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Aumentano le aste immobiliari: opportunità per un buon affare

Pubblicato il 07/09/2019

Aggiornato il 19/12/2019

Aumentano le aste immobiliari: opportunità per un buon affare

Il mercato immobiliare attraversa da mesi una vivace fase ciclica: i prezzi delle case sono ancora bassi e la domanda è favorita dai tassi d’interesse ai minimi storici, senza dimenticare che questi dovrebbero rimanere bassi ancora a lungo (alla luce dei chiari di luna dell’economia mondiale e dell’orientamento manifestato dalle principali Banche centrali).

In un contesto simile un buon affare potrebbe ‘passare’ anche attraverso le aste immobiliari che, guarda caso, proprio in questo periodo è oggetto di un crescente interesse. Nel primo semestre di quest’anno il numero di aste immobiliari è cresciuto del 24% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Da inizio gennaio a tutto giugno, secondo i dati calcolati dal Comitato scientifico AstaSy, società che si occupa di Auction Real Estate (che monitora quotidianamente l’andamento del mercato delle esecuzioni immobiliari e che fa parte dell’azionariato di NPLs RE Solutions, Gruppo Gabetti), sono stati 152.708 i lotti di immobili pubblicati in asta (contro i 128mila del primo semestre 2018) nei 140 Tribunali Italiani. Nell’intero 2018 le aste sono ammontate complessivamente a 245.100. 

Valori di mercato che, per le aste, svalutano anche del 56%

Astasy ha stimato che, nel corso della prima parte nel 2019, la media di immobili che giornalmente è finita all’asta sia stata di circa 836 unità. Al di fuori del periodo considerato in questa statistica, l’analisi segnala che nella giornata del 16 luglio scorso sono finiti all’asta 2.370 lotti in tutta Italia.

Il valore d’asta degli immobili posti in capo a procedure esecutive è pari a 25,57 miliardi di euro, ovvero da situazione nate da pignoramento immobiliare e concorsuali (cioè sottoposte a fallimenti e concordati preventivi, crisi da sovra-indebitamento e ristrutturazioni del debito).

La società Astasy stima inoltre che il reale valore dei cespiti (non quindi la Ctu, consulenza tecnica d’ufficio), cioè come se fosse di compravendita a mercato libero, si aggiri in realtà intorno ai 33,75 miliardi, probabile valore di mercato degli immobili incardinati in procedure concorsuali, che a causa dei ribassi d’asta subiscono un ribasso medio di aggiudicazione, in Italia, pari al 56% in meno.

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Il sito riporta anche l’analisi più aggiornata del mercato del credito, con la notizia dal titolo ‘I migliori mutui di agosto 2019’.

Astasy, problema Npl spostato da banche a cessionari del credito

Il 51% dei valori in campo, ha affermato Mirko Frigerio, amministratore delegato di Astasy, “è concentrato in solo il 5,6% degli asset posti in esecuzione e questi sono spesso situazioni particolari che necessitano d’interventi strategici più chirurgici e mirati. 

Il problema NPL non è finito, ma si è solo spostato dalle banche ai cessionari del credito. I debitori non hanno assolutamente risolto il loro problema che si mantiene attivo nelle lungaggini amministrative della giustizia”.

Nel dettaglio, tornando all’analisi del mercato fatta nel corso dei primi sei mesi dell’anno, risulta che 112.752 lotti sono andati in asta a causa di pignoramento immobiliare (pari al 74% del totale), mentre sono stati 36.494 i lotti in aste a seguito di fallimenti e procedure. 

La Lombardia con più immobili all’asta

Nel complesso 145.763 lotti (pari al 95% del totale) hanno rappresentato il cosiddetto ‘granulare’, ovvero immobili con valore medio di 85.844 euro – riconducibile spesso a immobili residenziali – e che, con valori di massimo 500mila euro, arrivano a un valore di base d’asta pari ad 12,66 miliardi.

I rimanenti 6.495 lotti (pari solo al rimanente 5,6%), hanno valori superiori ai 500mila euro, con un volume economico di 12,91 miliardi. Resta pressoché invariata la distribuzione geografica delle esecuzioni immobiliari: la Lombardia mantiene il primato della regione con più immobili all’asta (19,05% - 27.680 lotti), seguita da Sicilia (8,85% con 13.515 lotti), Emilia Romagna (8,53% con 13.026 lotti), Lazio (7,38% con 11.270 lotti) e Toscana (7% con 10.705 lotti).

A cura di: Fernando Mancini

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