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Spread sulle montagne russe: quali conseguenze sui mutui?

Pubblicato il 02/11/2018

Aggiornato il 05/11/2018

Spread sulle montagne russe: quali conseguenze sui mutui?

Deficit al 2,4% del Pil e frizioni con Bruxelles a causa della Manovra 2019. La conseguenza? Lo spread Btp-Bund riprende i suoi giri sulle montagne russe, destando preoccupazione e generando interrogativi sulla stabilità economica dell’Italia nei prossimi anni. Effetti che ricadranno sui cittadini italiani, certamente, molti dei quali hanno già contratto un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile per l’acquisto di una casa, oppure stanno pensando di farlo a breve.

Ma esiste davvero una correlazione tra spread Btp-Bund e mutui? Il discorso va articolato e non è così semplice come sembra. Anticipando la risposta potremmo affermare che (per il momento) non c’è nessun effetto sui tassi di interesse dei mutui, neppure in questi giorni in cui il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi è schizzato sopra quota 300 punti (l’ultima volta era successo a fine maggio 2018). 

Insomma, chi ha già contratto un mutuo può stare tranquillo, soprattutto se a tasso fisso. Sui mutui va infatti considerato un altro spread ed è a quello che bisogna guardare. E verso quell’orizzonte, non sono previsti scossoni ancora per un bel po’ di tempo. Andiamo dunque a fare il punto della situazione sulle conseguenze del rialzo dello spread sui mutui. 

Cos’è lo spread e perché preoccupa così tanto

Nella nostra recente news "Lo spread vola? È il momento di stipulare un mutuo"abbiamo già affrontato la differenza tra lo spread Btp-Bund e quello dei mutui. Riepilogando, per avere più chiari i possibili scenari futuri, lo spread Btp-Bund è letteralmente il differenziale che intercorre tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi. Rappresenta così il rapporto di rischio/rendimento delle obbligazioni di un Paese. Ovviamente più l’economia di uno Stato è solida, più basso sarà lo spread, e quindi i tassi di interesse da pagare sulle obbligazioni. Di contro, più l’economia di un Paese è a rischio stabilità, più lo spread è alto. Questo perché gli investitori, valutati i livelli di rischio, richiedono un maggior rendimento sull’acquisto dei titoli, producendo così un aumento dei tassi di interesse. L’andamento dello spread Btp-Bund può avere dunque conseguenze serie sull’economia reale di un Paese, ma anche su quella privata di un cittadino. E può avere effetti anche sui mutui, anche se sotto questo aspetto il discorso da fare risulta più complesso. 

Spread dei mutui: cos’è e come cambia

Rifacendoci al nostro glossario, per spread dei mutui s’intende quella percentuale che le banche sommano agli indici Euribor ed Eurirs (rispettivamente per i mutui a tasso variabile e per quelli a tasso fisso) al fine di determinare il tasso d’interesse finale del mutuo stesso. Gli spread dei mutui hanno inoltre dei fattori di variabilità che dipendono da alcuni elementi diversi, quali possono essere il tipo di banca o la durata del mutuo. Sintetizzando, lo spread dei mutui non varia in base al differenziale tra Btp e Bund tedeschi, bensì dagli indici sopraccitati, i quali dipendono a loro volta dalle decisioni prese dalla BCE riguardo la politica dei tassi. Ad esempio, prendendo come riferimento l’Euribor, alla quale si collegano i mutui a tasso variabile, questo aumenta quando la BCE decide di alzare i suoi tassi di interesse. Segno inequivocabile che non c’è interdipendenza tra lo spread Btp-Bund e i mutui è dato dal fatto che l’Euribor è rimasto stabile anche negli ultimi tempi non certo tranquilli. Un rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE è previsto per settembre 2019, ma tra le ipotesi attualmente al vaglio c’è anche un ulteriore rinvio, soprattutto qualora il “caso italiano” diventasse particolarmente delicato.  

Spread Btp-Bund: conviene stipulare un mutuo oggi?

Chi ha già sottoscritto un mutuo (e più nello specifico un mutuo a tasso fisso) può stare tranquillo. Chi invece ci sta pensando, dovrebbe seriamente considerare il fatto di contrarre un mutuo a breve, per avere un tasso fisso vantaggioso, come quello attuale, ed evitare eventuali rischi futuri. Anche per i mutui a tasso variabile, allo stato attuale delle cose e con una crescita dell’Euribor (oggi in negativo) all’1% prevista per il 2023, il consiglio è quello di affrettarsi, soprattutto se si ha intenzione di accendere mutui di breve durata, al fine di canalizzare i costi più alti nella prima fase (più o meno tranquilla) che ci accompagnerà per i prossimi quattro anni. 

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A cura di: Daniele Sforza

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