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Spread e mercato immobiliare, un rapporto delicato

Pubblicato il 09/12/2018

Aggiornato il 19/12/2018

Spread e mercato immobiliare, un rapporto delicato

Lo spread e il mercato immobiliare? Un rapporto a dir poco delicato. Certo le incertezze scaturite dalla contrapposizione tra Governo e Commissione Europea sui contenuti del Def per il 2019 “non potevano non produrre contraccolpi sul settore immobiliare italiano.

Il presupposto fiduciario che, a partire dal 2015, "ha alimentato la risalita dei livelli di attività del comparto esce, infatti, indebolito dai recenti accadimenti, pur rimanendo tuttora orientato". Questo è quanto si legge nell'Osservatorio Immobiliare 2018 di Nomisma presentato il 28 novembre scorso, al Centro Congressi Cariplo di Milano.

Secondo quanto si legge nelle analisi di Nomisma "l’affievolimento dell’entusiasmo e un irrigidimento delle condizioni di accesso al settore creditizio finirebbero per indebolire le prospettive di risalita del mercato immobiliare". Infatti la società di ricerca e consulenza bolognese sottolinea come in pochi anni la percentuale degli acquisti di nuove case sostenuti dalla richiesta di un mutuo sia passata in una manciata di anni dal 43,8% al 59,8%. Nel dettaglio tra l'altro è da notare come le erogazioni si siano fermate sui 50 miliardi di euro.

Guardando al futuro e alla conclusione del 2018 le previsioni di Nomisma anticipano un aumento delle compravendite del +5,6% per un totale di quasi 573mila passaggi di proprietà. Di contro ci sarà anche una correzione dei prezzi al ribasso dello 0,9%. Certo la situazione sarà anche bilanciata da quella che per l’istituto è una “maggiore vitalità” del mercato delle locazioni. Vitalità dovuta, probabilmente, alle soluzioni di affitto breve o transitorio che ben si inserisce nella moderna necessità di utilizzo temporaneo di un’abitazione (sia essa per motivi turistici che professionali o di altro tipo) come anche spiegato nella nostra notizia sul record registrato per questa formula di locazione.

In definitiva l'anno per il mercato si conclude nel migliore dei modi con un andamento positivo nonostante però nell'ultimo semestre ci siano stati dei cosidetti "segnali di rallentamento" che, secondo Nomisma, “impongono una riflessione in merito alle ricadute reali delle strategie di politica economica oggi in discussione”.

Inoltre è importante far caso che il 15,4% delle manifestazioni di interesse all’acquisto dell’abitazione sia stato portato avanti per il desiderio di investire nel settore immobiliare.

Tirando le somme a fine 2018 come abbiamo accennato prima saranno dunque registrate 573mila compravendite residenziali, che equivalgono all’1,6% del patrimonio abitativo. Se ora si considera un prezzo medio di un’abitazione attorno ai 165mila euro si noterà come il valore complessivo di mercato generato sarà di circa 94,5miliardi.

E le componenti geografiche? Ecco che analizzando nello specifico i diversi mercati emergono differenze di incidenza delle diverse componenti: ad esempio si passa dal 26,4% di domanda di locazione registrata a Cagliari al 61,1% rilevata a Bologna. In definitiva i mercati dove la domanda privilegia la locazione sono quelli di Firenze, Torino, Bologna mentre quelli dove si investe sulla casa da destinare alla locazione sono Milano, Roma e Padova; tra i mercati dove ci si rivolge alla locazione perché non in grado di sostenere l’acquisto spiccano Venezia e Bari e infine tra quelli in cui prevale la tradizione che si rivolge all’acquisto con il ricorso al mutuo sono Cagliari, Napoli, Catania, Genova e Palermo.

Ma è il momento giusto per chiedere un mutuo? Ci sono ancora buone prospettive come si può leggere su una recente news del nostro portale che fa anche chiarezza sulla relazione tra Spread e Mutui. Importante è valutare adeguatamente le proprie opportunità grazie a una rapida verifica compilando il form del portale di MutuiOnline.it. Ad esempio ipotizzando che a chiedere un mutuo sia un impiegato 35enne di Napoli per una somma di 100mila euro a 20 anni per l’acquisto di una prima casa del valore di 200mila euro la proposta di Banco Bpm prevede una rata mensile di 486,23 euro a un Taeg dell’1,82% e un tasso fisso dell’1,58%. Prendendo in esame un tasso variabile una delle offerte più convenienti sarà quella di Bnl - Gruppo Bnp Paribas che prevede una rata mensile e un Taeg allo 0,72% e Tasso Variabile allo 0,53%.

A cura di: Paola Cacace

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