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Case: scende la percentuale di acquisti per investimento

Calano gli acquisti degli immobili per investimento: a frenare le transazioni è l'emergenza sanitaria. Tali compravendite rappresentano, infatti, soltanto il 16,8 per cento del totale. Al primo posto ci sono sempre le compravendite di prima casa, in ultimo gli acquisti delle case vacanze.

23/11/2020
Case: scende la percentuale di acquisti per investimento

Sono sempre di meno gli acquisti di case per motivi di investimento. A rivelarlo è la recente analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che ha esaminato le compravendite che sono state realizzate nei primi sei mesi dell’anno.

Gli acquisti effettuati dagli investitori rappresentano soltanto il 16,8% del totale. Al primo posto ci sono sempre le compravendite di prima casa (77,6%). Restano, invece, all’ultimo posto le transazioni di case vacanza che rappresentano il 5,6% del totale.

A frenare gli acquisti per investimento, dopo un periodo di forte crescita, è stata senza alcun dubbio l’emergenza sanitaria, che ha rallentato le compravendite di case da mettere in affitto e gli acquisti di soluzioni da adibire ad affittacamere e B&B. Il clima che si respira al momento è di totale incertezza a causa della pandemia che continua a diffondersi nel nostro Paese, mettendo a dura prova sia il sistema sanitario che l’economia.

Le soluzioni più compravendute da mettere a reddito

È il bilocale il tipo di abitazione più compravenduto da chi vuole mettere a reddito. Queste soluzioni occupano il 35,0% delle preferenze. Al secondo posto ci sono i trilocali con il 28,2% delle preferenze. Dall’indagine effettuata dal gruppo Tecnocasa emerge che nei primi sei mesi dell’anno il rendimento annuo lordo nelle grandi città è pari al 5,1%. Il dato è in leggera crescita rispetto al primo e al secondo semestre del 2019, dove la percentuale era ferma al 5,0%.

Chi sono gli investitori?

Lo studio ha tracciato un identikit degli investitori. Il 30,2% ha un’età compresa tra i 45 e i 54 anni. Rappresentano il 22,7% coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni, mentre gli investitori tra i 55 e i 64 anni di età rappresentano il 22,2%. Si registra che il 13,3% degli investitori abbia un’età superiore ai 65 anni e l’11,6% un’età compresa tra i 18 e i 34 anni.

Gli acquisti per investimento terminano nella maggior parte dei casi senza il supporto degli istituti di credito (81,7%). Il 18,3% degli investitori fa ricorso invece a un mutuo: la percentuale è salita rispetto a un anno fa quando era ferma al 15,7%.

Dallo studio di Tecnocasa emerge inoltre che il 75,2% degli investitori è rappresentato da coppie e coppie con figli. Il 24,8% è invece single: si tratta di celibi, nubili, separati, divorziati e vedovi che acquistano appartamenti per investimenti.

Rispetto al primo semestre del 2019 scende la percentuale di investitori single. La flessione è però lieve: si è passati dal 25,5% dei primi 6 mesi dello scorso anno al 24,8% attuale. A comprare un appartamento per investimento sono in particolare i lavoratori dipendenti (41,9%), gli imprenditori e i liberi professionisti (40,2%). In ultima posizione ci sono i pensionati con il 9,4%.

Per rispondere alle domande e ai dubbi più ricorrenti, MutuiOnline.it e l’Unione Nazionale Consumatori hanno redatto la guida “Come scegliere il mutuo?”. Un approfondimento per far sì che ognuno possa trovare la soluzione che più si addice alle rispettive esigenze.

Tra le principali scelte da fare quando si accende un mutuo per l’acquisto di una casa, indipendentemente dal tipo di finalità, c’è quella relativa al tipo di tasso. Il tasso fisso non cambia per tutta la durata del prestito ed è indicata per chi non vuole correre rischi, ma conoscere sin dall’inizio l’ammontare delle rate in modo da pianificare le varie spese. Il tasso variabile, invece, varia con le oscillazioni dei mercati finanziari: la rata può aumentare o diminuire a seconda delle fluttuazioni. Questi mutui sono indicati per chi ha una buona disponibilità economica e non teme i rischi.

A cura di: Tiziana Casciaro

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