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Cbre: investimenti in calo nel commercial real estate

La pandemia continua ad affliggere il mercato immobiliare commerciale: nei primi tre mesi del 2021 gli investimenti sono crollati del 26 pct. Ancora in forte ribasso quelli nel settore uffici, mentre continua il brillante momento della logistica. Istituzionali sempre interessati al residenziale.

06/05/2021
facciata di un palazzo moderno bianco con terrazzi in vetro
L'andamento del mercato immobiliare commerciale in Italia

Il mercato immobiliare commerciale, in questo primo trimestre 2021 (e quarto di seguito segnato dal coronavirus), porta ancora i segni della pandemia: gli investimenti nel settore accusano un pesante arretramento, anche se in parte ammortizzato dal risveglio che ha caratterizzato le ultime settimane.

L’apporto dei diversi comparti è tutt’altro che omogeneo: in questa prima parte dell’anno crollano ancora i flussi verso gli uffici e il mondo retail, mentre al centro dell’interesse resta la logistica e c’è una timida ripresa per il segmento hotel. È quanto emerge dal rapporto di Cbre sul ‘Commercial real estate’, che fotografa l’andamento del mercato in questo primo trimestre dell’anno.

Milano si conferma la piazza protagonista

Tra gennaio e marzo gli investimenti nel commercial real estate in Italia sono pari a 1,4 miliardi di euro, -26% sullo stesso periodo del 2020, ancora non toccato dal virus. Ci sono state poche operazioni che hanno interessato gli investitori locali, la cui presenza era cresciuta nel 2020.

È il trimestre che ha registrato i volumi più bassi da inizio crisi: sconta le misure restrittive e i ritardi di questi mesi, dovuti all’emergenza sanitaria, e le incertezze su alcune asset class, complice una sostanziale carenza di prodotto core. Milano resta la piazza protagonista, con quasi un terzo degli investimenti totali.

Investitori istituzionali sempre interessati al residenziale

Il rapporto di Cbre, la maggiore società commerciale al mondo di servizi e investimenti nel real estate, dedica un capitolo al residenziale, che in questi primi tre mesi continua a essere al centro dell’interesse anche degli investitori istituzionali.

Tuttavia, la mancanza di prodotto continua a limitare la crescita dei volumi di investimento su immobili esistenti, che nel primo trimestre del 2021 sfiorano gli 80 milioni di euro.

In particolare, costruttori e investitori sul lungo termine sono concentrati in questo momento sulle operazioni di sviluppo, anche in un’ottica build-to-core/develop-to-hold. In questo senso si muovono anche i privati, sia chi è alla ricerca della prima casa sia di chi vuole fare un investimento cogliendo l’opportunità offerta dai prezzi bassi e dalla possibilità di accendere un mutuo con tassi d'interesse che ancora fluttuano vicino ai loro recenti minimi storici.

Pesante bilancio per il settore uffici

Tornando al rapporto di Cbre, il settore uffici ha archiviato il trimestre con un volume pari a 337 milioni di euro investiti, in calo del 37% annuo a causa della scarsità di transazioni di prodotto stabilizzato e lo slittamento della pipeline degli investimenti. Nel settore permane ancora un atteggiamento cauto dovuto ai dubbi sulle caratteristiche della domanda futura di spazi ad uso uffici, elemento che continuerà ad arginare la ripresa delle attività di investimento nei prossimi mesi. Il successo della campagna vaccinale sarà un elemento fondamentale per la ripresa del mercato nel comparto uffici.

La logistica ancora a passo di carica

Di tutt’altro tenore l’aria che si respira nella logistica, dove gli investimenti sono cresciuti del 44% a 300 milioni di euro. L’interesse nei confronti di questa asset class è guidato dalla robustezza dei fondamentali della domanda degli occupier, che nei soli primi tre mesi dell’anno hanno assorbito oltre 600mila mq di spazi.

Il mercato italiano di questo segmento si sta avvicinando a una fase di maturità che vedrà nei prossimi mesi l’immissione sul mercato di nuove opportunità di investimento core. Prosegue la crescita delle attività di sviluppo speculative.

Timido risveglio per gli hotel aspettando la ripresa

Il trimestre si chiude in positivo anche per il settore degli hotel: investimenti a quota 186 milioni, in rialzo del 9%. Gli investitori appaiono fiduciosi su una significativa ripresa del comparto al termine dell’emergenza sanitaria: la ricerca di opportunità distressed originate dalla crisi sanitaria da parte di investitori opportunistici si è tradotta prevalentemente su transazioni di asset secondary, appaiono invece vicine ai valori pre-Covid-19 le operazioni su immobili prime grazie alla carenza di prodotto con tali caratteristiche.

Soffre ancora il settore retail

Il settore retail è ancora in sofferenza, con un totale di 154 milioni di investimenti. Le transazioni dei primi tre mesi hanno riguardato soprattutto asset secondary. L’interesse degli investitori è infatti ancora limitato, sia a causa della crisi sia a causa delle prospettive di crescita dell’e-commerce, ulteriormente rafforzate dal Covid. Tuttavia, la crescita dei rendimenti delle principali asset class retail osservata nel 2020 ha registrato una battuta di arresto durante il primo trimestre del 2021, mentre prosegue la buona tenuta del settore alimentari.

A cura di: Fernando Mancini

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