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Affitti: numeri doppi rispetto alle compravendite

30/10/2018
Affitti: numeri doppi rispetto alle compravendite

La locazione si conferma una soluzione molto radicata nelle città italiane, un mercato alimentato non solo dalle famiglie ma anche da giovani, studenti e lavoratori. A dirlo sono i dati emersi nel corso del convegno “Una casa da vivere – Offerte innovative per nuovi modi di abitare”, organizzato da SIDIEF (Società Italiana Di Iniziativa Edilizia e Fondiarie) e Banca d’Italia, da cui risulta che i numeri delle locazioni sono molto più alti rispetto alle compravendite. Il settore degli affitti interessa infatti 670.000 case l’anno, a cui se ne aggiungono altre 730.000 usate per i soggiorni brevi, mentre le transazioni si attestano poco sopra le 500 mila unità, quindi meno della metà.  

Il successo degli affitti brevi

“In questi anni”, spiega Mario Breglia, presidente di SIDIEF, “è esplosa la locazione breve e adesso ci stiamo avvicinando a 1 milione di case offerte. In sé si tratta di un fenomeno importante, perché dà redditività a tanti immobili, ma va a cannibalizzare il mercato delle compravendite e riduce la locazione tradizionale”. Nella news “Affitti brevi, il nuovo modo di locare che piace agli italiani” abbiamo evidenziato come le potenzialità dell’affitto breve siano molto più alte rispetto ai contratti che coprono più annualità, visto che la redditività si spinge a una percentuale che può arrivare fino al 12%. Da non trascurare anche i vantaggi riscontrati nell’ambito del rischio locativo, che viene quasi azzerato rispetto alla locazione tradizionale.

Qualche dato sui prezzi

Guardando le cifre dell’intero settore, si scopre che i valori del terzo trimestre sono calati dell’1,2%. La percentuale è stata rilevata dal rapporto del marketplace immobiliare di Idealista, secondo cui a settembre i prezzi si sono attestati su una media di 8,8 euro al metro quadro.

Tuttavia l’andamento degli ultimi 12 mesi rimane positivo, +3,5%, grazie soprattutto ai grandi mercati cittadini. “Dopo l’estate”, commenta Vincenzo De Tommaso, dell’Ufficio Studi di Idealista, “si affitta sempre molto rapidamente, soprattutto tagli piccoli nelle grandi città dove l’offerta inizia a scarseggiare e le richieste dei proprietari continuano a crescere, come avviene a Milano, Bologna, Torino e Napoli. Roma è pressoché stabile nell’ultimo anno, non così si può dire per gli altri capoluoghi e centri minori, dove i proprietari sembrano più propensi ai ribassi”.

Gli aumenti limitati a sole otto regioni

I prezzi degli affitti del terzo trimestre sono tornati in terreno negativo in 13 regioni italiane, con i maggiori cali in Calabria (-3,6%), Toscana (-3,2%), Liguria (-2,9%), Valle d’Aosta (-2,9%), Emilia Romagna (-2,4%) e Veneto (-2,1%). I territori che hanno fatto segnare le performance migliori sono Abruzzo (3,6%), Sicilia (3,1%) e Basilicata (3%). Lombardia e Lazio sono in testa con i canoni più pesanti, 11,4 euro al metro quadro, seguite dalla Toscana con 9,9 euro mensili. Tra le regioni più economiche troviamo invece la Calabria (4,8 euro al metro quadrato), il Molise (5,2 euro) e la Sicilia (5,6 euro).

A Milano i prezzi più alti

Quello milanese è sicuramente il mercato più vivace sul fronte della domanda di case in affitto (+3,4%), un trend che spinge verso l’alto gli importi richiesti, in media circa 18 euro al metro quadro tra luglio e settembre. Dietro Milano si piazzano Firenze con 15,9 euro, Venezia, 15,1 euro e Roma, che con i suoi 13,5 euro resta sugli stessi valori del secondo trimestre 2018.

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A cura di: Paola Campanelli

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