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Erogazioni mutui prima casa: ai massimi ultimi cinque anni

21/06/2019
Erogazioni mutui prima casa: ai massimi ultimi cinque anni

Le erogazioni di mutui per l’acquisto della prima casa – nei primi cinque mesi di quest’anno - hanno toccato il loro massimo degli ultimi cinque anni, a conferma del buon momento attraversato dal mercato immobiliare.

È il dato più significativo che emerge dal recente rapporto MutuiOnline.it relativo al mese di maggio, che mette in luce un rinnovato interesse degli italiani per l’acquisto dell’abitazione dove andarci a vivere.

Tra i molti altri aspetti tracciati nella ricerca, spicca la prudenza che i risparmiatori mantengono nei confronti dei finanziamenti a tasso indicizzato e, comunque, la loto maggiore fiducia che traspare dall’allungamento della durata dei mutui ipotecari.

Nel dettaglio, quest’anno – a tutto maggio – le richieste di mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa sono state pari al 54,5% del totale, in aumento dal 43,2% registrato nell’intero 2018: siamo ai massimi dal 2013. 

In calo le richieste di surroghe

Contestualmente le richieste di sostituzione e surroghe sono scese al 34,6% (dal 46,8% dello scorso anno), mentre sono salite quelle per la ristrutturazione e/o costruzione (al 3,3% dal 2,9%) e per l’acquisto della seconda casa (al 6,2% dal 5,3%).

Nelle rilevazioni trimestrali è evidente un piccolo rallentamento delle richieste per i mutui prima casa nel bimestre aprile-maggio (al 53,2%) rispetto a quanto visto nel primo trimestre (55,4%): è comunque poco significativo visto che l’indicatore viaggia sempre sui massimi.

Per quanto riguarda le erogazioni, nei primi cinque mesi dell’anno quelle relative all’acquisto della prima casa sono state pari al 53,4% del totale (46,1% nell’intero 2018) e quelle per le surroghe/sostituzione hanno rappresentato il 38,3% (46,1%).

A conferma del buon momento registrato dalle compravendite immobiliari spicca il 59,2% del totale delle erogazioni registrate nel bimestre aprile-maggio: nuovo massimo assoluto che si confronta con il 51,3% registrato nel periodo gennaio-marzo e il 44,4% dell’ultimo scorcio del 2018. 

Cresce interesse per l’acquisto secondo casa

Nel bimestre aprile-maggio le erogazioni per le surroghe/sostituzione hanno rappresentato il 31,9% (40,7% nei primi tre mesi dell’anno) ed è da sottolineare, perché viaggia sui massimi assoluti anch’essa, la quota di erogazioni che le banche hanno concordato a chi ha acquistato una seconda casa: salita al 6,4% dal 5,3% di gennaio-marzo. Forse potrebbe essere un segnale sul ritorno della fiducia tra i risparmiatori in termini più diffusi, tendendo conto che quest’ultima quota è in costante crescita dalla fine del 2018 ed è più che raddoppiata dalla fine del 2016. 

Si raffredda interesse per tasso indicizzato

La statistica dei tassi di interesse è dominata come sempre dalle richieste di mutui a tasso fisso (81,3% nel 2019 contro l’82,1% dello scorso anno). Molto distante, seppure in salita, la quota di chi richiede il saggio indicizzato (al 16,5% dal 15,9% del totale). Dalle rilevazioni trimestrale emerge, per altro, un raffreddamento delle richieste degli italiani per i mutui a tasso variabile (al 15,8% dal 17% dei primi tre mesi). Per i mutui erogati la fotografia non cambia di molto: quest’anno il tasso fisso ha riguardato l’89% del totale (86,3% nel 2018) mentre la percentuale delle erogazioni a tasso variabile è scesa al 9,8% dall’11,9%. In sintonia le rilevazioni trimestrali. 

Mutui con durata più lunga

Un altro segnale di fiducia verso la propria situazione economica e le prospettive più in generali è rappresentato dall’allungamento della durata dei mutui richiesti: quest’anno le domande per quelli a 30-40 anni sono state pari al 25,9% del totale (22% nel 2018) e quelle per i finanziamenti a 25 anni sono salite al 18% (dal 17,5%). In calo tutte le altre fasce di durata, con quella principale (20 anni) assestatasi al 31,1% dal 33%: viaggia comunque sempre sui massimi dal 2006. 

Per quanto riguarda l’importo medio richieste, nelle rilevazioni annuali ha toccato il nuovo massimo da fine 2013 con 130.449 euro. L’importo minimo erogato è stato di 127.406 euro, in aumento dai 124.778 del 2018.

In sintonia con quanto riportato dalla notizia “Crif: in aprile è ancora record per l’importo medio dei mutui”. Nelle rilevazioni trimestrali, a tutto maggio è stato toccato un nuovo tetto con 129.879 euro, in aumento dai 127.223 del primo trimestre a marzo e dai 126.493 degli ultimi tre mesi dello scorso anno. Per quanto riguarda i tassi di interesse, è continuata la discesa del tasso fisso: all’1,72% a tutto maggio dall’1,80% di aprile (1,9% a gennaio). Il tasso variabile continua invece a flirtare con quota 0,9%, seppur indicato in assestamento allo 0,88%. 

A cura di: Fernando Mancini

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