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Ancora in crescita i rendimenti delle case

06/08/2018
Ancora in crescita i rendimenti delle case

Mettere a reddito un immobile è ancora molto conveniente, visti anche i tassi di rendimento che possono arrivare a un valore triplo rispetto ai BTP.

A rilevarlo è l’analisi del portale Idealista, che mette in relazione i prezzi di vendita e di affitto delle diverse tipologie immobiliari per calcolare la loro redditività lorda. I locali commerciali si confermano il prodotto più remunerativo, seguito dagli uffici, dai box e dalle abitazioni.

I rendimenti del residenziale

Le abitazioni in Italia arrivano a toccare una percentuale del 5,9%, un valore record – secondo le stime storiche del portale – il cui merito è da attribuire anche alla forte domanda locativa. Tra i capoluoghi, Biella risulta essere la più redditizia con l’8,6%, seguita da Vicenza (8,2%) e Novara (7,7%); le due maggiori metropoli italiane, Milano e Roma, offrono rendimenti rispettivamente del 6,2% e 5,1%. Le rendite da immobili più basse d’Italia si trovano a Siena (3,7%), Pesaro (4,2%) e Caserta (4,3%).

Dando uno sguardo al segmento degli affitti del residenziale, è bene ricordare che già dallo scorso anno si è sviluppato l’investimento immobiliare legato all’interesse turistico della città, mentre in passato i proprietari preferivano locare il bene a lavoratori e studenti fuori sede. Il trend, già radicato nelle realtà di Milano, Firenze e Roma, ha coinvolto molte città italiane soprattutto Napoli, Verona e Palermo, dove chi compra è interessato agli alloggi situati nei quartieri centrali. In particolare, nel capoluogo siciliano si sta verificando un vero e proprio boom di investimenti con questa finalità, grazie alla designazione della città a capitale della cultura per il 2018 e al conseguente aumento del gradimento da parte dei turisti stranieri.

Il 9,9% di rendita per i locali commerciali

La performance è positiva in quasi tutte le città italiane. I maggiori incrementi rispetto alle altre location sono da attribuire alle forti contrazioni dei prezzi che hanno caratterizzato il settore negli ultimi 12 mesi, mentre la domanda di locazione è vivace soprattutto nei centri storici e nei quartieri più rinomati delle principali città. Venezia (15,8%) si colloca al top della redditività, davanti a Milano (15,3%), Bologna (14,2%), Roma (13%) e Firenze (10,1%). Al contrario, i ritorni più bassi si registrano a Grosseto (6%), Savona (6,4%) e Forlì (6,5%).

Leggera frenata per i rendimenti degli uffici

Questo è l’unico comparto che fa segnare una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta di un -0,4%, che porta la media dei rendimenti lordi da locazione in Italia al 7%. Tra le province più remunerative troviamo Bologna (7,9%), Piacenza (7,8%) e Modena (7,8%): un gradino più in basso quelli riscossi dai proprietari di Milano, 7%, e Roma, 6,2%. La percentuale minore si riscontra invece nel comune di Pesaro (5%), che precede Trento e Ferrara, ferme al 5,4%.

Salto in avanti per la redditività dei box

Si tratta degli immobili i cui rendimenti hanno registrato l’incremento maggiore nell’ultimo anno, toccando una media del 6,3%. L’indagine evidenzia che il range remunerativo varia dal 3,9% di Catania all’8,6% di Firenze. Tra le province più importanti, c’è da segnalare che i garage a Roma portano nei portafogli dei proprietari un reddito medio dell’8%, contro il 6,4% di Napoli e il 5,6% di Milano.

Acquistare un immobile con un mutuo

Anche chi compra per mettere a reddito può scegliere di stipulare un mutuo per non prosciugare totalmente le proprie finanze. Le richieste dei mutuatari continuano a premiare il tasso fisso, una tendenza che gli istituti incentivano per fidelizzare la clientela, visto che chi stipula la rata costante alle attuali condizioni avrà difficilmente in futuro la tentazione di sostituirlo o surrogarlo.

I dati del secondo trimestre 2018 forniti dall’Osservatorio MutuiOnline.it parlano di oltre otto richieste su dieci per il prestito a rata costante (l’82,5%). Dal lato delle concessioni si arriva a un valore ancora più alto, l’84,4%.

Ricordiamo che con MutuiOnline.it è possibile individuare il finanziamento che soddisfa le esigenze di qualsiasi mutuatario. Solo a titolo di esempio, la richiesta al 31 di luglio di 100 mila euro da parte di un 48enne di Milano che vuole acquistare una seconda casa (rimborso a 15 anni, valore dell’immobile dato in garanzia di 250.000 euro), vede quale soluzione a tasso variabile ideale quella di Intesa SanpaoloMutuo Domus Variabile prevede una rata mensile di 569,54 euro (Tan 0,33% e Taeg 0,85%) e spese di istruttoria e perizia pari a 550 e 320 euro. I vantaggi consistono in uno sconto di tasso pari allo 0,75% rispetto alle condizioni economiche riportate nelle Informazioni Generali vigenti al momento della stipula del mutuo. In più, per l’erogazione del mutuo non è obbligatoria l’apertura del conto corrente presso la stessa banca.

Optando per la tranquillità del tasso fisso, si distingue la soluzione di Credem, con una rata di 598,49 euro al Tasso Fisso dell’1% (IRS+0,20%) e Taeg 1,67%. L’istruttoria ammonta a 1.200 euro, la perizia a 280 euro. La percentuale di finanziabilità (o loan-to-value) massima è pari all’80% del valore di perizia (redatta da periti indicati dalla banca). Le spese periodiche sul finanziamento sono di 39 euro come commissione annua per la gestione della pratica.

A cura di: Paola Campanelli

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