proprio per assecondare la nuova mobilità.

Quanto costa a un giovane comprare casa?

Quello che bisogna valutare è che i tassi sono attualmente molto bassi e per chi non disponesse del minimo necessario per avventurarsi nell’acquisto di una casa, può sempre fare richiesta del Fondo Garanzia Prima Casa, rifinanziato nel 2019 per ulteriori 100 milioni di euro.

Su MutuiOnline.it è possibile trovare la soluzione più conveniente semplicemente riempiendo il form con pochi essenziali dati sull’abitazione che si desidera acquistare e il tipo di mutuo che si intende chiedere. Supponendo al 10 maggio che a richiedere una somma di 160.000 euro a 20 anni per un valore della casa di 200.000 euro sia un giovane di 30 anni che risiede a Milano, allora la soluzione migliore sarà offerta da Banco BPM. Acquisto Tasso Fisso Last Minute ha una rata mensile di 775,02 euro al Tasso fisso dell’1,54% (IRS 20 A+0,55%) e Taeg 1,70%. Spese di istruttoria e perizia sono di 600,00 e 320,00 euro. L’offerta è valida per tutte le richieste di mutuo pervenute in filiale fino al 31 maggio e stipulate entro il 31 agosto 2019.

La rata, considerata la percentuale di valore dell’immobile finanziata, è abbastanza importante per un giovane, ma un affitto a Milano in un piccolo bilocale può costare molto di più.

A cura di: Paola Campanelli

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