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Vacanze in montagna: cresce la domanda di affitti brevi

01/12/2018
Vacanze in montagna: cresce la domanda di affitti brevi

In montagna e a casa: è questa la vacanza più cercata dagli italiani in questo ultimo trimestre dell’anno, confermando la nuova tendenza a soggiornare in soluzioni più semplici rispetto alle classiche strutture di alberghi e bed&breakfast.

Cresce del 25% la domanda di affitti brevi per il periodo da ottobre a dicembre nelle località di montagna, che comunque registra preferenze in crescita anche nelle altre stagioni. Al primo posto della classifica troviamo la provincia di Trento, seguita da Torino, quindi Aosta e infine Sondrio. Emerge al terzo posto di questa classifica la città di Roma, meta sempre super gettonata in qualsiasi periodo dell’anno.

I dati sono del portale CaseVacanza.it e riguardano un’indagine su 1000 utenti, che nel 17% dei casi ha scelto la montagna anche fuori dal periodo invernale almeno una volta nell’arco dell’anno.

Il boom degli affitti brevi

Una reale inversione di tendenza, che ha visto negli ultimi anni sempre più viaggiatori preferire il comfort e la praticità delle case agli hotel, specialmente per chi viaggia in gruppo e in famiglia. I dati sono sorprendenti: come riportiamo anche nella nostra news "Ancora un aumento record per la formula dell’affitto breve", secondo la società Solo Affitti Brevi le abitazioni locate per periodi inferiori ai trenta giorni sono passate da 68.129 nel 2008 a 107.366 nel 2017, con un incremento record del 58%. Una tendenza che si conferma anche per le destinazioni invernali e le mete di montagna.

Chi sceglie la vacanza in casa

Secondo il sondaggio di CaseVacanza.it, si tratta di un target che viaggia in gruppi di 4/5 persone e soggiorna in media 4 notti spendendo poco più di 670 euro, importo rimasto uguale a quello di un anno fa. Interessante notare che sempre secondo queste rilevazioni l’affluenza degli stranieri è aumentata del 15% rispetto al 2017. Il motivo della scelta di una casa di vacanza non è come poteva accadere un tempo di natura economica, perché ben il 60% degli intervistati preferisce questo tipo di sistemazione in cerca privacy e indipendenza.

I vantaggi dalla parte di chi affitta

Al boom di richieste da parte dei viaggiatori è seguita la risposta dei proprietari di case, sempre più orientati ad accondiscendere un business che può diventare molto produttivo se condotto in centri strategici per turismo, studio o lavoro. Secondo le stime degli esperti, la messa a reddito di un appartamento in un grande centro abitato con il sistema della locazione tradizionale può rendere in media il 4,9% lordo, mentre l’affitto breve porta a una redditività fino al 12%, consentendo sull’intero arco di un anno di coprire fino a 300 giorni di locazione. I vantaggi riguardano anche l’ambito del rischio locativo, che viene quasi azzerato rispetto ai contratti che coprono più annualità: su questi, nel 2014 il 50% dei locatori ha denunciato mensilità non pagate, con punte superiori al 60% a Napoli, Bari e Palermo. 

Acquistare una seconda casa con un mutuo

Per chi avesse una somma di denaro e cercasse il modo per investirla, il mattone è in questo momento una opzione molto valida. Per affrontare la spesa di un immobile da mettere a reddito si può approfittare della convenienza ancora buona dei mutui, che rischia tuttavia di risentire nel medio e lungo periodo delle ultime vicende finanziarie legate allo spread e al conseguente indebolimento del patrimonio delle banche.

Su MutuiOnline.it, il portale di comparazione dove mettere a confronto le migliori proposte dei principali istituti di credito sul mercato, il finanziamento per la seconda casa più conveniente è offerto da Credem Banca con Mutuo Tasso Fisso (richiesta di un impiegato di 45 anni residente a Roma, importo mutuo 110.000 euro, valore immobile 160.000 euro, durata mutuo 20 anni).

La rata da corrispondere mensilmente è di 520,74 euro al Tasso Fisso dell’1,30% e Taeg dell’1,79%. Le spese da sostenere sono di 1200,00 euro per  l’istruttoria e di 280,00 euro per la perizia. Queste condizioni sono riservate ai nuovi clienti che ne fanno domanda via web e sono valide per richieste inviate entro il 31 dicembre con stipula entro il 28 febbraio 2019.

Se invece si scegliesse un tasso variabile, la soluzione migliore è quella di Webank. Mutuo Variabile ha una rata di 495,16 euro, con Tan del 0,78% e Taeg 0,99%. La buona notizia è che trattandosi di una banca online è possibile risparmiare su ogni costo di gestione, oltre che sulla perizia e istruttoria che sono gratuite. Gratis anche l’assicurazione obbligatoria, offerta dall’istituto di credito e l’imposta di bollo per i primi 6 mesi. L’erogazione del mutuo è effettuata su un conto corrente Webank intestato al mutuatario stesso.

A cura di: Paola Campanelli

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